vino nobile, storico e sostenibile


La prima Denominazione certificata sostenibile: Montepulciano prosegue un rilancio tangibile e inarrestabile. La nostra selezione “Super-23” dei nuovi Vino Nobile


Se c’è un consorzio italiano che in questi ultimi anni sta lottando con grande fervore per promuovere la propria preziosa attività, è senza dubbio quello del Vino Nobile.


[si legge (più o meno) in: 7 minuti]


E’ davvero encomiabile, finanche sorprendente, la concreta e incessante attività che a Montepulciano si porta avanti da qualche tempo con vigore e consapevolezza.


Un territorio che per troppo tempo si era crogiolato sulla sua fama, impressiona oggi per lungimiranza e ricerca della modernità comunicativa, cose che fra l’altro, qui nella statica Toscana innamorata del proprio glorioso passato, non sono così scontate – da puro toscano quale sono, credetemi –


foto: PB ©


Fra i primi vini a Marchio DOC (dal 1966) e giustamente orgoglioso di essere stata la denominazione che appose sulle sue bottiglie la prima fascetta nazionale DOCG (tre anni fa furono festeggiati i 40 anni dalla ricorrenza con una degustazione emozionante), il Vino Nobile pare ormai aver dimenticato il narcisismo da storicità, il campanilismo cittadino e prosegue a cavalcare un’onda di rinnovamento produttivo e di immagine che punta a non dimenticare assolutamente la storia ma a raccontarla con intenti, parole e vino da anni ’20 (del XXI° secolo, si intende…).


Il covid ha solamente rallentato il processo di adeguamento e tutela del suo liquido e pare quasi sbalorditivo ritrovarsi ogni anno qui, in questa suggestiva Fortezza, a chiederci: «sentiamo se anche quest’anno c’è un’altra novità a Montepulciano».


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Diavolo d’un Vino Nobile“… anche per l’anteprima 2023 c’era in serbo qualcosa per la stampa e non una ma, addirittura, due notizie davvero di rilievo da raccontare al mondo.



Pause, stop, rewind“: facciamo un piccolo ripasso veloce – un flashback se fosse film, o analessi se leggete più di noi – e ricordiamoci dei progressi fatti.


Il concetto di “selezione” già previsto dal ministero con l’utilizzo della menzione “vigna” è stato ulteriormente arricchito dal significato identitario di territorialità dato dalla menzione “Pieve” (decisa dal Consorzio ispirato dai antichissimi riferimenti toponomastici rimasti tali anche nel catasto Leopoldino di inizio 1800), approvata dalla Regione nel 2021 e probabilmente ufficializzata nero su bianco entro il 2023 dal Comitato vini MASAF.


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Lo scorso anno facemmo la prova d’assaggio delle 12 Pieve “probabilmente in divenire” 2020 selezionate dalla quarantina di aziende già aderenti al progetto, quest’anno un’altra ancor più attendibile prova di assaggio di 12 campioni Pieve “sicuramente in divenire” 2021 con la partecipazione, fra gli altri, di Riccardo Cotarella.


E fin qui marchiamo il tema di una evoluzione della tipologia verso una differenziazione che si ispira alla caratterizzazione data dalle unità geografiche come accade da altre parti. Chi può dirlo se funzionerà? Lo confessiamo, siamo un po’ scettici ma tante conferme positive sulla sfida arrivano dal mondo enologico ed è giusto tenerne conto, eccome.


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Comunque sia, è stato un gigante passo in avanti per diversificare l’offerta puntando alla massima espressione, come solo “i grandi” tentano di fare. Si punta indubbiamente alto.


Questione riconoscimento inequivocabile d’origine: dal 2020 il disciplinare impone di riportare etichetta il termine geografico “Toscana” in caratteri dello stesso tipo, stile, spaziatura, tonalità e intensità colorimetrica, rispetto a quelli utilizzati per la scritta “Vino Nobile di Montepulciano”.

