Fattoria Santo Stefano: il cuore che muove la mano in Val di Greve
Premetto: un racconto dall’esordio eccessivamente sentimentale crea nel lettore (lo sappiamo bene) una sensazione che invita spesso a una interpretazione troppo poetica del concreto.
Un report istantaneamente farcito di retorica innalza la percentuale del rischio di banalizzare contenuti che invece mirano a esprimere il lavoro, l’opera, l’attività del soggetto.
Concedetemi (e, se ritenete, anche senza perdonarmi) la birba sfrontatezza di mettere invece subito il concetto del “cuore” in cima a questo testo, perché è il cuore protagonista in tutto ciò che andrete a leggere.
Ho visitato con grande curiosità Fattoria Santo Stefano, una realtà agricola concentrata in un borgo nel territorio di Greve in Chianti che produce (ovviamente) anche vino inserito nel disciplinare Chianti Classico.
Un’azienda a conduzione familiare i cui frutti sono in commercio da tempo ma comunque definibile (da noi amanti dell’alcol) come “emergente” poiché solitamente distante dai punteggi e delle valutazioni di quelle guide che influenzano il mercato del consumo e il grande pubblico.
L’intento iniziale era quello semplicemente di mettere alla prova per voi (nel massimo rispetto, come sempre, del lavoro e delle persone) le loro etichette e il loro iter produttivo vitivinicolo.
Poi, già dopo le prime parole di Elena Bendinelli, ho come sentito il cuore pulsare. Suggestione? Più probabilmente la percezione di ciò che ha mosso lei e i suoi fratelli a ristrutturare e rinnovare il loro luogo di infanzia che dal nuovo millennio gestiscono in condivisione per non disperdere quel valore assoluto (fatto di esperienze, ricordi e sentimenti) lasciato loro in eredità.
Ho deciso infine di scrivere giustamente qualcosa in più…
Qui si fa vino da metà anni ’60 ma questo borgo ameno è oggi fulcro di ospitalità sincera al viandante che ama la Toscana vera. Un agriturismo luminoso immerso nei boschi collinari con appartamenti distribuiti lungo la tenuta e alcuni con piscina privata.
Tutto ruota intorno alla villa principale e, ripeto, al puro sentimento che esce ogni qualvolta Elena racconta la realtà di Fattoria Santo Stefano e ciò che per lei rappresenta.
Rinunciare a un’avviata carriera da avvocato per dare un futuro al proprio passato non è assolutamente cosa semplice e un impegno psico-fisico-materiale che mette i brividi.
Struttura di ricezione agrituristica (con spazi anche dedicabili a meeting ed eventi) e vendita di produzione propria su cui spiccano olio e vino.
Tutto inserito in un recinto di ragguardevole ampiezza con apertura verso la Val di Greve, i castelli di Vicchiomaggio e di Verrazzano: una sintesi di Toscana e delle opportunità che questa regione sa dare a chi ama la natura e i suoi frutti.
Per approfondire potete personalmente vedere o toccare con mano anche curiosando senza obblighi di sosta permanente; il borgo di Fattoria Santo Stefano è raggiungibile da una strada secondaria che, seppur sterrata, prosegue oltre senza costringervi a uno stop indiscreto. Però, scendendo qualche attimo dalla vostra auto, forse riuscirete a respirare anche voi questa speciale atmosfera di serenità e premura.
Le tariffe per il soggiorno, dico francamente, non le ho chieste però mi sento di dire senza timore che la scintilla amorosa può scoccare da subito come “colpo di fulmine” o “touche au coeur”.
Dei 20 ettari di vigneto, in circa 17 si coltivano uve atte a divenire Chianti Classico DOCG nelle tipologie annata, riserva e Gran selezione sotto il coordinamento dell’enologo Giampaolo Chiettini.
Trebbiano e Malvasia a bacca bianca e poi Cabernet Sauvignon, Merlot, Colorino sono invece i vitigni a bacca nera che integrano nei filari il Sangiovese, la collina di Sobole il cru aziendale.
Ho assaggiato (e messo alla prova) buona parte della linea produttiva vinicola di Fattoria Santo Stefano (leggi subito le schede di recensione). L’impressione è stata nel complesso appagante, il lavoro pare fatto indubbiamente molto seriamente sia in vigna che in cantina con alcune etichette più convincenti di altre.
acciaio, cemento e legno a riposo in cantina
Davvero interessante e esplicativo valutare l’espressione della vendemmia 2016 declinata nelle 3 tipologie (linea al completo solo nelle annate migliori).
Benissimo il top di gamma Chianti classico GS (ricco e promettente) e anche l’annata (fruibile, immediato). Qualche perplessità sul riserva Drugo 2016 storica etichetta per cui forse mi ero posto con eccessive aspettative (visto anche l’andamento stagionale) ma al tempo stesso ripagate dall’assaggio del riserva Drugo 2009 davvero un gran bel vino a oltre 10 anni dalla vendemmia. Assaggiato anche il rosato IGT 6 rose alla prima uscita e ancora un po’ da ottimizzare.
