Milena Pepe: determinazione e dolcezza

Una donna caparbia ed empatica: le doti professionali e umane di Milena Pepe catalizzano l’attenzione del mondo sull’Irpinia.

IL SENSO DELLA VITE: STORIE DI PERSONAGGI


Milena Pepe e la sua avventura vinicola nel cuore dell’Irpinia rappresentano un vero viaggio alla scoperta delle proprie radici e della passione per la terra.


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Figlia di Angelo Pepe, originario dell’Irpinia trasferitosi in Belgio all’età di diciannove anni, Milena è cresciuta tra due culture e porta con sé una contaminazione concreta che emerge chiaramente quando la si ascolta parlare con un italiano delicatamente segnato da un accento belga e una “erre” dolce che si fonde con inflessioni campane, restituendo immediatamente un’impressione di empatia e spontaneità.

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courtesy: Tenuta Cavalier Pepe ©

La tenuta nasce dall’intuizione di Angelo Pepe, nominato nel 1998 Cavaliere della Repubblica per i suoi meriti lavorativi. Dal Belgio Angelo acquistava pian piano terreni in Irpinia con l’idea di produrre vini, sebbene nella sua vita non vide mai l’azienda da vicino ma la organizzava e la gestiva per telefono, decidendo le strategie e anche la maggior parte dei nomi delle etichette. Nel 2005 Milena, dopo aver terminato gli studi in Marketing e Management e un Master sul Marketing del vino, scelse poi questa strada come la strada della sua vita.

Ci tenevo a intervistarla alla prima occasione dopo che Tenuta Cavalier Pepe è stata riconosciuta come la migliore cantina italiana nel prestigioso World’s Best Vineyards 2024. Sapevo di trovarla a Vinitaly, io puntualissima e lei altrettanto. L’occasione si prestava perfettamente per un’intervista Q&A degustando una selezione dei loro prodotti. Qualità professionali e umane espresse con grande schiettezza: non sono certamente rimasta delusa dal nostro incontro.

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foto: SF

Cosa significa per te l’Irpinia?

L’Irpinia per me significa famiglia e la definisco una piccola Svizzera per l’ambiente montano degli Appennini che la circonda. Per me sono i luoghi del cuore che vedevo fin da bambina quando dal Belgio venivamo qui due volte l’anno.

Papà era un grande lavoratore, instancabile e sempre dedito alla cura del cliente, valori che mi ha sicuramente tramandato; si è sviluppato nell’ambito ristorativo reinvestendo sempre sapientemente i suoi guadagni. La tenuta rappresenta uno di questi investimenti, in quanto è riuscito, dal Belgio, ad acquistare delle terre nuove unendole ad alcune ereditate.


Come sei arrivata alla decisione di trasferirti e come hai vissuto questo cambio così importante?

Circa venti anni fa, quando, terminati gli studi in Francia, ho deciso di trasferirmi spontaneamente e senza imposizioni familiari, esclusivamente guidata dall’amore per la viticoltura verso una scelta che è stata che definisco coraggiosa, nata dal desiderio profondo di riscoprire e valorizzare quei vigneti che papà aveva acquistato dal Belgio.

Non è stato semplice, ma è stata una spinta che posso definire naturale, – risponde sempre con il suo sorriso genuino e aperto – Quando ho deciso di venire qui, ero incuriosita dal mondo vitivinicolo di questa terra, avendo appunto studiato il mondo del vino in Francia.


Sicuramente la caratteristica di grande lavoratrice l’hai ripresa da tuo padre, ma quanto ti senti vicina a lui come carattere?

Decisamente la caparbietà e la voglia di lavorare è un’eredità ricevuta da mio padre, ma lui, anche come figlio di un’altra generazione, era un po’ un padre padrone, un uomo del sud che aveva fatto fortuna all’estero che però mi ha trasmesso tanti valori.

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courtesy: Tenuta Cavalier Pepe ©

Quella che era iniziata dunque come un’avventura personale si è rapidamente trasformata in una sfida professionale che oggi rappresenta uno dei fiori all’occhiello della viticoltura campana. La Tenuta Cavalier Pepe, situata nelle splendide colline irpine, produce vini che raccontano la storia di un territorio particolare, esaltato dalla passione e dalla capacità enologica di Milena. Vini che non sono solo espressione di qualità tecnica, ma testimonianza di un percorso umano fatto di sacrifici, amore e tenacia.

Milena Pepe è, prima di tutto empatica: un sorriso spontaneo che svela una disponibilità non scontata e la capacità di ascoltare e dialogare con chiunque, bravissima nel gestire diverse situazioni, dividendosi tra la vigna, la cantina e la famiglia, sempre pronta ad accogliere i visitatori nella sua cantina per raccontare il fascino dei suoi vini e la bellezza dell’Irpinia.

Una donna determinata e dolce al tempo stesso, simbolo di una viticoltura contemporanea che non dimentica le proprie radici.

Milena Pepe Tenuta Cavalier Pepe
courtesy: Tenuta Cavalier Pepe ©


Quali difficoltà hai incontrato come donna imprenditrice?

Non mi sento un’imprenditrice nel vero senso della parola anche se sul mio passaporto italiano è questa la professione indicata, ma non finirò mai di imparare questo mestiere. In un contesto rurale di un piccolo paese del sud italiano mi sono trovata a dover conoscere una mentalità diversa, soprattutto poi declinata nel mondo del vino e per di più come donna straniera e non è stato per niente facile.

Venivo dalla scuola francese e l’approccio immediato con il lavoro mi ha fatto prendere coscienza per la prima volta della differenza tra uomo e donna perché fino a quel momento non ne avevo avuto percezione. Poi l’incontro con mio marito, che mi piace definire un “grand cru” irpino è stato fondamentale per la mia vita sia familiare sia lavorativa, anche se sul lavoro ancora percepisco un modo diverso di comportamento che viene richiesto a una donna”.


E come ci si sente a essere la cantina italiana più in alto nella classifica World’s Best Vineyards?

Quella del World’s Best Vineyards 2024 è stata una bellissima soddisfazione per me e per il mio team e segna un traguardo significativo che ci aiuta a consolidare la reputazione dell’azienda a livello globale anche per la parte di ospitalità. Io però non smetto mai di ricordare a me stessa di rimanere una persona umile e ben disposta nei confronti della vita e del prossimo.


Attraverso questa storia, l’Irpinia ha trovato una persona speciale in grado di raccontarla con affetto e dedizione, mantenendo vivi quei valori che papà Angelo aveva custodito per decenni nel cuore ma rafforzandoli con la capacità lavorativa e la personalità di questa donna forte e sincera.

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foto: SF

Dopo questo incontro mi sento ormai una sua amica, un momento passato a conoscere una donna vera, dai valori forti, che ha combattuto per produrre il suo vino e ci è riuscita benissimo!  Mi abbraccia come ci conoscessimo da tempo rinnovandomi l’invito ad andarla a trovare. Belli gli incontri così che danno vita a ricordi indelebili.

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foto: Stefania Fava
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