Una battaglia vinta con non poche dificoltà che marca il tema della riconoscibilità.


foto: PB ©

I temi di tradizione e qualità furono ampiamente celebrati nel 2020 con il 40° dalla prima fascetta nazionale DOCG (ovvero fu il Vino Nobile il vino italiano a vestire la fascetta DOCG n. 000001) ma, se parliamo di grande storia, il percorso non si è concluso allora ma ha vissuto quest’anno un ulteriore importante sviluppo.


foto: PB ©


storico e sostenibile


Torniamo quindi ai giorni nostri, all’inverno 2023, per raccontare dell’importante ritrovamento fatto presso il fondo Madonna de’ Ricci (Crociferi) dell’Archivio di Stato di Firenze.


Una scoperta straordinaria, che allunga la vita del Vino Nobile di circa due secoli e che non è arrivata a caso perché sono anni che il Consorzio ha avviato grazie alla Società Storica Poliziana una serie di ricerche sulle tracce dei vini storici del territorio e sull’importanza di questi nella vitivinicoltura del passato.


courtesy Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Un reperto presentato all’Anteprima 2023, una vera rarità documentale datata 17 ottobre 1530, una registrazione notarile di una società di commercializzazione e esportazione del vino prodotto nelle vigne di un esponente della famiglia signorile dei Del Pecora di Montepulciano che fu scritta pochi anni dopo la redazione degli statuti di Montepulciano (1337) che normavano la produzione, la vendita e la fiscalità del prodotto enologico per il quale la città era già nota all’epoca. 


Euforico – e vorremmo anche vedere… – il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano Andrea Rossi: «Un ritrovamento che è avvenuto nei mesi scorsi, grazie al lavoro che stiamo facendo insieme alla Società Storica Poliziana e che oggi abbiamo potuto presentare alla stampa di tutto il mondo per dimostrare quanto la tradizione vinicola nel nostro territorio sia importante, fin da tempo remoto». 


foto: PB ©

La seconda novità ufficializzata quest’anno è un altro piccolo grande record che marca il tema ambiente e fa gonfiare il petto a questo piccolo grande borgo e alla sua gente.

Già nell’aria da mesi, adesso è sancito formalmente: quella del Vino Nobile di Montepulciano è la prima denominazione italiana ad aver raggiunto la certificazione di sostenibilità secondo la norma Equalitas.

Un lavoro che in un decennio ha coinvolto il 75,8% delle aziende, ognuna con un proprio contributo che è servito poi globalmente al raggiungimento della certificazione.



Ancora Rossi: «Essere una denominazione sostenibile è un impegno non solo rivolto al territorio, ma anche alle persone che lo abitano. Come Consorzio non abbiamo solo guardato alle attività agronomiche e produttive, ma anche alla divulgazione di queste nei confronti dei cittadini di Montepulciano, dei tanti turisti che ospitiamo durante l’anno e anche dei più piccoli con attività didattiche in collaborazione con le scuole e con l’Anteprima di quest’anno, la prima da quando siamo certificati, abbiamo voluto spiegare meglio quanto sia fondamentale il lavoro di ogni singola impresa vinicola». 


Eh già… non pensate che sia semplice modificare le abitudini di una comunità di vignaioli arroccata sulle proprie convinzioni e su metodologie sperimentate nei decenni. Tornare verso la natura ha poi un prezzo non indifferente che “alla lunga” paga ma “alla corta” costa e non poco.


foto: PB ©

Nel dettaglio, le best practices attuate dalle aziende secondo i dati del Consorzio:

