si fa presto a dire sanzioni


Guerra e sanzioni UE verso la Russia si ritorceranno anche contro vino e “made in Italy”. La libertà non ha prezzo però UIV avvisa dell’imminente grave danno all’export


Nel nostro cervello abbiamo già fatto un po’ di valutazioni e più o meno dicono questo: «Stiamo uscendo dalla durissima epoca covid e adesso, quando sembrava potessimo un poco respirare, ci mancava solo l’invasione russa».


[si legge (più o meno) in: 3 minuto]


Il prezzo (in tutti i sensi) che stiamo pagando per il commercio e la lavorazione delle materie prime sta diventando impressionante, quasi insostenibile.


A inizio febbraio ne avevamo trattato anche sulle nostre pagine focalizzandoci particolarmente sulla filiera vitivinicola e le grandi preoccupazioni per i prezzi raggiunti soprattutto dall’energia elettrica.


Spirito Italiano guerra russia ucraina vino export
foto: Shlomaster

La guerra Russia-Ucraina adesso rischia, come ben sappiamo, di rotolarci addosso come un macigno per una serie di motivi.


Le misure inflitte dall’Unione Europea sono partite dal tentativo di blocco ai mercati finaziari e proseguiranno verosimilmente verso l’ambito import/export a partire dal settore tecnologico per proseguire verso altri canali di scambio. Sì, ma quali?


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foto: Xspline

Premettiamo intanto il nostro pensiero: siamo risoluti nel credere che ogni azione da intraprendere debba essere ben ponderata ma che l’UE debba proseguire nel mostrare una posizione coesa, forte, decisa e risoluta verso chi nel 2022 (indipendentemente dalle ragioni o dai torti pregressi) invade uno stato sovrano e democratico alle nostre porte.


Il valore della libertà ha purtroppo un costo, a ogni latitudine, e, chi più chi meno, la consapevolezza di essere costretti a rimetterci qualcosa deve accomunarci per un mondo migliore, che guarda oltre, che pensa al futuro e alle nuove generazioni.


Detto ciò, è chiaro che le preoccupazioni delle realtà imprenditoriali sono tantissime, motivate e ampiamente comprensibili.



Per questo diamo voce oggi a Unione Italiana Vini che mostra fortissima preoccupazione per ciò che si sta evolvendo (o involvendo, fate voi).


Secondo UIV potrebbero arrivare presto – come pensare il contrario? – delle contro-sanzioni ma anche danni indiretti derivanti da crollo del rublo e prezzi energetici alle stelle.


Una vera, ulteriore, minaccia alle esportazioni di vino italiano in Russia che già in queste ore stanno vivendo difficoltà con lunghe code di camion alla frontiera lettone-russa, oltre a merci non ritirate in dogana.


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foto: Adrian Odogwu

A ciò si stanno aggiungendo problemi di carattere finanziario: per effetto delle sanzioni alle banche russe si prevede infatti la sospensione dei pagamenti da Mosca, in uno scenario di stato di guerra che farà perdere le tutele assicurative sui pagamenti delle merci.



Per il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti: «Ci troviamo costretti a dover rinunciare a una piazza strategica per l’Italia, che è il primo Paese fornitore di vino in Russia, proprio in una fase di forte risalita degli ordini. In attesa fare luce sulle ipotesi di fermo delle esportazioni, consigliamo alle imprese italiane di vino di effettuare consegne verso la Russia solo dopo aver conseguito adeguate garanzie sui pagamenti».


Che sia una piazza strategica non c’è dubbio e lo conferma l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base dogane. Lo scorso anno, pensate, si sono registrati ordini dalla Russia per un valore di 375 milioni di dollari, in crescita dell’11% sull’anno precedente, a fronte di 1,155 miliardi di dollari di importazioni complessive di vino dall’estero.


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foto: Gadini

L’Italia è il primo Paese fornitore con una quota di mercato di circa il 30% davanti a Francia e Spagna, ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti (25%) e un incremento del 2% per i fermi imbottigliati.


Un mercato che, seppur preferendo i prodotti spumantizzati, ha mostrato sempre grande interesse per tutte le aree vitivinicole nazionali.


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foto: Leonhard Niederwimmer

Il valore della libertà, ribadiamo noi di spiritoitaliano.net, non ha prezzo ma le considerazioni di UIV devono essere valutate, bene e molto attentamente, prima di prendere qualsiasi decisione.





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fonte: Unione Italiana Vini

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