Selezione vini Fattoria Santo Stefano Chianti Classico ris DOCG Drugo 2009
E’ quindi il cuore che ha mosso, muove e continuerà a muovere pensieri e azione della famiglia Bendinelli in questo riuscitissimo progetto.
Davvero appagante respirare quest’aria e altrettanto bello è il pensare che nella tua Toscana esistono territori che donne e uomini del luogo sanno valorizzare per amore prima ancora che per business. Grazie!
selezione vini Fattoria Santo Stefano
prendete appunto:
azienda | Fattoria Santo Stefano |
denominazione | Toscana rosato IGT |
nome vino | 6 rose |
uve | Sangiovese |
vendemmia | 2019 |
degustato nel | 2020 |
cenni di degustazione in sintesi | cerasuolo intenso che sfuma verso l’ambra; gli aromi di rosa, fragola, pesca e pietra escono da un corpo robusto e vivace; freschezza e alcol di media persistenza in un vino fatto bene da servire a qualche grado meno del previsto. Battagliero |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”valore in commercio” content=”(1*) sotto 10€ (2*) 10-20€ (3*) 20-50€ (4*) 50-100€ (5*) oltre 100€”]valore in commercio*[/su_tooltip] | |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”reperibilità” content=” (1*) rarità (2*) difficile (3*) impegnativa (4*) facile (5*) facilissima”]reperibilità*[/su_tooltip] | |
rapporto qualità / prezzo | |
in abbinamento a: | lampredotto in zimino |
azienda | Fattoria Santo Stefano |
denominazione | Chianti Classico DOCG |
nome vino | – |
uve | Sangiovese, Cabernet S. |
vendemmia | 2016 |
degustato nel | 2020 |
cenni di degustazione in sintesi | dalle nuance granato escono carezze olfattive di ciliegia, cannella, rosa e pepe che in bocca si tramutano in equilibrio, morbidezza e facilità di sorso con ritorni lunghi e speziati. Convince pienamente per il target. Esplicito |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”valore in commercio” content=”(1*) sotto 10€ (2*) 10-20€ (3*) 20-50€ (4*) 50-100€ (5*) oltre 100€”]valore in commercio*[/su_tooltip] | |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”reperibilità” content=” (1*) rarità (2*) difficile (3*) impegnativa (4*) facile (5*) facilissima”]reperibilità*[/su_tooltip] | |
rapporto qualità / prezzo | |
in abbinamento a: | pappardelle al sugo di papero |
azienda | Fattoria Santo Stefano |
denominazione | Chianti Classico riserva DOCG |
nome vino | Drugo |
uve | Sangiovese, Cabernet S., Merlot |
vendemmia | 2016 |
degustato nel | 2020 |
cenni di degustazione in sintesi | porpora promettente che scandisce bene e con ampie sfumature al naso la sua triade generatrice: frutti, erbe, fiori delicatamente speziati. In bocca deve sciogliersi, più del preventivato, con un Cabernet che marca balsamico e di rabarbaro su Sangiovese che uscirà nel tempo ma adesso è oltremodo vessato anche in lunghezza. L’estratto c’è tutto, occorre attenderlo nel tempo. Severo |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”valore in commercio” content=”(1*) sotto 10€ (2*) 10-20€ (3*) 20-50€ (4*) 50-100€ (5*) oltre 100€”]valore in commercio*[/su_tooltip] | |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”reperibilità” content=” (1*) rarità (2*) difficile (3*) impegnativa (4*) facile (5*) facilissima”]reperibilità*[/su_tooltip] | |
rapporto qualità / prezzo | |
in abbinamento a: | stracotto di manzo |
azienda | Fattoria Santo Stefano |
denominazione | Chianti Classico Gran selezione DOCG |
nome vino | – |
uve | Sangiovese, Cabernet S. |
vendemmia | 2016 |
degustato nel | 2020 |
cenni di degustazione in sintesi | trama fitta e concentrata; incontro-scontro fra vitigni e uve eccellenti. Ne escono aromi di mirtillo, balsamici, di viola, ferro e chiodo di garofano. In bocca è come lo vorresti: ricco, giovane aggressivo ma di personalità e concretezza. Tannini e acidità che si trasformano in lungo gusto di arancia amara e liquirizia. Grintoso |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”valore in commercio” content=”(1*) sotto 10€ (2*) 10-20€ (3*) 20-50€ (4*) 50-100€ (5*) oltre 100€”]valore in commercio*[/su_tooltip] | |
[su_tooltip style=”dark” position=”top” title=”reperibilità” content=” (1*) rarità (2*) difficile (3*) impegnativa (4*) facile (5*) facilissima”]reperibilità*[/su_tooltip] | |
rapporto qualità / prezzo | |
in abbinamento a: | lepre alla cacciatora |
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