I primi 100 anni di eccellenza in Valpolicella festeggiati ad Amarone Opera prima. La nostra Super-10 Amarone 2020
L’edizione 2025 di Amarone Opera Prima al Palazzo della Gran Guardia di Verona, ha assunto un significato speciale, celebrando il centenario del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, fondato il 9 febbraio 1925.
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Il nuovo millesimo 2020 è stato presentato in un contesto di grande attenzione alle dinamiche di mercato e all’evoluzione del comparto vinicolo. Con la partecipazione di 78 produttori e una straordinaria affluenza di critica e pubblico, l’evento ha ribadito il ruolo centrale dell’Amarone della Valpolicella sulla scena internazionale.
Le dichiarazioni istituzionali
A inaugurare la conferenza sono stati i saluti in video del Ministro Lollobrigida, seguiti da una lettera del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, entrambi impossibilitati a partecipare di persona. Matteo Zoppas, Presidente di ICE, ha sottolineato il momento favorevole per il vino italiano, che nell’ultimo anno ha registrato una crescita del 10%. Ha inoltre evidenziato l’importanza strategica di fiere come Vinitaly, Wine Paris e ProWein, con particolare attenzione a Vinitaly Chicago, evento capace di coinvolgere categorie di buyer meno presenti nelle manifestazioni europee.
A preoccupare, tuttavia, sono i possibili dazi statunitensi. Sebbene le previsioni dell’Oxe esprimano un certo pessimismo, in passato provvedimenti simili hanno comunque avuto un impatto limitato, anche grazie al rafforzamento del dollaro rispetto all’euro. Gli Stati Uniti, mercato chiave per l’Amarone, restano dunque sotto attenta osservazione.
Il Presidente del Consorzio, Christian Marchesini, ha invece posto l’accento sulla lotta all’Italian sounding, citando dodici cause legali vinte, tra cui un recente risarcimento record di 800.000 euro ottenuto in Svezia contro l’uso improprio del marchio “Casa Marrone”. Una somma importante, che verrà reinvestita in attività promozionali.
Verona: il territorio e le prospettive di crescita
Carlo Flamini, dell’Osservatorio UIV, ha ribadito il ruolo strategico di Cina e USA per Amarone e Ripasso, che vedono comunque una significativa quota di vendite concentrate anche in Europa. La provincia di Verona si conferma un polo d’eccellenza per i rossi di alta gamma, pur registrando una progressiva crescita della produzione di bianchi e bollicine.
Dal punto di vista viticolo, l’uva corvinone sta acquisendo sempre più importanza nel blend dell’Amarone, grazie alla sua resistenza e alla capacità di garantire un appassimento più prolungato, incidendo direttamente sullo stile del vino.
È emersa inoltre la necessità di rafforzare il legame tra turismo enogastronomico e consumo, prendendo spunto dalla Toscana, dove la sinergia tra visitatori e vendita diretta è ormai ben consolidata.
Uno sguardo al futuro e il monologo di Pennacchi
Amarone Opera Prima 2025 ha confermato la vitalità della denominazione, con un’annata che già fa parlare di sé e una strategia di crescita focalizzata sul consolidamento dei mercati chiave e sulla stabilità dei prezzi. Con un turismo enogastronomico in forte espansione e una produzione di altissima qualità, il futuro dell’Amarone appare solido e promettente.
A chiudere la conferenza inaugurale il monologo teatrale “Amarone, epopea in Valpolicella” di Andrea Pennacchi, scritto appositamente per l’occasione. Con il suo consueto sguardo ironico, l’attore e regista ha ripercorso la storia della Valpolicella del vino, intrecciando aneddoti personali ed eventi storici. Una performance esilarante e ricca di spunti di riflessione, apprezzatissima dal pubblico e perfetto prologo alla successiva degustazione.
L’evento è proseguito nel pomeriggio con la degustazione dei vini organizzata sia in sala stampa con servizio sommelier che nelle sale del secondo piano, dove i produttori hanno presentato di persona i loro prodotti.
