UIV: 50%? Più che dazio… un embargo

Trump e il 50% di tasse sull’import dall’UE: per Frescobaldi (UIV) “più che un dazio sarebbe un embargo”


Non ci girasse attorno il lavoro di migliaia di persone ci sarebbe da ridere o quantomeno da sorridere come si faceva al bar quando l’amico di turno ti raccontava delle sue performance erotiche, mai avvenute, come se fossero vere.


[si legge, più o meno, in: 2 minuti]

«La sai l’ultima?» Il clima è diventato più o meno questo da quando il “Tycoon show” mette in prima serata “Il gioco dei dazi a casaccio“, fra lavagnette riepilogative, sanzioni paventate, schedulate e poi posticipate con numeri che frullano nell’aria come nella testa dello studente impreparato durante l’esame di Analisi 1.

dollar Nadja Donauer dazi
credits: Nadja Donauer

Ogni tanto arriva una smentita, un avviso di chiamata, una pseudo-contrattazione a distanza per non parlare di quello Studio Ovale che in mondovisione – ultima puntata vs Sudafrica – lo vede, con i suoi fidi e deferenti yesman, puntare l’indice (qualcuno dice anche con video fake) contro leader paritetici per poi beccarsi le virtuali scoppolette sulla nuca dalla finanza americana e da quelle holding che mal digeriscono lo scontro autoeliminante con Cina ed Europa.

Bene – o male, fate voi -, l’ultimo “bet” sulla ruota di Bruxelles è stato 50%. La penultima – sic! – scadenza comunicata solo due giorni fa è stata: 1° giugno.

Ieri è arrivata la presa di posizione di alcune associazioni di settore vitivinicolo, compresa quella di Unione Italiana Vini (UIV) via voce del Presidente Lamberto Frescobaldi. La riportiamo per dovere di informazione e perché la riteniamo autorevole ma, come immaginiamo sappiate, una colloquio telefonico fra Trump e la Von der Leyen ha già posticipato la data al 9 luglio.

Chissà se anche il 50% sarà rinegoziato nei prossimi quaranta giorni, di sicuro rimane questo pesante condizionamento sul mercato provocato da un’instabilità senza senso. Proprio contro questa logorante incertezza (oltre la mera percentuale) si è nuovamente schierata UIV.

Spirito Italiano dazi,usa,uiv
credits: Cottonbro Studio

Da settimane ci stiamo dietro – leggete gli ultimi nostri quattro articoli anche se ormai sono in parte superati – ma proseguiamo a farlo perché la situazione è seria, non drammatica ma preoccupante.

Così Lamberto Frescobaldi, presidente di UIV: «La nuova minaccia del presidente Trump rappresenta un ulteriore fardello di incertezza per le imprese italiane, a partire da quelle del vino. Da mesi ormai il settore – che negli Stati Uniti spedisce il 24% (1,94 miliardi di euro) dell’intero export enologico – non riesce più a programmare il proprio futuro, e questo è un danno enorme, a prescindere dall’entità del dazio».

Ha aggiunto poi Frescobaldi: «In questi giorni le imprese italiane del vino stanno pianificando i bandi europei dell’Ocm Promozione, con investimenti per qualche decina di milioni di euro destinati agli Usa, principale target. Chiaramente, una minaccia di accisa al 50% – che più che un dazio sarebbe un embargo – sortisce l’immediato effetto di rinunciare, giocoforza, all’investimento. E con esso ai piani di sviluppo di un settore che vive sempre più di esportazioni. Chiediamo pertanto a Bruxelles e a Roma di intensificare le trattative, perché il fattore tempo rappresenta ormai sempre più una discriminante fondamentale». 

Spirito Italiano dazi,usa,uiv

Attendiamo l’ennesimo espisodio del “Tycoon show” ma senza scherzarci sopra.

torna in alto

fonte: UIV, Rai
riproduzione riservata – spiritoitaliano.net © 2020-2025