Il retrogusto di Wine&Siena 24

Siena torna in tutto il suo splendore per l’apertura degli eventi targati TheWinehunter. Storie e assaggi da Wine&Siena.


«Un luogo concreto ma aperto a tutti i sogni». Comincio il mio racconto partendo da una bella frase del poeta fiorentino Mario Luzi che è stata proiettata a tutto schermo in una delle masterclass di Wine&Siena 2024.


[si legge, più o meno, in: 4 minuti]

Anche quest’anno l’evento organizzato da The Winehunter ha avuto luogo in una cornice che sembra davvero un teatro dei sogni. Siamo nel complesso di Santa Maria della Scala, preziosa testimonianza di come l’essere umano, nel corso della sua storia, sia stato in grado di dare forma concreta a una materia bellissima quanto intangibile, eterea, onirica: il talento.


Spirito Italiano siena,wine
foto: FL ©

Tra splendide volte a crociera e suggestivi affreschi del ‘400 (di cui molti realizzati da Domenico di Bartolo, maestro del rinascimento senese), oltre 100 aziende enogastronomiche hanno raccontato la loro storia di produttori facendo degustare ai presenti il frutto dei loro piccoli sogni divenuti realtà.

Tre giornate a fine gennaio di vino, cibo, spirits e birra provenienti dalla maggior parte delle regioni d’Italia (dalla Valle d’Aosta alla Sardegna). A fare gli onori di casa è stata la regione ospitante, la Toscana, rappresentata in tutte le sue zone d’eccellenza. Ma l’offerta di Wine&Siena 2024 non si è limitata ad espositori e degustazioni. Nell’esclusiva location del Grand Hotel Continental, a due passi da Piazza del Campo, i più curiosi hanno avuto anche l’opportunità di assistere a 6 interessanti masterclass di esplorazione del territorio vitivinicolo italiano, momenti di puro godimento sensoriale sia per gli addetti ai lavori che per i semplici wine lovers.


Spirito Italiano siena,wine
foto: FL ©

Noi abbiamo scelto di approfondire il territorio della Val d’Orcia (a cui sarà dedicato un focus più avanti), sapientemente raccontato da Andrea Frassineti, Consigliere Nazionale di Onav. E molto azzeccata ci è sembrata anche la scelta degli organizzatori di affidarsi a relatori espressione delle tante realtà legate al mondo enologico italiano quali Ais, Fisar, Slow Food e la stessa Onav: conoscere il vino vuol dire anche interpretarlo secondo le molte prospettive che il mondo del gusto sa offrire. Ma a questo punto non ci resta che andare a raccontare alcuni tra i momenti più “cool” della nostra giornata, fatta di molte scoperte e di alcune conferme, di tanti assaggi e numerosi racconti di persone e territori, a volte anche molto lontani tra di loro. E con l’unico, vero, comune denominatore di voler offrire un luogo concreto ma aperto a tutti i sogni.


Spirito Italiano siena,wine
foto: FL ©

I nostri 4 “highlights”

dalla Toscana
  • Tenuta Pakravan Papi (Riparbella, PI): curiosa storia di passione per il vino nata nel segno dell’acqua. L’amore tra un toscano e un’iraniana che diventano marito e moglie dopo essersi conosciuti a Firenze durante l’alluvione del ’66. Siamo nella Maremma settentrionale, zona in rapida ascesa qualitativa, sotto la prestigiosa conduzione enologica di Graziana Grassini. Il nostro assaggio si è concentrato sui vini rossi dell’azienda. Tra questi, molto interessante il Cancellaia di Riparbella costa Toscana IGT 2020: blend di Cabernet Sauvignon (80%) e Cabernet Franc (20%). E’ il best seller dell’azienda e si capisce perché.  Naso profondo e “barocco” con richiami di frutta scura, spezie dolci e nota balsamica a farla da padroni. Il sorso è caldo, il tannino ancora “arzillo”, ma in bocca è piacevolissimo. Provatelo con una tagliatella al ragù di chianina.
  • Carpineto (Greve in Chianti, FI): ormai da molti anni una certezza assoluta per la qualità dei propri prodotti, si presenta al Wine&Siena2024 con la sua celebre e poliedrica proposta di vini a base sangiovese. Siamo nelle zone tra le più vocate e prestigiose della Toscana, Montalcino, Chianti Classico e Montepulciano. In particolare, ci ha molto impressionato il Brunello di Montalcino DOCG 2018. Naso floreale coerente con le caratteristiche dell’annata: guizzi di viola appassita, pot-pourri agrumato e riverberi di ribes in confettura con finissimi riconoscimenti di pepe nero e tabacco essiccato. Palato dinamico, tannino elegante e finale lunghissimo al flavour di liquirizia. Da gustare con un meraviglioso piatto di capriolo in salmì.