  • il 98% delle aziende ha ridotto i trattamenti convenzionali in vigna;
  • il 59% ha messo in campo pratiche legate alla cosiddetta agricoltura integrata;
  • quasi il 70% delle imprese ha scelto l’agricoltura biologica, il 3% quella biodinamica;
  • l’84,4% negli ultimi cinque anni ha investito in formazione e sensibilizzazione sui temi di sicurezza e ambiente;
  • il 100% delle aziende ha dichiarato inoltre di aver ridimensionato l’utilizzo di fitofarmaci e fitosanitari in campo.
  • in tempi di scarsità di acqua, il 69,7% delle imprese vinicole del territorio dichiara di aver attuato pratiche per la riduzione dell’utilizzo di risorse idriche per il processo di vinificazione e il 97% ha guardato alla salvaguardia della biodiversità.
  • il 75,8% dichiara di aver avviato pratiche per la riduzione di emissione di gas climalteranti e anche messo in piedi attività di recupero o riciclo di materiali proveniente da scarti di produzione (il 72,7%);
  • il 78,8% delle imprese ritiene che essere sostenibili sia un vantaggio anche ai fini della comunicazione e promozione del vino

Ci sarebbe tanto altro da dire ma rischiamo di fare un articolo infinito, aggiungeremo qualcosa alla fine ma adesso – dopo esserci chiesti chi sia quel 21,2% dell’ultimo punto (sigh!) – è ora di parlare di vino e vedere di come Montepulciano sta crescendo anche nel marcare il tema qualità.


foto: PB ©

il vino


L’annata appena trascorsa per adesso è nei tini. «Meglio così» dirà qualcuno dal pensiero velenoso. Comunque sia, è indubbio che i vignaioli di Montepulciano stiano profondendo il massimo da anni per snellire la tradizionale forza del loro sangiovese.


Secondo la voce più autorevole, nella 2022 c’è stata una notevole accelerazione dello sviluppo vegetativo e si sono accorciate alcune fasi fenologiche rendendo l’annata decisamente anticipata.

Il cumulo delle precipitazioni annuali di 662 mm è rientrato nella media ma i primi 8 mesi dell’anno hanno avuto una anomalia pluviometrica negativa del 38% e gli ultimi 4 mesi una anomalia pluviometrica positiva del 35%. La distribuzione delle piogge però è stata tale da riuscire a compensare il consumo idrico dei vigneti (evapotraspirazione) e, in generale, evitare l’instaurarsi di fenomeni di stress idrico.

I vini del 2022, degustati dopo le fermentazioni malolattiche, presentano colori molto intensi ed esprimono una notevole complessità aromatica. La concentrazione è molto buona ed è sostenuta da una tannicità abbondante, fine e piacevole, e da una media acidità. A livello analitico si rilevano valori elevati di intensità e tonalità di colore, di alcool, di estratti e di polifenoli totali e valori medi di acidità e pH.


Ad ogni buon conto – e usciamo dalle parole del consorzio – ci sono indizi ma non prove per preoccuparsi prima del lecito. Dall’anno scorso, poi, non esistono neppure i patemi da valutazione dell’annata perché (giustamente) per valutarla si attenderà l’anno della messa in commercio: 2025 per la 2022.


foto: PB ©

La valutazione c’era invece già per tutte le etichette presentate alla stampa in Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2023 e per tutte (’20, ’19, ’18, ’17, ’15) era a 5 stelle – mah! Giuro (e viro sulla prima persona singolare) che se ci fosse stato in assaggio un 2016 (annata 4 stelle) avrei fatto carte false per metterlo nell’elenco dei “super” (amo fare il dispettoso dal cuore buono…) –


Stelle, costellazioni o galassie… Montepulciano vende tanto e commercializza sempre di più. Nel 2022 le bottiglie arrivate sulla tavola degli italiani sono state il 32% del totale (di cui il 63% nel centro Italia, 43% nella sola Toscana, 31,6% al nord, 5,4% al Sud).

La qualità è costantemente in crescita (conditio sine qua non) ma, personalmente, credo che la grande attenzione al tema accoglienza e promozione sia un valore aggiunto di non poco conto quando si tirano le somme.

Gli addetti alle relazioni esterne con cui ho avuto a che fare sono altamente professionali e cortesi. Lo stesso atteggiamento è replicato con i professionisti esteri e i risultati grazie alla divulgazione oltre-confine si vedono.



Di tutto quello che compone il 68% di bottiglie esportate all’estero, il 37% va in Germania, il 27% negli USA con aumento delle vendite sui mercati del Canada (5%) e dell’Asia (2,5%).

