Benvenuto Brunello 2024 innova e riporta al centro i produttori. Tredici cantine da scoprire con noi e la selezione Top5.
Come da qualche anno ormai accade, si è svolta a novembre la manifestazione Benvenuto Brunello con la presentazione in anteprima dei nuovi vini di prossima uscita sul mercato. Nel complesso museale di Sant’Agostino a Montalcino, è stato un Benvenuto 2024 con non poche novità e solide conferme.
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Dopo le prime due giornate dedicate esclusivamente alla stampa nazionale ed estera, il primo dei grandi ritorni di questa 33^ edizione è stata la walk around tasting alla presenza dei produttori, aperta di sabato e domenica sia agli operatori del settore che ai winelover, mentre il lunedì è stata riservata a ristorazione stellata e alta hotellerie.
Un balzo di qualche anno indietro, in quel tempo andato in cui il Covid-19 non si immaginava neppure e fermarsi a parlare con colui che aveva realizzato il capolavoro nel tuo bicchiere era la perfetta conclusione dell’esperienza degustativa.
Si è chiuso poi, con la presentazione dell’annata 2020, il cerchio sul metodo, utilizzato fin dal ‘45, di attribuzione delle stelle qualitative attraverso le analisi chimico-fisiche ed organolettiche dei campioni di vino prodotti durante l’ultima vendemmia.
Se la piastrella commemorativa del millesimo (dedicata a Federica Pellegrini e all’araba fenice come simbolo di rinascita) portava le 5 stelle “del vecchio conio”, per volontà del Consorzio è stato compito di un panel composto da climatologi, professionisti e da 8 Master of Wine, definire, attraverso una degustazione alla cieca e con canoni qualitativi e stilistici, il sunto da 50 campioni già imbottigliati, pronti a uscire sul mercato il prossimo gennaio (ne abbiamo già ampiamente trattato giorni fa)
Il debutto di “Brunello Forma” – così questo nuovo metodo di valutazione – ha confermato l’eccezionalità del millesimo, definendo le caratteristiche principali di questa annata.
Dopo il nostro assaggio, non possiamo che ritenerci d’accordo sui caratteri riscontrati. In generale, la 2020 propone vini espressivi al naso di frutti rossi e neri tra il maturo e la confettura, il floreale sta appassendo, lasciando strascichi avvolgenti al suo passaggio. Il sorso è pieno, l’ottima freschezza agrumata promette sicura longevità, il tannino nobile è quasi sempre integrato o prossimo.
Per ciò che riguarda i Top Class nelle 5 categorie esaminate: Rosso, Annata, Vigna, Riserva e Moscadello, troverete la nostra selezione al termine dell’articolo.
Quest’anno abbiamo però deciso di dedicare la nostra maggior attenzione a quelle aziende forse meno conosciute o blasonate ma che sono state in qualche modo capaci di colpirci, dimostrando una coerenza produttiva nella linea dei vini presentati, l’eccellenza e l’impegno dedicato, l’amore per questo territorio, e… sì, anche quel pizzico di sana follia propria dei sognatori.
Benvenuto Brunello 2024: le 13 cantine intriganti
Fattoria del Pino
A volte sono i luoghi più insoliti che portano alla scoperta di persone tanto stravaganti quanto interessanti. Così ho conosciuto Jessica Pellegrini, in fila per la toilette. La famiglia Pellegrini acquista per investimento la tenuta Il Pino nel 2000, nella zona di Montosoli. Ma è Jessica, che nel 2007, decide dalla sera alla mattina che il vino sarebbe stato il suo futuro, e, senza una competenza specifica, ma con tanta voglia d’imparare dai “vecchi”, ha iniziato a vinificare. Parlando con lei, non si definisce né convenzionale, né biologica o biodinamica, ma aperta a integrare nel suo personale metodo quelle pratiche che le sembrano giuste, pescando qua e là nelle varie scuole di pensiero. E l’assaggio del suo Brunello è stato uno dei più interessanti.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: vino luminoso che all’olfatto è ricco in sfumature di frutta e fiori freschi, ricordi balsamici, di resina e spezie. Sorso che si regge su di un’ottima acidità e un tannino di nobile fattura ancora scalpitante. La persistenza è lunga, con una piacevole chiusura sapida e agrumata. È un vino ancora in divenire, con le carte giuste per una brillante evoluzione.
