I due mari e la montagna-vulcano dell’Aglianico. Forza, passione e sapori forti: ecco la Lucania verace.


DEMOCRAZIA DEL VINO: L’ENOTRENO


Continua il nostro viaggio virtuale e democratico a bordo dell’Enotreno. Un mezzo su cui siamo virtualmente seduti vicino e guardiamo scorrere il paesaggio dal finestrino con la narrazione semplice, schietta e professionale di Vanni Marchioni.


[si legge, più o meno, in: 3 minuti]

L’autore è stato chiaro: sarà un viaggio alla portata di tutti, perché il vino è per tutti e di tutti. Un claim che ispira all’uguaglianza di ogni sorta, una frase che accomuna ogni palato, ogni preparazione e ogni cultura.

Serve voglia di semplicità, voglia di scoperta, quel giusto mood che vi farà apprezzare questa sintesi di vizi e virtù di ogni regione italiana.

enotreno spirito italiano
foto: Ri Butov

Per ogni regione si racconta un solo vino, magari quello più rappresentativo a livello culturale o magari commerciale. A volte la selezione potrà apparire banale, in altre occasioni esattamente il contrario. Non necessariamente il portabandiera dovrà essere il migliore, il più blasonato. Nondimeno certamente il più caro. L’obiettivo è percepire la terra d’origine nel calice editoriale, il contenitore ideale del contenuto.

Dalla Puglia proseguiamo il nostro itinerario attraversando le Murge e arrivando in un altra terra altrettanto speciale: quella dei due mari, della montagna-vulcano. Siamo in Basilicata… o Lucania? Prego signore e signori, salite in carrozza, riparte l’Enotreno!

[ndr]

matera bilotta enotreno spirito italiano
foto: Eliseo Bilotta

Basilicata

Basilicata o Lucania? Si sbaglia spesso, anzi si sbaglia sempre. Perché la popolazione orgogliosa di questa splendida regione vive l’una e l’altra definizione con innata e pregressa attenzione alla peculiare territorialità. Sono due zone distinte, certamente, ma non in questo caso. Cerco equidistanza, diplomatica e politica. Parliamo esclusivamente di vino, in questo breve testo.

Dunque, una (sola) regione bellissima che confina perlopiù con Puglia, Calabria e Campania. Zone di terra, dunque, ma si affaccia anche sul mare, eccome! Il golfo ionico, ma non solo: “Forse non tutti sanno che” – cito una vecchia e simpatica dicitura della Settimana Enigmistica – Calabria e Campania non confinano.

maratea monetti enotreno spirito italiano
foto: Salvatore Monetti

Questo perché l’astuta Basilicata ci mette lo zampino, con una piccola ma significativa intromissione sul Tirreno che spezza la continuità delle due sopracitate regioni in una splendida cornice naturale. Maratea, meta turistica d’ineguagliabile bellezza.


Ma torniamo sulle montagne, sul Vulture. Un vulcano inattivo. E torniamo, dopo mesi, a parlare anche di Hemingway: pare che, in senilità e già (anche troppo) noto a un pubblico internazionale – aveva già vinto Pulitzer e Nobel, e aveva già scritto testi destinati alla vita eterna – cercasse nuove avventure. Era nel suo stile, con ogni evidenza. E pare altresì che Fernanda Pivano, sua storica corrispondente e traduttrice, l’abbia accompagnato in una delle ultime scorribande emozionali della sua vita.

Non si capisce onestamente se il viaggio interessasse Abruzzo, Molise o Basilicata ma, personalmente, propendo volentieri per quest’ultima. Mi piace pensare al vecchio Papa seduto a un tavolo di un bar, sotto la canicola estiva, a sorseggiare un bicchiere di vino su sedie di plastica autarchica. Bianche, rosse e verdi.

hemingway enotreno spirito italiano
Ernest Hemingway, 1946 ca, National Archives and Records Administration JFK Library, Boston MA (PDM)

Riposare e pensare, senza essere riconosciuto da nessuno. La sua vera, forse, ricerca d’avventura. Sembra che fosse partito alla volta del sud Italia con il pretesto di una battuta di caccia ad animali mitologici, questi incredibili elefanti bianchi di cui qualcuno ha trattato in antichi testi. Improbabile? Certo, era questo il bello.

Ma se Annibale appena qualche migliaio di anni addietro aveva varcato i confini del Paese sulla schiena di questi grandi mammiferi, perché non credere fermamente in un’evoluzione degli stessi? E il bianco, il bianco doveva essere accecante per uno scrittore, per un uomo, come “Lui”. Richiamo diretto al mito di Melville, “chiamatemi Ismaele“, impossibile non partire.

vulture paolo bini spirito italiano
foto: Paolo Bini ©

Questo per introdurre che: sarebbe mai possibile non citare l’Aglianico? Ce lo vedete Hemingway alle prese con un bianchino leggero? No, passioni forti! Intense come la terra vulcanica che genera un vino asprigno e voluttuoso, sensuale, emozionale.

E allora via libera a carne di capretto e salumi rustici, formaggi di quota, sapori forti. Forti come i muscoli d’acciaio di un cacciatore, di un ammiraglio. L’entroterra lucano è ricco di vegetazione, di acqua minerale che corre veloce verso valle, verso il mare. Aria di montagna: il gusto ci guadagna…

vulture paolo bini spirito italiano
foto: Paolo Bini ©

Diciamo pure che l’Aglianico del Vulture sia rude, acerbo, vinoso anche nell’età della ragione. Eppure complesso, un vino che racconta di una popolazione fiera che ha esportato (come hanno fatto, non a caso, gli abruzzesi) l’italianità nel mondo. Italianità verace, di lavoratori che hanno campato le proprie numerose famiglie col sudore e con la fatica, coi propri sacrifici.

Oggi tante cose sono cambiate, certo, ma lo Spirito Italiano resta lo stesso.



L’Enotreno è già passato per…

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