Bolgheri esulta: stoppata definitivamente dopo 5 anni la richiesta di registrazione del marchio Bolgaré.
Si sa come vanno qualche volta le cose… “tranquilli, tranquilli…” e poi… “taaac!” sorpresina inaspettata. Per fortuna stavolta non è accaduto.
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Scampato definitivamente il pericolo dopo 5 anni grazie alla sentenza definitiva di EUIPO (European Union Intellectual Property Office), l’ente europeo che si occupa della registrazione e tutela marchi.
Il Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC era sereno ma non troppo, in questi casi basta niente per mettere in crisi un sistema.
Fatto: a maggio 2017, la Domaine Boyar International – Bojinov & Bojinov LTD (Sofia, Bulgaria) aveva fatto regolare domanda per l’iscrizione nella categoria alcolici del marchio “Bolgaré” (scritta generica, molto ambigua).
Non sorridete! Pensate che prima di arrivare alla decisione finale (leggi) del 21/3 e pubblicata solo poche ore fa, c’era già stata una bocciatura iniziale all’opposizione fatta da Bolgheri.
A tal proposito, nel 2020 fu presentata un’interpellanza parlamentare da parte degli eurodeputati Paolo De Castro e Simona Bonafé, stigmatizzando la gravità dell’accaduto, ma fu ribadito in quella circostanza che il compito di giudicare il caso spettasse ovviamente all’EUIPO.
L’EUIPO non solo ha affermato la forte somiglianza dei due nomi e della rappresentazione grafica, ma è si è dichiarata convinta sul fatto che i consumatori possano comunque erroneamente stabilire un nesso fra i due marchi evocandone una similitudine (con rif. al caso Champagne vs Champanillo). E questo oggi può ampiamente bastare per arrivare alla decisione.
Il Consorzio in un comunicato sottolinea questa vittoria come di un qualcosa che riguarda tutta l’Italia (non solo il territorio di Bolgheri) e l’intero sistema europeo delle Denominazioni, oggi sicuramente più
forte e protetto.
Commenta così Albiera Antinori, Presidente del Consorzio: «Dopo 5 anni di battaglia legale siamo molto contenti come consorzio di questo risultato. Essere riusciti a difendere la denominazione Bolgheri dalla tentata registrazione da parte di una azienda bulgara di un marchio molto simile è un segnale importante per l’Italia in questo momento che anche altre denominazioni italiane sono in difficoltà nella difesa del loro nome».
Anche gli europarlamentari Paolo De Castro e Simona Bonafè commentano la decisione: «Ora è chiaro: non può esistere un Bolgheri made in Bulgaria. Finalmente è stata data risposta alle nostre preoccupazioni e a quelle dei produttori di una delle eccellenze del Made in Italy vitivinicolo più riconosciute e apprezzate a livello mondiale».
Interessanti anche in prospettiva, le parole dell’Avv. Paola Stefanelli di Bugnion Spa che ha assistito il Consorzio nel procedimento: «La decisione d’appello della Commissione dei Ricorsi dell’EUIPO, che sancisce la vittoria del Consorzio di Bolgheri è una lezione di coerenza dell’Ufficio marchi europeo sulla tutela delle DOP alla Commissione Europea, che recentemente aveva approvato la richiesta di menzione tradizionale per il vino croato Prošek, indignando il settore vitivinicolo italiano e non.
Nessuno sconto per chi evoca, intenzionalmente o meno, una DOP registrata. L’evocazione, afferma l’EUIPO sulla scia della giurisprudenza della Corte di Giustizia, è un concetto assoluto ed oggettivo, e spetta a chi adotta un marchio verificare, prima di depositarlo, che non sia evocativo di una DOP».
Già il Prošek vs Prosecco… beh, la battaglia vinta da Bolgheri non è poca cosa.
fonte: Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC
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