San Polo
“Perché fermarsi solo all’Amarone?” Forse è stata questa la domanda che ha portato Marilisa Allegrini dal Veneto alla Toscana nel 2001, acquisendo prima Poggio al Tesoro nel bolgherese e poi, nel 2007, San Polo a Montalcino. L’ambizioso progetto di diversificazione della produzione ha portato il gruppo da lei creato, con le figlie Carlotta e Caterina oggi vicepresidenti, a produrre circa 840.000 bottiglie annue nei 105 ettari vitati complessivi di proprietà.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2020 Podernovi: cru vinificato dal 2015 con attenta selezione manuale delle uve raccolte nell’omonima vigna. Colore luminoso e di buona trasparenza. I profumi floreali contraddistinguono l’olfatto, poi piccoli frutti rossi croccanti e speziatura piccante. Il gusto è delicato e la trama tannica perfettamente svolta. Un vino decisamente ammaliante.
Rosso di Montalcino DOC 2022: prodotto con le vigne più giovani dell’azienda, impiantate nel 2000. Da quest’annata, cercando una maggiore freschezza, un 20% della massa fermenta e affina in anfora. Naso intenso di frutti fragranti, marasca, mora e fragolina di bosco. In bocca la freschezza padroneggia e il tannino risulta ancora scalpitante, buona persistenza aromatica.
Brunello di Montalcino DOCG 2020 Vignavecchia: dai 2 ettari di questa vigna del 1988 si ottengono ben poche bottiglie. Vino austero sotto tutti gli aspetti: frutti rossi e neri in confettura, sottobosco e ricordi balsamici. Struttura muscolosa e fresca, il tannino è signorile, ricordi boisé nel finale. Richiederà tempo per concedersi nella sua somma espressione.
La Màgia
Anche se le generalità tradiscono l’origine mitteleuropea, Fabian Schwarz è nato e cresciuto a Montalcino. Dopo gli studi svolti presso l’Istituto Agrario San Michele all’Adige, nel 2012 rileva l’azienda da suo padre e continua un percorso già avviato verso il biologico e l’impatto zero, nell’ottica di una continua ricerca dell’eccellenza. Il Brunello Ciliegio, progetto avviato nel 2010, è un risultato di tutto questo. Dalle vigne più vecchie e con una cernita quasi maniacale, si arriva alla produzione di poco più di 1000 bottiglie, la quinta essenza dei vini de La Màgia.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2020 Ciliegio: colore vivo e all’olfatto è fine ed elegante: ciliegia e mora in confettura, fiori appassiti, note balsamiche e mediterranee. Il sorso è potente, caratterizzato da grande freschezza e una struttura avvolgente, tannino nobile, con un lungo finale minerale e di arancia amara.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: bacca rossa, minerale, pepe nero e tabacco. L’ingresso in bocca è quasi ingombrante, risultando però equilibrato nello sviluppo. Un vino decisamente gastronomico e gustoso.
Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva: granato vivace e al naso è amarena in confettura, arancia sanguinella, legni orientali ed erbe aromatiche. Al gusto è l’agrume a condurre il gioco, il tannino è ancora da domare e la persistenza lunga. La struttura mostra le caratteristiche per un’eccellente evoluzione.
Pinino
Casa vinicola che vanta un secolo e mezzo di storia, passata di proprietà alla famiglia Ferragamo nell’estate di quest’anno. Gode di un favorevole microclima continentale, grazie alla conformazione geografica, che unito alle particolari caratteristiche pedologiche, dona ai vini ottima struttura, eleganza dei profumi e buona acidità. I tre campioni degustati sono caratterizzati da una spiccata sensazione sapida e iodata al sorso.
