quanti acquisti di vino online!


Aumentato di oltre il 350% il valore delle vendite di vino online nel primo semestre 2021 rispetto all’anno scorso. Per Nomisma, l’e-commerce è un trend ormai consolidato


Di frequente torniamo sull’argomento perché è specchio delle tendenze al consumo. A gennaio c’erano già state previsioni che, più o meno, sono ampiamente confermate oggi analizzando i dati del primo semestre 2021.


[si legge (più o meno) in: 4 minuti]


Nomisma, dalle proprie pagine, fa sapere della sua ultima indagine Wine monitor realizzata in collaborazione con NielsenIQ da cui emerge ancora, almeno per l’Italia, la crescita di vendite del vino attraverso quei canali che già erano stati prediletti (giocoforza) lo scorso anno. Ripetiamo: si parla adesso del primo semestre 2021.


Spirito Italiano acquisti vino online e-commerce
foto: Arek Socha

Il cosiddetto canale off-trade nazionale ha registrato ancora un segno positivo: per la GDO un +10% in Iper e Super, un +2% nei discount.


Sempre nell’off-trade bene anche i Cash&Carry (+18%) a conferma della ripresa dei consumi di vino in bar e ristoranti confermata ulteriormente dal +45% fatto nel secondo trimestre 2021 rispetto al primo 2021.


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foto: Bruno /Germany

Colpisce davvero parecchio la branca e-commerce dei retailer generalisti che, dopo aver messo a segno un +141% nell 2020, continua a correre con un impressionante balzo in avanti del +351% a valore e del +310% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso che, ricordiamo, comprendeva 2 mesi di lockdown totale (e quindi di crescite esponenziali negli acquisti di vino on-line da parte degli italiani).



Le vendite di vino nei siti generalisti (leggasi: catene distributive + Amazon) hanno ancora un’incidenza limitata rispetto al valore delle vendite totali di vino nel canale off-trade, vale a dire appena il 2%, che sommata al peso rivestito dai cosiddetti pure players non supera il 15% ma è alquanto rappresentativa di un trend ormai consolidato.


Un canale e-commerce che quindi conferma ampiamente il suo ruolo di vero protagonista così come commentato anche da Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma: «La continua crescita delle vendite on-line anche dopo i momenti più critici della pandemia confermano lo sviluppo strutturale di questo canale per il mercato del vino, una delle tante eredità che ci sta lasciando il Covid a livello mondiale».


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foto: Juraj Varga

E-commerce vs off-trade


  • Marchio e valore: Confrontando la spesa on-line con il carrello di vini acquistati a scaffale, si evince un valore medio più elevato a favore dell’e-commerce.
    Mentre nei punti vendita della GDO in Italia, i DOP rappresentano circa il 40% dei quantitativi di vino acquistati (sempre al primo semestre 2021), negli ordinativi on-line tale percentuale arriva al 54%.
  • Spumanti e Bio: A fronte di un’incidenza degli spumanti del 12% sui volumi di vino acquistati a scaffale nella GDO italiana, nel canale e-commerce tale peso arriva al 16%.
    Inoltre, sempre in tema di bollicine, il peso di Champagne e Metodo Classico nelle vendite a scaffale è dell’8% mentre arriva al 12% nel carrello on-line.
    Per quanto riguarda i vini biologici l’incidenza è doppia nel caso della spesa on-line (per quanto ancora marginale sul totale, vale a dire il 2%).

Spirito Italiano acquisti vino online e-commerce
foto: Vinotecarium

Sottolinea su questo infine Pantini: «Il prezzo medio della spesa di vini acquistati on-line presenta un differenziale di circa il 38% nel caso dei vini fermi e frizzanti e del 19% nel caso degli spumanti rispetto agli acquisti a scaffale, uno scostamento che deriva dalla diversa composizione – tipologica, ma anche per brand e packaging – dei due carrelli di spesa».




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fonte: Nomisma

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