export ita-usa: nodi da sciogliere


La Digital Tax italiana irrita gli USA. L’export del nostro vino è ancora salvo dai dazi ma non al sicuro. Le proposte di UIV


Abbiamo riportato qualche giorno fa la notizia e il documento ufficiale USA che salva ancora il nostro Paese dai dazi statunitensi legati alla controversia con l’Europa per gli aiuti a Airbus.


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Ma l’export italiano verso il nuovo continente pare tutt’altro che al sicuro nonostante il cambio di presidenza oltreoceano.

E’ il comunicato di Unione Italiana Vini che ci fa non poco riflettere sui pericoli elusi ma non scampati del tutto.


Spirito Italiano digital tax export vino italiano
photo: David Peterson modified by SI.net

Perché oltre alla nota questione Airbus-Boeing (per il quale saranno presto prese nuove decisioni da diramare a febbraio) adesso c’è un nuovo caso spinoso che potrebbe alterare gli animi della nuova amministrazione Biden e penalizzare particolarmente il nostro mercato: quello della DST.

La Digital Service Tax, così come sarà attuata in Italia a partire dal 16 febbraio, ha innervosito non poco l’USTR che ritiene discriminatoria l’imposizione italiana nei confronti delle imprese digitali americane (che rappresentano i 2/3 delle aziende da tassare).


Secondo Unione Italiana Vini (UIV), è alto il rischio di azioni ritorsive da parte del Commercio statunitense come già fatto ai danni della Francia, anch’essa promotrice della stessa imposta.

E il vino italiano, che negli Stati Uniti vende circa il 30% del proprio export a valore (oltre 1,7 miliardi di euro), potrebbe essere ancora una volta tra i prodotti a rischio.


Nel comunicato di Unione Italiana Vini le parole del segretario generale Paolo Castelletti: “Ciò che preoccupa è che se da una parte la vicenda Airbus è tutt’altro che definita per il vino italiano e si dovrà attendere il prossimo carosello di metà febbraio, dall’altra si aggiunge un altro fattore di rischio legato alle imprese digitali statunitensi, forti sostenitrici della nuova amministrazione che si insedierà a breve”.


Aggiunge Castelletti: “Occorre prudenza in questa fase così delicata della politica americana, come l’Italia aveva auspicato prima dell’azione su Boeing da parte della Commissione UE a novembre.

Serve ora sospendere temporaneamente gli effetti dell’imposta sui servizi digitali alla luce dei lavori in corso in ambito OCSE, anche cogliendo l’opportunità della presidenza italiana del G20 nel 2021 che potrebbe farsi promotrice di un accordo multilaterale e tendere una mano verso la nuova amministrazione Biden. 


Una finestra di opportunità, secondo Uiv, potrebbe essere il decreto milleproroghe nell’ambito dell’iter di conversione del decreto-legge in Parlamento”.


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photo: GrafZeppelin1000 

“È necessario – ha concluso Castelletti – evitare che il settore vitivinicolo, come altri prodotti simbolo dell’agroalimentare e del made in Italy siano coinvolti, come successo in Francia, in una disputa commerciale che ci vede completamente estranei“.


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fonte: Unione Italiana Vini