Replica secca di Diageo sui tequila

Diageo risponde alle accuse della class action contro i suoi tequila 100%: “False e oltraggiose, ci difenderemo con vigore”


Agave o non agave? Non serviva un mago per ipotizzare che la risposta non si sarebbe fatta attendere.


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Pochi giorni fa si è diffusa la notizia di una class action depositata presso la Corte Distrettuale di New York con cui si è accusato Diageo North America di aver commercializzato in maniera ingannevole i suoi marchi di tequila dichiarati 100% agave.

Abbiamo giustamente dato risalto anche noi all’accaduto e oggi, con altrettanta massima correttezza deontologica, riportiamo la risposta di Diageo che, come immaginato, ci ha messo poche ore per arrivare sulle scrivanie degli organi di comunicazione.

agave azul Los Muertos Crew
credits: Los Muertos Crew

Le parole sono quelle di Sophie Kelly, Global Head of Agave di Diageo, che ha rilasciato una ferma dichiarazione in risposta alle accuse di adulterazione che hanno coinvolto i marchi di tequila Don Julio e Casamigos. Kelly ha categoricamente definito le affermazioni oltraggiose e false, sottolineando che i distillati in questione sono prodotti utilizzando “100% Agave azul Weber”.

Nel comunicato, arrivatoci in redazione dall’Agenzia che assiste Diageo Italia, Kelly ha inoltre evidenziato il rigoroso rispetto per il processo di certificazione da parte del Consejo Regulador del Tequila (CRT) e di come ci sia piena conformità dei prodotti allo standard ufficiale del tequila NOM-006-SCFI-2012 e alle normative statunitensi di Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB).

Il documento si chiude con la decisa convinzione di tutelare la qualità e l’integrità dei tequila Don Julio e Casamigos in ogni sede: «we look forward to vigorously defending the quality and integrity of our Tequilas in court» e smentire definitivamente ogni tipo di insinuazione.

tequila diageo
credits: Cristian Rojas

Il caso ha ovviamente mosso l’attenzione anche di molti media locali soprattutto per il marchio Casamigos, il brand che George Clooney cedette a Diageo nel 2017 per oltre un miliardo e di cui è rimasto volto e ambassador. Il The Guadalajara Post, molto attento alla cronaca locale ha raccontato sia delle continue tensioni tra i coltivatori di agave e le grandi aziende (che si affidano spesso a testimonial celebri per commercializzare i loro prodotti) che della crescente richiesta di trasparenza da parte dei consumatori finali.

Un contesto che, capite bene, partendo dalla “semplice” bevanda finisce sul “sociale” e che, ci sentiamo di aggiungere, crea delle condizioni da stroncare sul nascere, perché possono causare danni di immagine difficilmente quantificabili.

agave
courtesy: Consejo Mexicano Regulador de la Calidad del Mezcal

Multinazionali come Diageo sono sicuramente pronte a dover dipanare certi intrighi, ma il vortice che si innesca crea spesso un “totale a rimessa” in cui il danno preventivo per l’immagine ne supera ampiamente il recupero a posteriori.

Tanto dovevamo e vi terremo aggiornati, come sempre.

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fonte: Barabino & Partners Ag. di comunicazione Diageo Italia, The Guadalajara Post
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