Significativa, vista anche la questione sostenibilità, è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano certificato bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 70%.


Potrei continuare ancora ma può bastare… scusate la lungaggine, c’è sempre curiosità di vedere i super-23 (leggi subito) e vi porto virtualmente dentro l’incantevole Fortezza che campeggia sulla città e ha accolto a metà febbraio i suoi nuovi gioielli in bottiglia da degustare per la prima volta.


foto: PB ©

gli assaggi…


Erano complessivamente 63 le etichette presentate ai 150 giornalisti internazionali in Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2023 figlie essenzialmente delle vendemmie 2020 (categorie “annata” e “selezione”) e 2019 (per la tipologia Riserva).

In 12 hanno poi scelto di presentare etichette dalla 2018 (alcune sono finite nella nostra Super-23), Tiberini ha presentato la selezione “Vigne vecchie di famiglia” 2017 e Antico Colle la sua riserva “Il saggio” 2015.


courtesy Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Giusto pochi dati analitici sulla 2020 e 2019, le varie considerazioni potete leggerle sul sito del Consorzio e comunque già con 3 date potete farvi un’idea:

annata 2020:

  • germogliamento: 28 marzo – 19 aprile
  • fioritura: 22 – 31 maggio
  • invaiatura: 21 luglio – 21 agosto.

annata 2019:

  • germogliamento: 29 marzo – 19 aprile
  • fioritura: 4 – 14 giugno
  • invaiatura: 2 – 23 agosto

Nel calice, posso senza dubbio affermare che i vini hanno mostrato l’egregio lavoro fatto per contenerne la forza. Acidità non in primissimo piano ma protagonista in molti campioni e qualità generale ancora in miglioramento.


Se pensate siano frasi fatte, confrontatevi con altri che, come me, da anni passano dall’Anteprima Vino Nobile e fatevi una chiacchierata in luogo appartato ripensando al passato.


foto: PB ©

Il “grifo” oggi mostra dinamismo e attenzione, la giusta consapevolezza per evolversi in un mondo che è pronto a lasciarti indietro al minimo inciampo.


Qualche anno fa si palesava chiaramente il divario fra 5-6 produttori e il resto, oggi – mi sento di affermare – l’ampiezza della forbice è rimasta più o meno la stessa ma da una parte le aziende sono almeno triplicate ed è questo è il dato essenziale che portiamo a casa (le recensioni e i punteggi sono quisquilie, comunque interessanti, ma inezie al confronto).


Con la nostra “Selezione” non abbiamo la pretesa (come sempre del resto) di segnalare i migliori, sicuramente abbiamo la certezza che siano vini super di cui vi consigliamo l’assaggio e che meriterebbero una recensione ben più valorizzante rispetto alla sintesi che, per esigenze di immediatezza informativa, vi proponiamo.


foto: PB ©

E, come da abitudine, c’è un solo rappresentante per azienda nonostante non sia stato semplice depennare alcune eccellenze perché provenienti dallo stesso produttore, ma noi crediamo nella valorizzazione prima di tutto del gruppo, del territorio e della denominazione.

Dovevamo rimanere su 22 referenze (l’abbiamo presa così da tempo: multipli di 11), poi ho pensato di “agganciarmi” all’anno 2023 e arrivare, appunto a 23 (che scusa per non eliminare un vino eccellente…).


Di fatto è bello così e ci piace ribadire di essere liberi e scevri da qualsiasi forma di condizionamento con un unico obbligo: rispettare il lavoro di tutti. Ce lo chiede la nostra deontologia, ce lo impone il nostro stile di vita.


foto: PB ©

Volendo così “giocare” immaginando un ipotetico podio mi sono permesso di inserire un vino per ogni categoria per i 3 Vino Nobile ritenuti strepitosi (tutti e 3 alla pari per valutazione).


