Regina Ribelle: celebrazione della Vernaccia

di Augusta Boes

Rinascita, consapevolezza e visione: Regina Ribelle è la grande celebrazione della Vernaccia di San Gimignano.


Ultimi sprazzi di primavera: il sole si fa più audace, le giornate si allungano e la temperatura si alza repentinamente. È il segnale che l’estate è alle porte. E come ogni anno, con il ritorno della bella stagione, anche il mondo del vino si rinfresca e cambia colore. Sulle tavole – e non solo – tornano protagonisti i vini bianchi: leggeri, beverini, dissetanti, ma capaci anche di sorprendere con complessità e struttura.


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Quando si parla di Toscana, il pensiero corre subito ai grandi rossi: Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano. Tuttavia, incastonata tra le pieghe dorate delle colline senesi, c’è una Regina Bianca che da qualche anno sta riscrivendo la propria storia: la Vernaccia di San Gimignano DOCG.

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foto: AB ©

“Regina Ribelle” un simbolo di rinascita, di consapevolezza e di visione. Mentre l’estate avanza e le temperature salgono, lasciatevi sedurre da questa ribellione raffinata: la Vernaccia di San Gimignano è pronta per brindare alla sua nuova, fiera stagione.

Una Regina in rinascita

Non è una novità. La Vernaccia di San Gimignano è uno dei vini bianchi più antichi d’Italia, citata persino da Dante e decantata nei secoli da papi, poeti e re. Ma dopo un periodo di relativa marginalità, questa Regina Bianca ha deciso di rialzare la testa. E lo ha fatto con uno spirito nuovo, anzi, ribelle. Un’identità riscoperta, rinnovata e rilanciata grazie a un ambizioso progetto di rebranding portato avanti dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano.

Il punto di svolta è stata la scelta di un nome potente, evocativo, identitario: Regina Ribelle. Un nome che unisce passato e presente, in un moto di rinascita che affonda le radici nella tradizione ma guarda al futuro con il coraggio del cambiamento. Una Regina che si ribella a sé stessa e decide di riprendersi il proprio posto, con fierezza e determinazione, nella narrazione dei grandi vini della regione.

Oltre il nome: un manifesto di autenticità

Un nome da solo però non basta. I consumatori oggi cercano autenticità, verità nel bicchiere e coerenza nel racconto. Il successo di “Regina Ribelle” risiede nella sua credibilità: dietro al nuovo nome c’è un progetto concreto, fatto di scelte coraggiose e strategiche. A partire dal restyling dell’immagine coordinata, con un logo che raffigura il profilo stilizzato di una donna — la Regina — con le iconiche torri di San Gimignano che le fanno da corona. Un’immagine moderna, elegante, femminile ma potente.

La ribellione però non si ferma al marketing. C’è stata anche una ridefinizione profonda della filosofia produttiva, focalizzata sulla qualità e sull’unicità del vitigno. È in questo contesto che due anni fa è maturata una scelta coraggiosa ma decisiva: posticipare l’anteprima delle nuove annate da febbraio a maggio facendo coincidere la presentazione alla stampa di settore con il “Regina Ribelle Wine Fest”, evento aperto al pubblico brillantemente collaudato e oggi alla sua terza riuscitissima edizione. Una differenza di pochi mesi che però permette al vino di sviluppare appieno le proprie caratteristiche, offrendo al pubblico un assaggio più maturo, più complesso, più sincero.

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foto: AB ©

Il Carattere unico della Vernaccia

La Vernaccia di San Gimignano non è un vitigno aromatico nel senso classico del termine, ma possiede comunque un profilo olfattivo ricco, stratificato e riconoscibile che non ha bisogno di un saldo di naso da altre varietà, tutt’altro. È nei dettagli della sua essenza più vera che rivela la sua nobiltà: profumi floreali fini, note di erbe mediterranee, agrumi, sentori balsamici dolci e aria di mare. Sensazioni che vengono esaltate quando il vino viene affinato sulle fecce fini in un “dialogo amoroso”, che conferisce rotondità, profondità e persistenza.

