Un giovanissimo progetto che punta lontano con fresca qualità: Exuvia inaugura la nuova tap room a Campo ligure.
È stata una giornata di festa a Campo Ligure (GE), per il birrificio Exuvia che ha inaugurato in grande stile la sua nuova tap room.
[si legge, più o meno, in: 4 minuti]
Un programma intenso iniziato con il “taglio del nastro” e le prime birre spillate al nuovo bancone, proseguendo poi con due degustazioni guidate, live painting e Dj Set fino a tarda notte.
Il progetto Exuvia nasce dall’incontro tra Andrea Murru e Enrico Di Stefano, amici di vecchia data dai tempi della scuola. Enrico di ritorno dalla Slovacchia per lavoro, faceva già birra in casa da 20 anni, mentre Andrea, farmacista, aveva ultimato il corso da sommelier Fisar.
Assaggiando una delle ultime creazioni di Enrico, durante il periodo del Covid, Andrea con il suo nuovo background tecnico capì di quanto fossero produzioni da non limitare al solo homebrewing. Decidettero così assieme anche a Maurizio Di Stefano, fratello di Enrico, di mettere in produzione le birre fatte in casa da Enrico tramite una Beer firm, una sorta di società tra chi produce la birra ma, non avendo i propri impianti, lo fa attraverso impianti di un altro birrificio.
Al primo giro si rivolsero al birrificio El Issor a Sasselo (SV), del grande amico birraio Luca Rossi, e poi da Civale a Spinetta Marengo (AL). Le birre suscitarono interesse e i tre amici proseguirono nella sperimentazione riuscendo a vendere tutto molto velocemente finché, grazie alla vincita di un bando nazionale, nel 2024 riuscirono a mettere su il loro impianto. Da qui nasce il birrificio Exuvia: Enrico è il mastro birraio, Andrea riveste il ruolo di aiuto birraio e si occupa di amministrazione, Maurizio invece della logistica e del commercio.
Il pomeriggio di inaugurazione si è svolto fra informazione generica, approfondimento culturale e assaggio guidato.
Breakfast porter e cioccolato
La prima degustazione è stata dedicata al cacao e al suo possibile abbinamento con la birra. La conduzione è stata a cura del beer sommelier e divulgatore Federico Stagno accompagnato da Eugenio Boccardo maestro cioccolatiere della nota cioccolateria Genovese Romeo Viganotti.
Eugenio ha fatto venire l’acquolina in bocca mostrando le fave di cacao e illustrando tutto il processo che si cela dietro alla produzione del suo profumatissimo cioccolato che i presenti avevano in assaggio. Nel bicchiere, invece, la “Porca Vacca” che è la Breakfast porter di Exuvia. Una porter con aggiunta di fave di cacao, caffè e lattosio, quest’ultimo che le conferisce morbidezza nel corpo. Prodotta con malti inglesi e un pizzico di avena che le conferisce ulteriore rotondità.
Una birra che si scosta un po’ dallo stile tradizionale delle porter inglesi (“pasticciata” come l’ha definita Federico) per dare un forte contrasto e una forte differenza da una porter classica. Mettendoci il naso risulta essere più complessa di quanto sembri: sentori di cioccolato, caffe, liquirizia, caramello, dattero, frutta essiccata, addirittura note lontane di ciliega, frutti rossi, note legnose, un po’ di mandorla come Federico stesso fa notare.
Un abbinamento che a primo impatto sembrerebbe un po’ azzardato ai sommelier del vino ma che riesce molto bene nonostante lasci vincere un pochino il cioccolato, con la sua dolcezza, la sua grassezza e il suo amaro. E qui che Federico tira fuori la sua sorpresa: una Focaccia genovese di giornata, da abbinare al cioccolato come la merenda dei campioni. La sapidità della focaccia aggiunge quello che mancava al cioccolato bilanciando alla perfezione l’abbinamento.
