59 località rurali italiane premiati come “Spighe verdi”. Piemonte e Marche le regioni con più Comuni in lista
Sono 59 le località rurali, da 14 regioni italiane, che potranno fregiarsi del riconoscimento Spighe Verdi 2021 così come annunciato ieriin conferenza telematica con i sindaci vincitori.
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Spighe Verdi è un programma nazionale della Foundation for Environmental Education (FEE), l’organizzazione che rilascia nel mondo anche il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere.
Spighe Verdi è stato pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.
Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.
Ci sono 13 località in più quest’anno rispetto alle 46 dello scorso anno (guarda i comuni Spighe verdi 2020), 18 sono i nuovi ingressi, 5 Comuni non sono stati confermati.
Ecco l’elenco per regione dei Comuni “Spighe Verdi” 2021:
- Piemonte (10 località)
- Alba
- Bra
- Canelli
- Centallo
- Cherasco
- Guarene
- Monforte d’Alba
- Pralormo
- Santo Stefano Belbo
- Volpedo
- Marche (9 località)
- Esanatoglia
- Grottammare
- Matelica
- Mondolfo
- Montecassiano
- Montelupone
- Numana
- Senigallia
- Sirolo
- Toscana (7)
- Bibbona
- Castellina in Chianti
- Castiglione della Pescaia
- Castagneto Carducci
- Fiesole
- Grosseto
- Massa Marittima
- Calabria (6)
- Belcastro
- Montegiordano
- Roseto Capo Spulico
- Santa Maria del Cedro
- Sellia
- Trebisacce
- Puglia (6)
- Andria
- Bisceglie
- Castellaneta
- Carovigno
- Ostuni
- Troia
- Lazio (5)
- Canale Monterano
- Gaeta
- Pontinia
- Rivodutri
- Sabaudia
- Campania (4)
- Agropoli
- Capaccio Paestum
- Massa Lubrense
- Positano
- Abruzzo (3)
- Gioia dei Marsi
- Giulianova
- Tortoreto
- Umbria (3)
- Deruta
- Montefalco
- Todi
- Veneto (2)
- Montagnana
- Porto Tolle
- Emilia-Romagna (1)
- Parma
- Liguria (1)
- Lavagna
- Lombardia (1)
- Sant’Alessio con Vialone
- Sicilia (1)
- Ragusa
Alcuni degli indicatori presi in considerazione sono stati:
- la partecipazione pubblica;
- l’educazione allo sviluppo sostenibile;
- il corretto uso del suolo;
- la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura;
- la qualità dell’offerta turistica;
- l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione;
- la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata;
- la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio;
- la cura dell’arredo urbano;
- l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
- “AGRIcoltura100”, realizzato da Confagricoltura e Reale Mutua, che premia le aziende sostenibili.
Fra le dichiarazioni, quella del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Come dimostra l’esperienza delle Bandiere Blu, la qualità premia sempre. Quindi, ben vengano le Spighe Verdi, un marchio che potrà premiare quelle aree del territorio, magari meno conosciute e lontane dai flussi turistici, che potranno attrarre visitatori e diversificare così la creazione di ricchezza della zona».
Claudio Mazza, presidente della FEE Italia, ha commentato: «Registriamo quest’anno un importante aumento delle località Spighe Verdi. Non solo per i Comuni rurali che ottengono oggi la certificazione, ma anche per tutti i territori che hanno chiesto di avviare il percorso.
Da Nord al Centro e al Sud, segno che l’attenzione e l’impegno per uno sviluppo sostenibile del territorio, la scelta di politiche di gestione rispettose dell’ambiente, la necessaria sinergia tra amministrazioni locali e agricoltori sta crescendo, così come cresce la consapevolezza che questa è l’unica via perseguibile per il nostro futuro.
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha sottolineato: «Il costante aumento del numero dei Comuni “Spighe Verdi” dimostra che cresce di anno in anno la sensibilità verso la sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici, l’accoglienza, ovvero i temi che caratterizzano il programma di FEE, al quale Confagricoltura collabora con convinzione dalla prima edizione.
Non a caso abbiamo scommesso da tempo e crediamo profondamente nella necessità di un rilancio delle aree interne del Paese e dei centri che hanno nell’agricoltura il loro punto di forza».
Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha evidenziato: «Oggi la sostenibilità economica, ambientale e sociale rappresentano i cardini del dibatto in materia di Next Generation EU e di riforma della PAC ma tengo a sottolineare che sette anni fa il vostro programma ha avviato un percorso pioneristico in materia di buone prassi per lo sviluppo delle aree e delle popolazioni rurali.
La partecipazione di Confagricoltura testimonia in maniera concreta il ruolo centrale del settore primario nella difesa del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella produzione di alimenti di qualità.
A questo si aggiunge l’esperienza maturata nel tempo da FEE Italia che ha consentito di misurare la sostenibilità dei territori, sviluppando e implementando, tramite una serie di indicatori, una procedura di valutazione e monitoraggio delle azioni dei Comuni. Oggi la grande sfida dell’agricoltura – ha concluso il Ministro Patuanelli – è quella di produrre di più e meglio, preservando le risorse naturali e garantendo un’equa distribuzione del valore lungo la filiera».
fonte: agricola.eu
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