Il Decreto Legge “Coesione” guarda anche ad agricoltura, sostenibilità e innovazione. Il settore approva. Buon primo maggio.
Per il primo maggio ci pare corretto parlare di lavoro e cogliamo l’occasione dei recentissimi sviluppi in materia di fisco e incentivi discussa e approvata ieri dal Governo.
[si legge, più o meno, in: 3 minuti]
Il cosiddetto “Decreto coesione“, all’interno del PNRR, oltre a prevedere sostegno mirato ad alcuni settori strategici, mette mano dopo anni (e va probabilmente a meglio regolare) il sistema di tassazione dei redditi, sia quelli d’impresa, che quelli da lavoro (dipendente/autonomo), che quelli dei terreni.
Un DL molto atteso anche dalle aziende agricole – e se diciamo agricole, includiamo anche quelle vitivinicole – che speravano in una particolare attenzione dell’esecutivo dopo le promesse del ministero in una fase abbastanza delicata delle economie.
Sulle varie norme che da DL saranno presto trasformate in legge dopo qualche eventuale ritocco in extremis (la bozza sta girando in via più o meno ufficiale su web), ogni media sta più o meno informando il proprio target. Il nostro è un pubblico che, seppur concentrato prevalentemente sulla materia alcolica, ama l’informazione in generale ed è per questo che a fondo articolo vi lasciamo sia il comunicato della Presidenza del Consiglio che il video della conferenza stampa post-seduta con il Ministro degli Affari europei, il Sud, Politiche di coesione e PNRR raffele Fitto ed il Viceministro MEF Maurizio Leo.
Proprio quest’ultimo è stato sentitamente ringraziato dal ministro MASAF Lollobrigida per: «Aver accolto le istanze provenienti dal mondo agricolo […] Anche le attività innovative in agricoltura godranno della fiscalità agevolata. Il Governo Meloni con il provvedimento approvato oggi in Consiglio dei ministri sulla delega fiscale segna un importante passo avanti per lo sviluppo dell’agricoltura innovativa che viene equiparata a quella tradizionale, superando così una differenziazione nella tassazione tra imprese che risultava anacronistica».
Ora, al di là della sottolineatura politica di parte che riportiamo per dovere deontologico, è chiaro che le misure potrebbero agevolare tutti coloro che in agricoltura stanno lavorando anche guardando al futuro. I programmi di investimento interessati sono finanziati da 42 miliardi di euro di risorse europee e 32 miliardi di euro di risorse nazionali per il solo ciclo di programmazione 2021-2027.
Nel Decreto “Coesione”
Nel “Decreto coesione” non c’è solo “coltivazione” – anzi… – però il settore non è stato ignorato – e guai a darlo così per scontato -. Giusto per dare un minimo di dettaglio, i settori strategici individuati dal Governo sono:
- rifiuti
- energia
- risorse idriche
- trasporti e mobilità sostenibile
- infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente
- sviluppo e all’attrattività delle imprese, anche per le transizioni digitale e verde
Per i redditi dei terreni, in attesa del testo ufficiale, a grandi linee è stato spiegato che:
Si modifica la disciplina relativa alla determinazione del reddito agrario: attualmente tale reddito è correlato esclusivamente alle attività agricole che vengono svolte sul terreno. La nuova disciplina comprende anche le attività non incentrate sullo sfruttamento diretto del terreno agricolo, quali le cosiddette “colture fuori suolo” (es. attività idroponica), anche svolte in immobili, rientranti in specifiche categorie catastali ed entro determinati limiti (la parte eccedente del reddito concorrerà alla formazione del reddito d’impresa), e le attività dirette alla produzione di beni anche immateriali mediante coltivazione, allevamento, silvicoltura che concorrono alla tutela dell’ambiente, nei limiti dei corrispettivi delle cessioni di beni registrate o soggette a registrazione a fini IVA.
Di conseguenza, si qualifica reddito dominicale quello correlato agli immobili utilizzati per le colture fuori suolo, che quindi non sono produttivi di reddito di fabbricati, se non sono oggetto di locazione
Poi vedremo come andrà a finire ma sono chiare le dichiarazioni di alcune associazioni di categoria a partire da Confagricoltura che:
«esprime un giudizio più che positivo sulle misure varate dal Governo, sostenute in particolare dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, con il primo modulo delle modifiche all’IRPEF contenente le norme che riguardano la tassazione agricola.
Si apprezza particolarmente l’intervento relativo alla riconduzione ai redditi agricoli dei proventi che possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa.
Per Confagricoltura è importante il riconoscimento del principio della riconduzione al sistema della tassazione agricola di attività collegate comunque allo svolgimento di cicli biologici di carattere animale o vegetale, che possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi della transizione green nell’ottica della sostenibilità ambientale. Bene anche il principio dell’adeguamento delle norme fiscali del TUIR a quelle dell’art. 2135 c.c. per tutte le forme di esercizio delle attività agricole, attraverso lo svolgimento di un ciclo biologico, anche con sistemi evoluti di coltivazione di vegetali in ambienti chiusi (vertical farming), di colture idroponiche, aeroponiche, etc., entro determinati limiti.
Un modo sicuramente importante per cogliere gli sviluppi delle moderne tecnologie di coltivazione in ambienti controllati in grado di ridurre, tra l’altro, il consumo di acqua e di sottrarre determinate produzioni di carattere vegetale agli effetti negativi dei cambiamenti climatici».
Sulla stessa linea d’onda anche Coldiretti:
«Il decreto legislativo fiscale approvato oggi in via preliminare dal Consiglio dei Ministri è importante perché consente anche di definire modalità di tassazione che tengano conto dello sviluppo negli ultimi anni di tecniche di coltivazione innovative e a tutela dell’ambiente.
In particolare si prevede la determinazione su base catastale dei redditi delle attività agricole dirette alla produzione di vegetali tramite l’utilizzo di immobili oggetto di censimento al catasto dei fabbricati, indipendentemente dalla categoria catastale attribuita e dalla loro destinazione urbanistica, nei limiti di superficie già prevista per la produzione di vegetali. La norma consente, quindi, di determinare la tassazione su base catastale anche per quelle attività agricole esercitate mediante modalità di coltivazione innovative quali ad esempio le vertical farm».
Come sempre, fra: (il promettere) il dire (lo scrivere), (il compiacersi di interesse) e il fare… di strada ne passa, così come non immaginiamo quante e quali aziende vitivinicole possano beneficiare di questa significativa revisione. Non scordiamoci mai però che la bevanda è solo il meraviglioso succo finale di un’attività spesso polivalente che un’azienda agricola porta quotidianamente a compimento, dall’alba al crepuscolo.
Sopra, il video della Conferenza stampa di ieri, questo il comunicato stampa CdM sul DL “Coesione”. Buon primo maggio.
fonti: MASAF, Confagricoltura
spiritoitaliano.net © 2020-2024