Top player: Rosso di Montalcino DOC 2022: da un rosso rubino luminoso, i profumi si concedono timidamente iniziando dai tipici frutti rossi e neri fragranti, seguiti da note floreali fresche. In bocca è saporito e pronto, stimolante per l’abbinamento, fresco e persistente dai ritorni di ciliegia e fragola sul finale.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: profumi di mora e prugna, seguiti da note speziate. Il sorso è piacevole e avvolgente, il tannino si fa ancora sentire nello sviluppo gustativo ma sono i piccoli peccati di giovinezza di un ottimo campione.
Brunello di Montalcino DOCG 2020 Vigna Pinino: cru ottenuto dalla selezione delle uve dell’omonima vigna. Rosso scuro e profondo, un bouquet variegato e intenso arricchisce l’impatto olfattivo. Il terreno roccioso dona una verticalità spiccata e una persistenza importante, vino di sicura longevità.
Camigliano
Molta della storia antica della Toscana è riassunta nel piccolo territorio di Camigliano. Ci sono tracce di un insediamento etrusco, è stato un borgo medievale e poi linea di difesa della repubblica senese nel 1500. Negli anni ’50 è stata acquistata dalla famiglia milanese Ghezzi e con l’arrivo alla gestione di Gualtiero, la seconda generazione, ha beneficiato di una serie di interventi atti a migliorare sia l’aspetto agricolo, con l’impianto di nuove vigne, che strutturale, dotando la nuova cantina delle più moderne tecnologie. Dal 2017 l’azienda è convertita al biologico.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2020 Paesaggio Inatteso: rubino intenso, con eleganti sentori di ciliegia, mirtillo e viola amalgamati a macchina mediterranea e spezie vanigliate. In bocca esplodono frutti vivaci, seguiti da una piacevole sensazione agrumata. Il tutto a impreziosire una struttura piena, persistente e dal tannino ben integrato.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: mentre il naso si concede con temporanea riluttanza, in bocca esprime al meglio le sue caratteristiche. Risulta pronto ed equilibrato, ricco di frutta sotto spirito e con note balsamiche.
Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva Gualto: vino che nasce dalla selezione delle migliori uve. Veste granato luminoso, all’olfatto evoluto e intenso, frutta rossa e nera sotto spirito, pot-pourri di fiori, cannella, sottobosco e tabacco. Potente al gusto, trama tannica perfetta, persistente con un finale invitante di agrume.
Vasco Sassetti
Fondata da Vasco nel 1900 con solo 4 ettari vitati a disposizione, l’azienda oggi ne conta 20, distribuiti tra Montalcino e Castelnuovo dell’Abate. Un’offerta a tutto tondo quella che gli eredi dedicano al winelover che sceglie di visitarli, avendo affiancato alla produzione del vino un agriturismo in perfetto stile toscano e un’osteria dove tutto è preparato secondo la tradizione e con materie prime sono a km0. Impossibile individuare un unico top player, entrambi meritano la nostra attenzione.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: Impressioni olfattive tipiche: marasca e ribes rosso in confettura, floreale leggermente appassito e note speziate di pepe. Ingresso fresco, verticale, poi la parte calorica avvolge la bocca e ammorbidisce il persistente sviluppo gustativo.
Brunello di Montalcino DOCG 2018 Riserva: I riflessi granato rivelano il maggiore affinamento regalato a questo vino. Al naso è inizialmente ritroso, chiuso, solo attendendoli emergono sentori di ciliegia e mora, viola e rosa, leggeri ricordi di tabacco. Struttura potente caratterizzata da buona freschezza e morbidezza, tannino ancora in integrazione, finale dai ricordi di grafite e frutta.
Uccelliera
Le tracce storiche riferiscono dell’esistenza di questo podere già nel tardo medioevo e il nome fa pensare che la principale attività svolta fosse la caccia con i rapaci. Andrea Cortonesi acquista la tenuta nel 1986, dopo un’infanzia passata ad aiutare il padre mezzadro. La dedizione verso la terra che da lui ha acquisito, si ritrova oggi nell’impegno profuso per mantenere il più integro possibile il territorio e valorizzare al massimo i suoi prodotti.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva: vino fuoriclasse, un vero gioiellino enologico. Al naso un turbinio di profumi intensi, quali fiori secchi, sottobosco, boisé, balsamico e ricordi minerali. Il gusto è fruttato, le componenti ben si integrano nello sviluppo strutturale, con il tannino ancora impulsivo ma di ottima fattura.