Pils, session IPA e saison
Nella seconda degustazione, Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, ha guidato alla scoperta di 3 birre del birrificio: “Marca Male”, “Morning Routine” e “Struzzati!”
La “Marca Male” è una pils dal volume alcolico di 5%, di ispirazione tedesca prodotta con l’utilizzo dei luppoli Saaz, Saphir e Tettnang. Dona un profilo erbaceo e floreale. Perfettamente bilanciata, chiude con un amaro netto ma delicato, che prepara il sorso successivo.
La “Morning Routine” è una session IPA dal volume alcolico di 3.5% e dal corpo leggero, luppolata con tre varietà americane, tra cui il nuovissimo Krush, quindi con un bouquet di sentori tropicali unico, prodotto dalla mano del birraio Enrico.
Su questo stile di birra, session IPA, un termine particolarmente recente, è doverosa una parentesi grazie alle pillole che il Kuaska non manca mai di raccontare durante i suoi interventi.
Dedicato a Charlie…
Menzione al famoso Charlie Papazian, di origine armena, considerato padre e pionere del movimento delle birre artigianali in America, fondatore dell’American Homebrewers Association, e del Word Beer Cup, ma nato come homebrewer. Non a caso ha scritto un libro proprio sull’homebrewing dal bellissimo, quanto emozionante, titolo “The Complete Joy of Homebrewing“: La gioia, il piacere di fare birra.
Charlie scrisse di rimpiangere la gioventù, in particolare quella amante della birra perché andava nei pub del Colorado a parlare di ogni argomento e bere 1, 2, 3 pinte delle proprie (homebrewed) birre. Ma in quel momento (siamo intorno agli anni 2000) era circondato da birre definite “violente” (Double IPA, Barley wine, Robust porter) e questo, secondo lui, faceva perdere la grande forza della birra: la socializzazione, il condividere, il parlare con chiunque fosse a quel banco, in quel pub, ma al contempo apprezzare e bere questa bevanda così conviviale.
Raccogliendo questo suo grido di dolore, per mano di diversi intraprendenti birrai, nacquero queste birre denominate Session (da sessione), di bassa gradazione, ma con carattere, birre artigianali non industriali, che potevano essere condivise, e apprezzate, con tutti al tavolo favorendo appunto la socializzazione.
Il terzo assaggio è invece la “Struzzati!”, una saison dal grado alcolico di 6%. Saison di stampo belga, fermentata con un ceppo di lievito tradizionale che regala aromi esplosivi di spezie e frutta a pasta gialla. È una birra rinfrescante, beverina, secca e rustica.
Le Saison erano birre che nell’antichità erano improvvisate, rudi, fatte con le erbe che si trovavano nei campi, a volte infette, insomma le birre del popolo. Con il tempo raffinate ma sono rimaste birre dal carattere rustico dove il lievito è il principale protagonista. Questa, la Struzzati!, è una Saison che si è conquistata la medaglia d’argento di categoria al Brussel Beer Challenge del 2024.
Exuvia vanta in produzione anche altre tipologie di birre da quelle assaggiate, un bel percorso attraverso diversi stili, e si caratterizza per produrre sia birre a bassa che alta fermentazione, cosa che non è sempre scontata visto che la maggior parte dei birrifici si specializza su una sola tipologia di fermentazione.
Oggi, sabato 24 maggio, dopo circa un anno di lavori, si è inaugurata la tap room. Spazio ce n’è in abbondanza qui a Campo Ligure e, ci confessa Andrea: «Non c’è molta offerta e cogliamo quindi l’occasione anche per dare qualcosa al paese, ai giovani».
Impressioni altamente positive, non solo all’assaggio ma anche valutando le potenzialità di questo progetto appena nato. Ci pare doveroso chiudere con le parole di Exuvia: «Noi facciamo la birra, ora tocca a voi berla».
da Campo Ligure
foto: Luigi Zurolo
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