secondo il “Report di sostenibilità”, nel 2019 risparmiate 500K tonnellate di CO2, prodotti 300K MW/h di energia elettrica verde e installati oltre 300K metri cubi di potenzialità per bioetanolo sostenibile
AssoDistil, l’Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti, ha presentato l’interessante Report di Sostenibilità, il primo e relativo al 2019, redatto in collaborazione con Lifegate. Vi riportiamo sintesi del comunicato inviato agli organi di stampa.
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Lo studio, redatto in collaborazione con Lifegate, è stato presentato in diretta streaming con un webinar a cui hanno partecipato Antonio Emaldi, presidente AssoDistil; Paolo De Castro, eurodeputato e membro della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale; Filippo Gallinella, deputato e presidente della commissione Agricoltura; Silvia Totaro, sustainability specialist di Lifegate e Sandro Cobror, direttore AssoDistil.
Fra i dati più significativi del primo “Report di sostenibilità” ci sono sicuramente quelli relativi alle 500mila tonnellate di Anidride Carbonica risparmiate, i 300mila megawatt/ora di energia elettrica verde prodotta e gli oltre 300 mila metri cubi di potenzialità installata per bioetanolo sostenibile.
Il documento fa riferimento al 2019 ed è stato realizzato sulla base dei dati raccolti da 11 imprese associate, che rappresentano l’80% delle sezioni merceologiche di interesse (acquaviti e alcol industriale).
Il settore distillatorio dà vita a una vasta gamma di prodotti che si rivolgono al mercato alimentare, alla produzione di alcol per uso carburante (bioetanolo), per uso industriale e alla produzione di acidi organici, olii vegetali, polifenoli, mangimi e fertilizzanti.
I residui del processo di distillazione vengono poi reimpiegati per produrre energia elettrica verde, biogas e biometano.
Il settore distillatorio fornisce quindi un contributo concreto al miglioramento della qualità dell’ambiente, sostenendo la creazione di una filiera virtuosa di gestione e valorizzazione dei sottoprodotti destinati alla distillazione, prima, e alla produzione di energia, poi.
Antonio Emaldi, presidente AssoDistil, ha sottolineato che “È grazie all’impegno di AssoDistil che oggi pubblichiamo questo primo report di Sostenibilità, che è solo il punto di partenza di un percorso per proiettarsi verso un concetto più ampio di sostenibilità ambientale, economica e sociale, dalle produzioni agricole al prodotto finito e confezionato: un approccio olistico coerente con lo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.
Dal report è emerso che senza le distillerie, nel 2019, avremmo prodotto un inquinamento pari a 500 mila tonnellate di CO2, equivalente alle emissioni di una città di 10 milioni di abitanti.
Il settore distillatorio dispone di una potenzialità installata per produrre oltre 300 mila m³ all’anno di bioetanolo sostenibile, il biocarburante di origine naturale più diffuso al mondo e l’unico a poter rispondere alle necessità di sostenibilità del settore trasporti e a contribuire all’abbattimento delle emissioni.
I residui della distillazione, inoltre, si prestano a essere riutilizzati come biomasse combustibili. Con la combustione di questi residui e la digestione dei reflui, soprattutto borlande, vengono prodotti quasi 300mila MWh all’anno di energia elettrica destinata principalmente all’autoconsumo.
Secondo il Direttore Sandro Cobror: “Oggi le distillerie prendono consapevolezza dell’importanza non solo di praticare la sostenibilità economica, sociale ed ambientale, ma anche di comunicarla in maniera trasparente per rafforzare il rapporto con il territorio che è fondamentale.
Le aziende sono convinte dell’importanza e della necessità di uno sviluppo sostenibile per competere nel mercato globale. L’impegno di AssoDistil è di accompagnare la crescita sostenibile delle aziende anche attraverso la ricerca e l’innovazione per permettere di sfruttare completamente il potenziale ancora inespresso delle produzioni in distilleria in un’ottica di economia circolare coerente con gli obiettivi comunitari del Green Deal”.
Un’attenzione particolare – si legge nel report – viene riposta nella ricerca delle migliori materie prime, nell’elaborazione delle ricette, nei protocolli di produzione e nei controlli di qualità”.
Le vinacce utilizzate come materie prime superano le 534mila tonnellate, mentre le fecce utilizzate sono oltre 209mila.
54mila le tonnellate di frutta e oltre 45mila le materie tartariche impiegate per il processo produttivo. Uno dei fattori chiave per la virtuosità ambientale e la circolarità del settore distillatorio sta nella modalità di approvvigionamento delle materie prime.
People, Planet e Profit sono i tre temi rilevanti emersi dall’analisi rispetto ai principali impatti delle imprese che possono influenzare gli stakeholder. People riguarda la crescita delle imprese rispetto al contributo delle persone che vi lavorano, Planet la tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle risorse nei processi produttivi, Profit la scelta delle materie e gli investimenti in ricerca.
Le 11 imprese associate che hanno contribuito alla realizzazione del report sono:
- Bottega Spa,
- D’Auria Distillerie & Energia Spa,
- Distilleria Bertolino,
- Distilleria Deta Srl,
- Distilleria G.Bertagnoli Srl,
- Distilleria Marzadro Spa,
- Distillerie Bonollo Spa,
- Distillerie Bonollo Umberto Spa,
- Distillerie Mazzari Spa,
- Fratelli Francoli Spa,
- Ima Srl – Industria Meridionale Alcolici (Gruppo Bertolino).
Il report di Sostenibilità è stato redatto in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative (GRI), secondo l’opzione “Referenced”.
Il GRI è il riferimento più diffuso a livello internazionale per la rendicontazione di sostenibilità e si tratta di un’associazione indipendente internazionale che promuove lo sviluppo di una rendicontazione volontaria delle performance economiche, ambientali e sociali.
Scarica il Report completo da www.assodistil.it
fonte e foto per gentile concessione di: Robespierre – Assodistil
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