Rosso di Montalcino DOC 2023: profumi che ricordano già la mora in confettura, rosa e viola appassite, il legno di cedro e lo smalto. Equilibrato e morbido in bocca, persistente nei ricordi di frutti rossi.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: olfatto intenso e variegato, ciliegia, mora, ribes nero in confettura, resina di pino, tabacco e note eteree. Sorso elegante e strutturato, teso e dinamico, tannino ancora ruvido con ricordi di cacao e agrume nel finale.
La Fornace
Piccolissima azienda a conduzione familiare. Il nonno dell’attuale proprietario acquistò la tenuta nel 1964, con un po’ di terreno di cui solo mezzo ettaro vitato. Nel 1975 il padre ha implemento gli ettari a vigneto, arrivando alla fine degli anni’80 a produrre un migliaio di bottiglie di Rosso e altrettante di Brunello. Il lavoro in vigna e in cantina è attento e meticoloso, molte operazioni, che potrebbero essere meccanizzate, vengono ancora svolte manualmente, ed è una scelta consapevole mantenere una produzione sotto le 20000 bottiglie, nonostante un potenziale ben più alto, nella costante ricerca dell’alta qualità. Il toponimo è dovuto alla presenza dal 1400 di una fornace per mattoni.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva: limpido e luminoso, prugna matura, ciliegia e legno, speziatura e tabacco dolce. In bocca è robusto, armonico e persistente, tannino scalpitante in integrazione, potenziale evolutivo importante.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: vino gastronomico dal colore vivo. Al naso è “confettoso” e sa di amarena, mora e agrume, pepe e cannella. Il sorso è potente, leggermente speziato e trova piena coerenza con le sensazioni olfattive.
Bottega
Bottega S.p.A. è una cantina con tradizione nella distilleria da 3 generazioni. Cinque anni fa lo sbarco in Toscana, in processo destinato ad ampliare l’offerta di prodotti vinicoli di qualità, con la gestione della tenuta Pian delle Vigne, azienda che può contare su 83 ettari di proprietà, di cui 8 a vigneto. Il solo vino presentato in questa anteprima, il Brunello 2020, è figlio di questo progetto, seguito integralmente dalla pianta alla bottiglia.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: rubino luminoso e all’olfatto è potente; ricordi balsamici arricchiscono un bouquet di violetta, mirtillo, amarena, arancia sanguinella, spezie e legni esotici. Al sorso è piacevole, fresco, robusto e coerente. La trama tannica è fine, il gusto tiene a lungo e con finale di frutta in confettura.
Paradiso di Cacuci
Azienda storica di Montalcino, passa da Mauro Fastelli a Gogu Cacuci nel 2017. Insieme all’enologo Giuseppe Gorelli, è stato intrapreso un percorso verso il biologico e la non invasività in vigna e in cantina, lasciando spesso lavorare anche la fermentazione spontanea.
Top player: Rosso di Montalcino DOC 2021: rosso presentato con un anno di affinamento in più rispetto al disciplinare, strutturato e morbido, ricco in estratto e alcol, piacevolmente fresco e fruttato. Semplicemente buonissimo.
Brunello di Montalcino DOCG 2020: la piena godibilità arriverà con un altro po’ di tempo, frutti e fiori freschi, terziari accennati, bocca ancora in divenire ma nel complesso ci convice pienamente.
Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva: olfatto ricco in frutta e terziari, in bocca è potente, persistente con lieve amaricante sul finale… lunga attesa per lungo piacere.
Tenimenti Capanne Ricci
I Tenimenti Capanne Ricci hanno una lunga storia nella produzione del Brunello di Motalcino, e sono profondamente legati al territorio e al tessuto rurale. Tenendo quindi presente quello che l’azienda rappresenta, i fratelli Ida e Ferruccio Ricci cercano di far convivere la modernità con la tradizione, adottando sistemi di gestioni e produzione all’avanguardia, ma senza snaturare il vino e distaccarlo dal suo terroir.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2020: carminio dai leggeri riflessi granati. Impatto olfattivo di amarena, fragolina di bosco e lampone fragranti, erba tagliata, timo, pepe verde, caffè. In bocca entra fresco e deciso, il tannino è in integrazione, la buona persistenza s’insaporisce di spezie nel finale.