Spiace per i tanti Riserva 2019 presentati ma quello che ha messo in bottiglia Dei dell’anno prima è straordinario. Il Bossona 2018 è esemplare per contenuto e sapore, un prodotto che appaga il palato, lo riempie e non lo appesantisce. Fantastico equilibrio e peculiarità anche per l’invecchiamento a lungo termine (come si dovrebbe pretendere da un “riserva“).


All’azienda Dei è giusto riconoscere anche il premio globale per la combo: VNM Riserva Bossona 2018 + Vino Nobile di M. 2020, quest’ultimo dal succo straordinariamente saporito e lungo, eccelsa pulizia e concretezza. Niente da aggiungere se non “giù il cappello” per quest’anno.


Ho provato (lo confesso) a togliere la selezione “I Quadri” Bindella dal podio, non fosse altro che vi era finito anche l’anno scorso e cerchiamo sempre di variare. Ma dei 3 campioni presentati in questa categoria – tutti eccellenti, lo preciso – I Quadri 2020 ha davvero qualcosa in più che non si può ignorare. Un sangiovese 100% dal grande bilanciamento, espressivo, territoriale, completo e… lunghissimo.


Sul podio c’è anche una piacevolissima sorpresa, di quelle che magari non ti aspetti e che, forse, inizialmente ti condizionano anche nella degustazione. Poi, riassaggi, riprovi, fai valutazioni incrociate e dici: «Ma guarda che vino hanno fatto alla Vecchia Cantina!». Anzi, mi correggo… che vini hanno fatto… perché anche il riserva Briareo 2019 mi è parso buonissimo. Comunque sul podio ci finisce Il Vino Nobile 2020 della Vecchia Cantina di Montepulciano per la sua bevibilità, scioltezza, freschezza e rimandi di piccoli e gustosi frutti a bacca rossa con piacevole persistenza floreale e di agrumi. Il tutto inserito in una struttura percettibile ma educatissima, praticamente perfetta sotto l’aspetto tattile.


foto: PB ©

Il personale premio della critica va quest’anno a Lombardo per la loro Riserva 2018, liquido di sostanza e di ampio ventaglio aromatico che spazia dai fiori alla macchia mediterranea con dosate speziature dolci su frutta centrale e persistente. Un sapore realmente appagante replicato in piccolo anche nel loro VNM 2019, davvero ben fatto (indipendentemente dai paragoni con altri). Se questi sono i risultati, Lombardo merita la massima attenzione.



Bene, ci siamo
descrizioni forzatamente sintetiche (se volete contattatemi che ne parliamo a parte con comodo) ecco la nostra Super-23 dall’anteprima Vino Nobile ’23 che, ricordate, non è la Bibbia del vino (come del resto non lo sono anche le altre guide e recensioni che trovate in giro, indipendentemente da come “ve la vendono”). “Saliamo” in Fortezza… ‘njoy.


foto: PB ©

Super-23 Anteprima Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2023



Vino Nobile di Montepulciano ris ‘Bossona’ 2018
Dei


Una grande sostanza che parte da susine in confettura, va su mora, viola pansé, bacche di ginepro, stecco di liquirizia e terra bagnata. Un corpo esemplare da “mordere” già adesso o fra qualche anno con persistenza infinita. Vino completo
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘I Quadri’ 2020
Bindella


Il frutto è grande protagonista e va dalla frutta scura alle fragole in composta e dolci pungenze speziate. Al sorso ha vera stoffa, scivola lunghissimo su aromi floreali con tannini didascalici.
Vino Nobile di Montepulciano 2020
Vecchia Cantina di Montepulciano


Ha tantissimo succo ed eleganza fin dal primo assaggio. Sa di lampone, fragoline, regalando soavità di rosa rossa freschissima e ammiccanti carezze di cannella. Sulle papille preme quanto deve, è gustoso e lungo a sufficienza per vincere la nostra sfida .



