L’Arabia apre uno store di alcolici

In Arabia Saudita presto aprirà un negozio di alcolici per i diplomatici. La notizia fa scalpore, altro che no&low…


Un mondo in continuo movimento con importanti spiragli di mercato. Il settore wine&spirits che in occidente mostra stabilità tendente al calo, guarda sorridente verso l’oriente non estremo.


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Mentre così da noi si accendono le dispute sul bere un bicchiere in più o in meno e si spronano il “low&no”, capita di constatare che qualcuno si sarebbe già stancato del “no alcohol” ancor prima di cominciare ed è un qualcuno che non ti aspetteresti (almeno in prima battuta).


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foto: Apriltan18


Secondo quotate agenzie di stampa vicine alla famiglia Al Saud, l’Arabia Saudita sta per inaugurare il suo primo negozio di alcolici a Riyad, riaprendo di fatto una questione chiusa e sopita da oltre 70 anni.

Da questo gesto al libero mercato ce ne passa ma già il fatto, costituisce in sé un qualcosa di epocale che siamo certi porterà sviluppi futuri.

Lo shop dovrebbe servire esclusivamente personale diplomatico internazionale, non musulmano, attraverso un app mobile con cui ottenere un codice di attivazione e consenso all’acquisto rispettando però delle quote mensili.


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foto: Joel Zar

Avete sentito parlare dell’importante programma saudita Vision 2030? Andatevelo a vedere se avete ancora dubbi sugli obiettivi e la spinta di questa potenza economica mondiale. Impressionante la distanza siderale con i progetti di casa nostra ed estremamente concreto il guanto di sfida lanciato al futuro post-petrolio del Paese identificato ormai nel mondo con la figura del suo principe ereditario Mohammed bin Salman.

In molti ritengono che questo nuovo negozio di alcolici nel quartiere delle ambasciate sia un piccolo passo iniziale verso un cammino che poi incontrerà le altre strade già intraprese (nel business e nel sociale) dall’Arabia Saudita per aprirsi al turismo non religioso pur mantenendo un profilo ultra-conservatore.


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foto: Matthias Bockel


Non sappiamo se seguirà un’ulteriore apertura verso tutti gli stranieri che visitano o vivono nel Paese. Rimane un’opportunità ancora lontana ma possibile ed estremamente golosa per i nostri prodotti se pensiamo ai milioni di lavoratori che passano e sostano, negli oltre 2 milioni di km2 di questo Stato, più o meno a lungo. Non dimentichiamo poi che anche a Dubai si sono prese decisioni innovative molto recentemente.

E’ il riflesso di un mondo globale che sta inequivocabilmente cambiando i suoi equilibri socio-economici e siamo pure consapevoli che la decisione non sia stata presa assolutamente a cuor leggero. Dal 1952, gli alcolici in Arabia Saudita sono stati banditi e reperiti esclusivamente via posta diplomatica o via mercato nero. Le cause? Un po’ per la religione e un po’ per quanto accadde nel 1951, quando il principe Mishari bin Abd al-Aziz Al Saud uccise il viceconsole britannico Cyril Ousmannel che, pare, si rifiutò di servirgli altro vino constatate le sue condizioni di ebbrezza.


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foto: Abdulamid-al-Fadhly

Si può arrivare a sparare per un calice di vino… anche nell’Islam, lo avreste mai immaginato?



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