Rosso di Montalcino DOC 2023: rubino vivo e di profumi freschi e immediati di frutti e fiori rossi, fini e ben scanditi. La struttura gustativa è bilanciata e saporita, dotata di un’adeguata persistenza. Bottiglia da finire mangiando.
Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva: granato dai riflessi giovanili; al naso è speziato e dai ricordi di sfalcio appassito, poi salgono la frutta in confettura, le note balsamiche e le erbe aromatiche. Al sorso è avvolgente, fresco e dal tannino scalpitante, nel finale arriva l’arancia amara. Vino da lasciar evolvere ancora un pochino.
Collemattoni
Se le prime notizie certe sul podere sono del 1672, la storia che l’unisce ai Bucci è databile al 1798. L’aspetto familiare ha da sempre caratterizzato la gestione di quest’azienda, e oggi che è Marcello a portare avanti la tradizione, nulla è cambiato. Si lavora con tante attenzioni in biologico certificato, e a condurre sia gli aspetti agronomici che enologici, che portano dal campo alla bottiglia, sono membri della famiglia, tutti uniti nella volontà di esaltare con i loro vini il territorio di cui sono figli e bandiera.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2020: riflessi granato, luminoso. Al naso ciliegia e fragola fragranti, violetta e rosa, ricordi di legno di sandalo e di mentuccia. Ingresso fresco di frutto maturo e dal tannino integrato, perfetto nella sua semplicità, la parte alcolica gioca un ruolo importante come spalla. Finale di arancia candita.
Rosso di Montalcino DOC 2022: colore vivo con impatto olfattivo di violetta, marasca e ribes rosso, semplice e pulito. In bocca arancia sanguinella, fresco, leggero e immediato.
Brunello di Montalcino DOCG 2019 Riserva: granato vivo. Ciliegia e fragola in confettura, iris appassito, vaniglia, pepe nero, macchia mediterranea. Gusto fresco e sapido, ma austero allo stesso tempo, con un tannino marcato che tiene a bada le esuberanze della persistenza.
Poggio dell’Aquila
Nata dalla divisione ereditaria dell’azienda Il Poggiolo, conta su 6 ettari di vigneti, impiantati tra il 1990 e il 2004, posti nel quadrate sud ovest di Montalcino, a circa 2 chilometri dalla fortezza e a 450 metri slm. Con l’obiettivo di raggiungere la massima qualità, si è deciso di ricercare il minimo impatto sull’ambiente e seguire un rigido protocollo produttivo che ha portato a ottenere nel 2015 la certificazione biologica.
Top player: Brunello di Montalcino DOCG 2020: profumi intensi e variegati, ciliegia, lampone, iris e liquirizia, seguiti da note balsamiche e tostate. Al sorso risulta dritto e asciutto, concordante nei ricordi fruttati e speziati con ciò che era stato percepito all’olfatto, persistente, in evoluzione.
Rosso di Montalcino DOC 2022: rubino vivace. Marasca fragrante, violetta e arancia sanguinella. Equilibrato al sorso, tannino integrato, con piacevoli sensazioni piccanti di spezie e dal finale fruttato.
5 Best in category da Montalcino
E per finire, i nostri 5 “top class” di Benvenuto Brunello 2024:
Best in category | |
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Brunello di Montalcino DOCG 2020 Elia Palazzesi Collelceto | |
Brunello di Montalcino (vigna) DOCG Pomona 2020 Villa Poggio Salvi | |
Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2019 Poggio di Sotto | |
Rosso di Montalcino DOC Sogni e Follia 2020 Podere Le Ripi | |
Moscadello di Montalcino DOC Pascena 2018 Col d’Orcia |
Foto: Emiliano Bogani e Simona Orlandi ©
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