La nostra Super-10 dall’annata 2020
L’annata 2020, caratterizzata da condizioni climatiche in parte avverse e un calo produttivo del 35%, si distingue per un’ottima acidità e sapidità, che, unite alla tipica morbidezza e alla carica estrattiva, promettono grande longevità. La selezione è stata ardua, con molte etichette degne di nota. Ecco quelle che ci hanno colpito maggiormente:
Super 10 Amarone della Valpolicella DOCG 2020
da Amarone Opera Prima 2025
Ca’ Dei Frati
Amarone della Valpolicella Pietro Dal Cero
(97/100)
Carminio concentrato con riflessi rubino. Ammalianti profumi di confettura di zucca e arancia rossa, prugna, con cenni di pirite sullo sfondo. Pieno, gustoso e fresco al sorso, rappresenta il giusto equilibrio tra morbidezza e tensione sapido-tannica. Progressivo e vitale.
Carlo Alberto
Amarone della Valpolicella
(96)
Carminio parzialmente trasparente con riflessi granato. Gelatina di ciliegie, pirite, stecco di liquirizia ed erbe officinali. Ingresso caldo e saporito, dall’indole propulsiva, finale agrumato e in parte mentolato.
La Collina dei Ciliegi
Amarone della Valpolicella Ciliegio
(96)
Carminio trasparente e lucente. Eleganza al naso: confettura di melagrana, pan grigliato, cacao, pepe verde e chiodi di garofano. La beva fresca e vellutata sviluppa un’ottima persistenza dai ritorni fruttati e balsamici.
Marchi
Amarone della Valpolicella
(96)
Carminio di media intensità, luminoso. Prezioso bouquet su gelatina di ribes rosso, viola essiccata e refoli mentolati. Presenta ottima morbidezza e tannini eleganti, che aiutano a dare slancio. Chiude saporito.
Zeni 1870
Amarone della Valpolicella Classico Vignealte
(96)
Lampi granato tingono il calice. Oltre al fruttato rosso intenso, si allarga su cenni di cappero e lavanda. Bocca rinfrescante, espressiva e maestosa, con chiusura evocativa su ricordi umami.
San Cassiano
Amarone della Valpolicella
(95)
Carminio fitto e vivace. Impatto intenso di erbe aromatiche e officinali, spezie dolci, pot-pourri e ciliegia sotto spirito. Sorso vibrante e vellutato, lungo l’epilogo dai ritorni di genziana.
Az Agr Boscaini Carlo
Amarone della Valpolicella Classico San Giorgio
(94)
Granato concentrato. Intensità di iodio, erbe officinali, fiori rossi macerati, prugna e cioccolato, arricchiti da tratti di salsa di soia, sottobosco e cuoio. Beva succosa e originale, dall’estrema persistenza.
Marion
Amarone della Valpolicella
(94)
Da un calice carminio non completamente traguardabile emergono energici profumi di ciliegia in gelatina, liquirizia, tamarindo e cacao. L’ingresso fresco e dai tannini eleganti prende slancio progressivo, conducendo a un lungo finale saporito.
Farina
Amarone della Valpolicella Classico Famiglia Farina
(93)
Granato mediamente concentrato. Affascinante bouquet di lavanda essiccata, pepe di Sichuan e marmellata di tamarindo. Al palato si presenta tirato, sapido e di prospettiva. Finale su note di gelatina d’arancia.
Fattori
marone della Valpolicella Col de La Bastia
(93)
Media trasparenza carminio lucente. Si esprime al naso con essenze di glicine appassito, china, rabarbaro e mandorla secca, anticipando un sorso potente e vellutato, che sviluppa un’ottima persistenza dai riverberi speziati.
Lo storico del miglior assaggio negli ultimi anni di Amarone Opera Prima per SI.net
- 2025 – AdV Pietro Dal Cero 2020 Ca’ Dei Frati
- 2024 – AdV Classico 2019 Santa Sofia
- 2023 – AdV 2018 San Cassiano
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foto: Marco Mancini © – fonte: Consorzio Tutela Vini Valpolicella
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