Secondo Pambianco, i grandi Gruppi vitivinicoli di grande distribuzione hanno ben resistito al 2020. Le società “premium” un po’ meno.
Benissimo Caviro, IWB e Contri, che significa?
Siamo sempre attratti dai “numeri del vino” che danno importanti informazioni sulle tendenze e sulla reale situazione del mercato. Ci interessa particolarmente capire quanto siano cambiati lo stile e il consumo ma, soprattutto, l’educazione all’assaggio.
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Sarà pubblicata sul prossimo numero di Pambianco Magazine Wine&Food l’analisi di Pambianco sul fatturato 2020 delle principali aziende vitivinicole confrontato con quello dell’anno precedente.
Lo stravolgimento delle abitudini ha chiaramente falsato le aspettative ma riteniamo interessante comprendere come i consumatori ( e/o appassionati) si siano orientati in un anno che ha visto il canale HoReCa andare in ginocchio e svilupparsi parallelamente un canale e-commerce sempre più fulcro del mercato mentre la grande distribuzione ha vissuto fasi alterne seppur in attività continuativa.
Pambianco ha stilato una graduatoria per fatturato e, in anteprima, pubblicato alcuni risultati suddividendo le aziende in 2 categorie per tipologie di vendita: “commerciale” e “premium”
Premesso che quanto ad oggi pubblicato rimane una veduta parziale dell’insieme, per molti analisti e appassionati sono numeri che confermano pienamente le sensazioni avute in epoca pandemia.
Il vino piace, è diventato comunque un compagno delle giornate dell’italiano medio ma, nonostante una complessiva tenuta (poteva andare peggio visti i tempi), i numeri confermano che la distribuzione di massa ha subito di meno il colpo.
Ecco che 7 sui primi 10 Gruppi produttori del vino cosiddetto “accessibile”, hanno visto aumentare il proprio fatturato rispetto al 2019 e, insieme, i 10 Gruppi hanno portato il fatturato stimato da 2.483 a 2.560 milioni (+3,1%).
Cantine Riunite&Civ, con 600 milioni di ricavi stimati, rimane il Gruppo italiano che più fattura pur avendo avuto una flessione del -4%. Già Caviro, al secondo posto della classifica con quasi la metà del fatturato rispetto all’altra cooperativa, ha comunque registrato un +10%.
fonte: Pambianco
Impressionante risultato di Italian Wine Brands, salita in sesta posizione, che ha migliorato di circa il 30% probabilmente grazie a un modello di business più orientato all’online e decisivo in fase pandemica.
Diversa la situazione fra i Gruppi definiti “premium”. I primi 5 per fatturato hanno comunque chiuso tutti in passivo e, nell’insieme, di poco sotto il -12%. Antinori è comunque stimata con 221 milioni di consolidato (-10%, sarebbe 4^ nel globale) e precede Santa Margherita (-9%) e Frescobaldi (-9%).
Attenzione però, non scordiamoci che le previsioni di quasi un anno fa stimavano per queste realtà un calo di oltre il -30% e quindi la sensazione è che lo sbandamento sia già stato superato grazie anche a una razionalizzazione degli investimenti e delle spese legate a fiere, viaggi di lavoro e generali in attesa di una nuova forma di marketing.
fonte: pambianco
Anche nella speciale graduatoria “Top 5” spumantistica, si riporta l’importante calo (-20%) di Lunelli ma anche il balzo importante di Contri (+13%) e, in generale, numeri premianti per le realtà che operano nel mondo del Prosecco.
fonte: Pambianco news
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