Vino Nobile di Montepulciano ris 2019
Boscarelli


Brio e vivacità: sa di mandarino, lillà, legno di cedro e spezie dolci. Tannini superlativi sono la garanzia di una bevanda piacevolissima adesso e in progresso nel tempo. Eccellente.
Vino Nobile di Montepulciano ris 2019
Tenuta Gracciano della Seta


Attacco ancora prosciugante che però non cancella un frutto ben presente. Esalta il suo finale sapido, pepato e alcolico con scia dai ricordi di erbe aromatiche
Vino Nobile di Montepulciano ris 2019
Carpineto


Gusto centrale, ben saldo su amarena e mirtillo che poi prolunga verso pepe bianco, fiori misti e soffi balsamici. Davvero ben equilibrato e appagante, impossibile non metterlo in vetta
Vino Nobile di Montepulciano ris 2018
Canneto


Sfumatura granato, tradizionale e sincero all’occhio e in bocca. Forza tannica espressiva, è un vino austero ma signorile con contenuti che vanno solamente un po’ ancora attesi per goderseli tutti.
Vino Nobile di Montepulciano ris 2018
Lombardo


Carnoso, floreale, c’è costantemente del rosmarino, su percezioni di mora e amarena mature. In bocca non tradisce, è ricco ma non opulente, si spegne tardi con tocchi di noce moscata e non stanca al secondo, terzo, quarto sorso… Buonissimo!
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Vigna d’Alfiero’ 2020
Tenuta Valdipiatta


Pimpante, vivacissimo e si svolge benissimo in bocca. Parte naturalmente di agrumi va su frutta rossa senza privarti di uno speziato non invadente. Davvero saporito, gustosissimo a tal punto che lo vorresti ancora per qualche secondo in più
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Pagliareto’ 2020
Lunadoro


Divertente perché sta sulle sue ma capisci fin da subito che c’è tutto. Apre di carne, sottobosco, macchia mediterranea fino al caucciu e fiori scuri. Copre il frutto anche in bocca ma la sostanza c’è tutta, ha semplicemente quel nerbo giovanile da plasmare.
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Baradiero’ 2019
Cantina del Giusto


Anche quest’anno sa divertire come fece lo scorso il suo fratello 2018. Pare avere più equilibrio, meno eccitante ma più concreto, sempre con prugna fresca, fiori rossi e mineralità imperante. La sua struttura è salda, tannini solidi e finale davvero sapido.
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Mulinvecchio’ 2018
Contucci


Quasi severo in avvio, ti mette le papille in pausa poi si espande con pregevole completezza aromatica e corpo di vero pregio. Amarena e violetta con ottima lunghezza. Grande, davvero grande prospettiva
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Soraldo’ 2018
De’ Ricci

Saporitissimo, di agrume e cardamomo, lentisco e peonia con note di goudron e carnose. Densità frutto-speziata in bocca e il finale è proprio rinfrescante
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Antica Chiusina’ 2018
Fattoria del Cerro

Un 2018 che non ti aspetti: scorre in avvio di arancia, fiori rossi e chiodi di garofano. Di estrema bevibilità nonostante il tannino deciso, schioccante, pulito. Buonissima lunghezza
Vino Nobile di Montepulciano ‘Alboreto’ 2020
Fattoria della Talosa


Vino importante: da subito è frutta scura, erbe, mora in confettura e alloro. Al palato sorprende per freschezza con salivazione stoppata da un tannino mordente ma di pregevole attacco. Che carattere!
Vino Nobile di Montepulciano 2020
Poliziano


Sostanzioso, generoso e pieno. Liquirizia nera che si posa su mirtillo, anice stellato, glicine e sigaro. In bocca è ben bilanciato, parecchio terziario ma quando si è così lunghi in sapore non si ammettono discussioni di sorta. In vetta.



Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Vigna Scianello’ 2018
La Ciarliana


Attraente nel suo svolgimento: al naso è un mazzo di fiori rossi, frutta scura e spezie in giusta dose. In bocca ti diverte perché è sanguigno, sostanzioso e pepato. Parte fresco di agrume e termina energico e caldo. Non passa inosservato
Vino Nobile di Montepulciano ‘Tenuta Calimaia’ 2020
Marchesi Frescobaldi


Concentrato, polposo che ricorda gli aromi di macchia, ribes nero, mirtillo e grafite. In bocca la morsa tannica deve allentarsi ma sotto, si sente, c’è frutto masticabile e persistente. A occhi chiusi potresti scambiarlo per un riserva
Vino Nobile di Montepulciano 2020
Tenuta Poggio alla Sala


Altro Nobile 2020 che potrebbe trarre in inganno visto il corpo muscolare. Denso, caldo, generoso, che ricorda il purea di mirtilli, il mirto e la liquirizia. Lunghissimo e poderoso
Vino Nobile di Montepulciano 2020
La Braccesca


Posato, ben bilanciato e ordinato nello svolgimento. Tanta frutta e fiori rossi che finiscono in caramella di arancia. Godibilissimo dall’alfa all’omega con tannini perfettamente inseriti
Vino Nobile di Montepulciano ‘Santa Caterina’ 2020
Tenuta Trerose


Se volete un Nobile delicato questo è per voi: lampone, ciliegia, iris. Al sorso non si scompone, di grande sapidità, di buona lunghezza
Vino Nobile di Montepulciano ‘La Spinosa’ 2020
Il Molinaccio

Diretto, esplosivo: frutto, frutto, frutto! L’aroma di ciliegia durona non scappa mai e le spezie dolci aumentano la piacevolezza dei profumi di fiori. Di sostanza che conclude un po’ calda. Per chi ama la generosità
Vino Nobile di Montepulciano ‘Pasiteo’ 2019
Fassati


Esuberante: spinge al naso prugna in confettura, erbe officinali rosa rossa e note empireumatiche. Al sorso è sanguigno, combattivo, eccitante con frutto centrale e un tannino ancora da domare e da comprendere.

foto: PB ©


Premio qualità globale vini: Dei

Premio della critica personale: Lombardo


Lo storico dei riconoscimenti di SI.net negli ultimi anni di Anteprima Vino Nobile

Premio qualità globale

Premio critica


foto: PB ©

produttori, ospitalità e incontri


Chiudiamo con i protagonisti: i produttori che, presenti ai banchi all’interno della Fortezza in sale attigue a quelle dedicate alle degustazioni, hanno incontrato in mattinata la stampa e nel pomeriggio l’hanno ospitata in azienda per mostrare le proprie realtà.

Un altro aspetto che sta fortemente caratterizzando gli assoiati al Consorzio è questa grande disponibilità e la ricerca di un confronto, di un feedback che possa loro permettere di crescere ancora.


foto: PB ©

L’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano ha vissuto nei giorni a seguire altri tre pomeriggi di degustazione in Fortezza per operatori e wine-lover. Nel complesso si sono registrati oltre 1500 accessi, numeri da record.


foto: Elisa Valdambrini © – courtesy Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Giusto infine ricordare anche il Premio Grifo Nobile che dal 2020 viene assegnato a 2 strutture italiane che si siano particolarmente distinte per la promozione della DOCG.

Hanno vinto la trattoria Da Fiorella di Pienza (SI) e l’enoteca Guerrini Group, in Roma dal 1958.


foto: PB © – Archivi

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fonte: Cons. del Vino Nobile di Montepulciano
foto: Paolo Bini ©
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Paolo Bini è giornalista iscritto all’Albo Pubblicisti; si è laureato in Informatica all’Università degli Studi di Firenze, città dove è nato nel 1971. L’amore per la storia, il gusto e la cultura enoica toscana lo portarono, a fine anni ʼ90, a intraprendere percorsi verso la conoscenza del vino. Oggi è sommelier professionista, degustatore ufficiale e relatore per Associazione Italiana Sommelier per cui svolge docenza ai corsi toscani e fuori regione per la formazione dei futuri sommelier AIS. Scrive e collabora per riviste generaliste e di settore, è anche chocolate taster per Compagnia del Cioccolato, assaggiatore e relatore per ANAG, l’associazione italiana vicina al mondo dei distillati. Curatore editoriale per spiritoitaliano.net.