La Vernaccia è quindi capace di coniugare beva e longevità, immediatezza e complessità. E oggi, grazie al lavoro di squadra del Consorzio e dei suoi vignaioli, sta tornando a essere una voce autorevole e distinta nel coro dei grandi vini italiani.

La Regina ha sfilato con grande eleganza

Impeccabile l’organizzazione dei due giorni di anteprima riservati alla stampa di settore, culminati in una cena di gala sotto le stelle nella suggestiva cornice di Piazza del Duomo. Ottanta campioni hanno scandito il racconto nel calice, degustati rigorosamente alla cieca. Tante le conferme, non poche le sorprese. Sotto, le Vernaccia di San Gimignano assolutamente da non perdere nei prossimi mesi.

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foto: MM ©

I nostri migliori assaggi dall’Anteprima

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La cantina dell’Anteprima VdSG 2025

Se è vero che la Regina è una sola, allora i produttori possono essere visti come stilisti che ogni anno la vestono secondo la propria sensibilità e ispirazione. Quest’anno, a dominare con maggiore convinzione la passerella “in combinata” è stata senza dubbio l’azienda Vagnoni, che ha proposto una lineup di tre etichette assolutamente straordinarie:

  • Vernaccia di San Gimignano DOCG 2024 – Ricca e vibrante nei profumi, al sorso si distingue per equilibrio e persistenza. Una versione che, nel tempo, promette di regalare nuove emozioni.
  • Vernaccia di San Gimignano DOCG 2023 Fontabucco – Fine ed elegante, dalla forte identità territoriale. Il sorso è intenso e concentrato, con un finale lungo e avvolgente.
  • Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2022 I Mocali – Voluttuosa e riconoscibile, accarezza il palato con una trama morbida e un’intensità gusto-olfattiva di grande rilievo.

VdSG Annata 2024

Nella categoria annata, il primo posto va senza esitazioni a Il Palagione, con la sua Hydra 2024: un vino davvero straordinario, in particolare al sorso, dove si esprime con freschezza, carattere e una persistenza memorabile.

Molto convincenti anche Fattoria La Torre Aquaiole 2024 e La Lastra 2024.


VdSG Annata 2023

Le etichette 2023 in anteprima confermano come un solo anno in più possa fare una grande differenza. Il tempo, alleato naturale di questo nettare di Bacco, dona maggiore complessità al bouquet e precisione, eleganza e finezza al sorso.

Qui sfila luminosa Clamys 2023 di Cesani, avvolta in un abito di erbe aromatiche, richiami marini e mandorla dolce. Al palato è un abbraccio che conquista per equilibrio e grazia.

Tra le etichette che meritano un plauso speciale per intensità aromatica e aderenza identitaria non possiamo non citare Cappellasantandrea Prima Luce 2023, Tenuta Sovestro Donna Lucia 2023 e Tollena 2023.


Emozioni dalle Vernaccia riserva

A chiudere, in bellezza, le Riserva che anche quest’anno hanno saputo regalare emozioni profonde e indimenticabili.

Eccelsa la Mareterra 2020 di Casa Lucii, che fonde con maestria potenza ed eleganza.

Menzione speciale per L’Albereta 2022 de Il Colombaio di Santa Chiara, dalla lunghissima prospettiva evolutiva, e per La Lastra Riserva 2023, che conquista sorso dopo sorso con il suo stile inconfondibile.

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foto: AB ©

Tiriamo le somme…

L’anteprima della Vernaccia di San Gimignano si conferma una passerella d’eccellenza, dove ogni produttore racconta la propria visione con autenticità e precisione stilistica. Un evento che celebra non solo il vino, ma anche la cultura, il territorio e la tradizione, elementi che insieme danno vita a un’identità enologica tra le più affascinanti d’Italia. Una Regina che continua a evolversi, facendo risplendere sempre di più la sua corona.


da San Gimignano

Augusta Boes
No limits!”

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foto: Augusta Boes © – fonte: Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano
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