Maso Martis: una famiglia nel vino trentino di eccellenza.
Piacevolissima visita in una cantina rappresentativa e molto nota del Trento DOC. Accolto da Annalisa, a Maso Martis mi sono sentito subito a casa.
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Gli spazi sono in località Martignano, a 450 metri sul livello del mare e ai piedi del Monte Calisio che domina Trento. Questa zona montuosa, coltivata fin dalla fine dell’800, è splendidamente esposta e accarezzata dalla brezza montana.
In breve:
L’azienda agricola prende vita nel 1990, pochi anni prima che nascessero le due figlie di Annalisa: Alessandra e Maddalena. Maso Martis da subito si è dedicata quasi esclusivamente all’arte della spumantizzazione con metodo classico, una tipologia che trent’anni fa rappresentava in Trentino una vera e propria sfida, quasi un salto nel buio e ben lontano dalla fama di alta qualità di cui gode oggi un marchio come il Trentodoc.
Il metodo classico è oggi il vino che meglio rappresenta il terroir provinciale e in azienda è il vino che rappresenta la passione, la gioventù e l’entusiasmo dell’intero nucleo familiare. Gli spumanti Maso Martis sono la loro essenza e muovono la quotidianità del lavoro comprendendo la specifica selezione di uve e vigneti da lavorare in regime biologico.
Lo stile
Per definire la filosofia aziendale prendiamo in prestito quanto di esplicativo è precisato sulle loro pagine web: «Per noi è importante che ogni bottiglia rispecchi l’annata nella quale è stata prodotta e che l’attenzione con la quale curiamo la salubrità della vigna, sia la stessa che poniamo nella tutela del nostro ambiente di vita quotidiano. La nostra firma è pertanto una concreta realtà che sigla ogni singola bottiglia Maso Martis». Chiarissimo, no?
Qualche etichetta…
In effetti possiamo confermare – e tutti quelli che li conoscono lo sanno – che le bottiglie rispecchiano in toto l’annata di produzione tendendo così a esaltare le peculiarità di vitigno e territorio con la passione identificativa della famiglia.
Trentodoc Dosaggio Zero riserva DOC 2017
Assemblaggio di Pinot Nero e Chardonnay (70% – 30%) affinato per circa 48 mesi sui lieviti: un lungo contatto che gli dona una gran bella struttura. È intenso, ben bilanciato e persistente di fiori gialli, nocciola con ricordi di panetteria. È evidente come le nuove generazioni di produttori, supportate dall’innovazione tecnologica, cercano risposte diverse dal mercato, concentrandosi principalmente sulla qualità e sui profumi naturali dell’uva: una tipologia di Trentodoc che riesce a raccontare la territorialità più di ogni altra. C’è sicuramente molta attenzione nella produzione, con la ricerca della massima qualità partendo dalla vigna.
Un vino complesso che regala un assaggio appagante e divertente, quasi a un viaggio interiore, davvero una bella esperienza.
Trentodoc Monsieur Martis Rosè de noir millesimato 2018
Vendemmia a mano con attenta selezione dei grappoli prima della pressatura soffice e prolungato contatto con le bucce per favorire l’estrazione del colore e dei precursori aromatici più nobili del Meunier. Fermentazione con lunga permanenza del vino base sui lieviti, conservazione in serbatoi d’acciaio e imbottigliamento la primavera successiva con l’aggiunta di lieviti selezionati. Dopo un invecchiamento per un periodo di 48 mesi, viene eseguito il remuage e quindi la sboccatura.
Si presenta di colore rosa tenue delicato come un petalo di rosa, al naso è croccante di lampone, mirtillo e ciliegia appena colti che si intrecciano a note speziate e fumé. Al palato ha nobile struttura e fermo sostegno fresco-sapido. Un vino complesso ma al tempo stesso ben fruibile, in una parola: elegante.
La sua particolarità è proprio nei profumi che ogni anno possono cambiare in base alla vendemmia. Molto gradita la bollicina che sgrassa bene con cremosità scevra di pungenza.
Vigneti delle Dolomiti Chardonnay IGT L’incanto 2020
Vendemmia manuale e fermentazione in piccole botti con lieviti selezionati. Dopo circa 15 mesi di affinamento avviene l’assemblaggio e a seguire l’imbottigliamento. I varietali dello chardonnay sono perfettamente riconoscibili e arricchiti da profumi di fico, albicocca e sentori burrosi. Vino di corpo generoso ma di agile e divertente beva con spiccata freschezza e mineralità dal finale di mandorla, pappa reale e fico essiccato.
Il passaggio in legno lo rende più morbido ma senza eliderne la freschezza e proprio questa sinergia apparentemente contrastante diventà particolarità di grande pregio. Perfetto anche per momenti di relax o meditazione nelle serate estive.
In estrema sintesi…
Non saremo certo noi a sindacare sul pregio e la meritata notorietà del lavoro di Maso Martis ma il format ce lo richiede è quindi riteniamo assoluto “plus” questa conduzione familiare coesa nel lavoro. Un valore a cui rende merito una produzione nel complesso eccellente, diversificata e dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
Per ulteriori passi in avanti servirebbero nuove formule di marketing con sviluppo di progetti che prevedano l’ampliamento degli spazi oltre all’attuale bellissimo maso.
punti di forza |
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Conduzione familiare, passione e unione di intenti |
Vini eccellenti e rappresentativi |
Prezzi molto accattivanti e diversificazione etichette |
dove crescere |
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Apertura a nuove formule di marketing |
Cantina piccola con potenzialità infinite |
foto: Emanuele Lucarini ©
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