
vinexpo pronto per india 2021
Vinexpo annuncia la prima esposizione in India, a New Delhi dal 9 all’11 dicembre 2021
Sentite il profumo della ripartenza? Non prendiamoci in giro, parere nostro: prima che tutto si riassesti ci vorrà del tempo. Il profumo non è ancora ben distinguibile, però già si sente in lontananza.
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Riteniamo comunque che non sarà più come prima, qualcosa è cambiato perennemente, le tecniche di comunicazione sviluppate in questo anno saranno al centro della futura ottimizzazione delle risorse. Le fasi involutive del contatto umano e della condivisione presto rallenteranno ma dubitiamo che tornino completamente i tempi (ieri) in cui fiumane di appassionati si univano copiosamente agli operatori nella corsa al calice da manifestazione.
Bene, detto questo, il profumo della ripartenza già si respira e se Vinitaly ha dovuto cedere il passo, altrettanto pare non fare Vinexpo che per adesso tiene strette le date confermate per Parigi di metà giugno.

Ma a noi interessa focalizzarci soprattutto sull’evento che Vinexpo ha messo nel mirino per dicembre 2021, così come dichiarato dal CEO Rodolphe Lameyse a The Drink Business qualche giorno fa.
In collaborazione con la società espositiva indiana Sial, è pronto il progetto per Vinexpo a New Delhi dal 9 all’11 dicembre 2021, per la prima volta nel paese delle grandi contraddizioni, degli infiniti aneddoti, dal fascino iconico e (soprattutto) abitato da quasi 1,5 miliardo di persone (4 volte gli USA, 2^ nel mondo ma in odore di prossimo primato).
Un mercato in forte espansione che ha giustificato l’impegno per il progetto. Come dichiarato da Lameyse a Lauren Eads, non sarà (ovviamente) una fiera gigantesca ma che darà spazio a circa 50 produttori di vino e spirits equamente distribuiti fra locali e internazionali.

L’India va forte sugli alcolici di alto grado e sarà un’occasione per avviare nuove forme di conoscenza e consumo del vino su una popolazione che, per oltre il 60%, ha meno di 35 anni.
Studi di settore raccontano di un mercato indiano che pare seguire la strada di quello cinese di 15 anni fa e un tasso di crescita CAGR che ha raggiunto il 25% nel periodo 2011-2018 mentre per la fine del 2021 si prevede un “giro di vino” da oltre 65 milioni di litri… capite?
L’India è quindi la prossima frontiera da superare per la vendita ma anche per l’investimento produttivo. Gran parte dei centri di produzione vinicola dell’India si trovano nelle aree del sud Maharashtra e Karnataka, con vigneti d’alta quota accuratamente selezionati per sfuggire al caldo.

Sula Vineyards a Nashik (Maharashtra) è attualmente il principale produttore del paese; fondato da Rajeev Samant, la conduzione enologica è affidata all’enologo Kerry Damskey (da Sonoma County). È un’azienda vinicola nota per essere stata la prima asiatica (extra-Cina) a vendere 1 milione di casse in un anno.
La qualità dei vini sta poi naturalmente migliorando con un invidiabile rapporto qualità prezzo. Soprattutto i britannici, da tradizione, stanno guardando all’India con grandissima attenzione.
Per il direttore di Wine in India, Chris Holland (unica Master of Wine indiana): «Riteniamo che qui ci siano grandi opportunità per uno specialista del vino indiano, dato che il commercio del Regno Unito è particolarmente aperto ai territori emergenti oltre al loro amore per la cucina indiana.
[…] La conoscenza dei vini indiani è relativamente bassa, la nostra strategia chiave sarà quindi quella dell’istruzione, con una serie di degustazioni e interviste dal vivo su Instagram, nonché gli webinar grazie alla collaborazione con 67 Pall Mall».

Chiaro il concetto, lettori e appassionati di spiritoitaliano.net? Si sente il profumo della ripartenza ma qualcosa è per sempre già cambiato ed è, costantemente, in divenire anche se la comunità Sikh non sarà d’accordo…
fonte e foto: Vinexpo
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