Spirito Italiano siena,wine

Fuori le mura

La giornata ci ha portato a conoscere anche produttori di zone meno “mainstream”, ma comunque sempre interessanti da scoprire.

Dal nord dell’Abruzzo proviene Tenuta Antonini, azienda a conduzione familiare che, oltre ad ottimi vini rossi a base montepulciano, ci ha impressionato con il suo Pecorino d’Abruzzo DOC 2022: un vino che alterna profumi di frutti tropicali e fiori di campo a una beva di morbida pienezza e notevole lunghezza di gusto.

Spostandoci invece verso il lago di Garda, abbiamo conosciuto Andrea Lorenzi, simpatico vignaiolo di Tenute del Garda che produce, in un areale a bassa altitudine e dal clima mediterraneo, un riesling di inaspettata freschezza e mineralità di bocca.  


Spirito Italiano siena,wine

La masterclass

Sotto i cieli della Val d’Orcia tra colline incantevoli e tradizioni autentiche

La “pausa pranzo” della nostra domenica senese l’abbiamo dedicata all’approfondimento dell’Orcia DOC, denominazione nata nel 2000 che presenta un’importante estensione (12 comuni) ma una limitata superficie vitata (solo 153 ettari per 40 produttori ca.). Siamo in un territorio che vuole farsi conoscere non solo per la bellezza del suo paesaggio (patrimonio Unesco dal 2004), ma anche per il valore del proprio vino. Con questo obiettivo, Andrea Frassineti di ONAV ci ha condotto nella degustazione di 8 etichette tra le più rappresentative del territorio nel segno del suo vitigno per eccellenza, il sangiovese. Tra queste, 3 ci sono sembrate particolarmente rappresentative del fare vino alla “maniera valdorciana”.


Orcia Sangiovese DOC Miraggio Rosso 2018 BAGNAIA
(sangiovese 100%)

Annata non facilissima la 2018 con piogge eccessive nel periodo di maturazione finale delle uve. Ma al naso il vino è piacevolissimo, sa di frutta rossa appena matura, di viola e sprigiona piacevoli effluvi balsamici. L’assaggio rivela una maggiore austerità al flavour di tabacco, con un tannino ben estratto ma ancora indomito. Un vino che può e deve essere aspettato.


Orcia Riserva DOC Giovesone 2019 LA NASCOSTA
(sangiovese 100%)

Vino di punta dell’azienda della famiglia Mastrojanni, ha tutte le caratteristiche dei grandi sangiovese. Nella sua versione 2019 l’olfatto è dominato da tocchi floreali di giaggiolo e rosa rossa, seguiti da spunti di liquirizia: il sorso è di ottimo equilibrio in tutte le sue componenti, con echi di spezia dolce che ritornano continuamente e ci invitano alla beva. Un vino garbato ed elegante.


Orcia Sangiovese Riserva Il Tocco 2019 CAMPOTONDO
(sangiovese 90%, colorino 10%)

Prodotto dall’azienda della famiglia Salviucci da uve coltivate ad alberello. Riconoscimenti nitidi di frutta rossa sotto spirito: le intense sfumature dolci di cannella e vaniglia ci raccontano di un invecchiamento avvenuto in barrique. In bocca ha una bella freschezza e tannino cesellato da rintocchi fruttati. Vino prezioso.


Spirito Italiano siena,wine
foto: FL ©

Una giornata così “intensa” meritava una chiusura in bellezza: una fetta di ottimo panpepato, specialità senese tra le mie preferite. Non vediamo l’ora di tornare qui anche l’anno prossimo e raccontarvi ancora di altre storie, di altri assaggi e di altre poesie.



Spirito Italiano siena,wineFilippo Lazzerini – Spirito Italiano writing staff
“Il linguaggio è il vino sulle labbra” (Virginia Woolf)



torna in alto


foto: Filippo Lazzerini
Riproduzione riservata – spiritoitaliano.net © 2020-2024