Anche negli USA il Vermouth di Torino è ufficialmente un marchio registrato: prosegue la sua tutela e valorizzazione nel mondo.
Non pensiamo di sbagliare, né di avere critiche su ipotetici favoritismi mediatici mascherati, se definiamo il vermouth come il più famoso vino aromatizzato italiano e il Vermouth di Torino IG la tipologia che più lo rappresenta con qualità e tradizione.
[si legge (più o meno) in: 2 minuti]
Il disciplinare della bevanda piemontese a marchio IG fu approvato nel 2017 dall’allora MIPAAF e, due anni dopo, fu poi costituito il Consorzio del Vermouth di Torino IG, l’organo di tutela, promozione e valorizzazione della denominazione che oggi associa ben 35 aziende produttrici.
Una bevanda così nota e diffusa nel mondo, necessitava di una protezione anche a livello internazionale ed è notizia di qualche settimana fa il riconoscimento anche sul mercato statunitense.
L’attribuzione del marchio di Certificazione dall’United States Patent and Trademark Office è una notizia davvero importante per il settore e gli appassionati perché dà valore al lavoro, alla tradizione e alla qualità di questa bevanda che, al momento, risulta essere l’unico vermouth con tale status al mondo.
«Il Marchio di Certificazione statunitense, non è sempre così facile o scontato da ottenere, – rileva il Presidente Roberto Bava – ci sono voluti tre anni di lavoro durante i quali il Consorzio ha operato in stretta collaborazione con le storiche Case produttrici del Vermouth di Torino, che hanno messo a disposizione i loro archivi allo scopo di raccogliere i documenti necessari per la preparazione del dossier. Queste autentiche testimonianze hanno permesso di dimostrare che il Vermouth di Torino è stato venduto negli Stati Uniti dai Soci del Consorzio in modo continuativo a partire dal 1866 fino ad oggi e di ottenerne i diritti di antecedenza».
Capite bene quanto serva dimostrare per avere un tale riconoscimento oltreoceano. In Europa è tutto meno difficile soprattutto per la repertazione. Se parliamo infatti del Vermouth di Torino, sappiamo dai documenti di quanto già fosse apprezzato alla corte dei Savoia.
Prima ancora, si hanno attestazioni dell’opera dei liquoristi torinesi fin dal 1400. Una perizia nell’arte della distillazione che consentì loro di ottenere, già nel Settecento, grande fama anche oltre i confini italiani.
Nell’Ottocento e Novecento, il Vermouth divenne famoso anche all’estero nelle sue due varianti bianco e rosso che poi furono prodotte seguendo l’evoluzione delle tecniche di lavorazione ma sempre preservando la tradizionale produzione della bevanda.
Il disciplinare del Vermouth di Torino IG lo classifica in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e alla quantità di zucchero impiegata nella sua preparazione. E’ prevista anche la tipologia “Superiore” per quei Vermouth con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe (diverse dall’assenzio) coltivate o raccolte in Piemonte.
Ampiamente soddisfatto anche il Direttore del Consorzio Pierstefano Berta: «Il Consorzio del Vermouth di Torino è costantemente attivo per salvaguardare i consumatori dalle pratiche di etichettatura ingannevoli. Lavorando costantemente con le Istituzioni italiane e con gli Uffici Marchi di altri Paesi per ottenere la massima protezione del Vermouth di Torino, è diventato chiaro che avevamo bisogno di un’ampia protezione negli USA, Paese che rappresenta un mercato molto rilevante per i soci del Consorzio».
Queste, le 35 aziende attualmente associate al Consorzio:
- Antica Cantina di Calosso
- Antica Distilleria Quaglia – Bèrto
- Antica Torino
- Arudi
- Bosca
- Cav. Pietro Bordiga
- Calissano – Gruppo Italiano Vini
- Carlo Alberto
- Carpano – Fratelli Branca Distillerie
- Chazalettes
- Cinzano – Davide Campari–Milano
- Giulio Cocchi
- Coop. Erbe Aromatiche Pancalieri
- D.co Ulrich
- Del Professore
- Drapò – Turin Vermouth
- Ducato
- Franco Cavallero Spirits
- Gancia & C.
- Karminia
- Isolabella della Croce
- La Canellese
- Luigi Vico
- Mainardi
- Mancino
- Martini & Rossi
- Antonio Parigi
- Peliti’s
- Distilleria Revel Chion
- Scarpa
- Sibona
- Sperone
- Starlino
- Tosti1820
- Vergnano
L’ottenimento di quest’ultima certificazione è il coronamento di un percorso che ha visto negli ultimi anni la protezione della IG, del nome Vermouth di Torino e dei marchi consortili in Italia e in tutti i Paesi dell’Unione Europea, oltre che in numerose altre nazioni. Non solo, volendo essere ancora più precisi, a Torino hanno pure registrato lo slogan che in questi anni si sente continuamente ripetere quando se ne parla: È sempre l’Ora del Vermouth di Torino®.
fonte: Uff stampa Consorzio Vermouth di Torino – AB Comunicazione
spiritoitaliano.net © 2020-2023