
vinexpo 22: quel coup de théâtre!
I coraggiosi francesi hanno visto lungo e registrano il successo di VinExpo 2022. Affluenza di qualità secondo la nostra inviata a Parigi.
Sarà una primavera ricca di appuntamenti del vino che torneranno, in serie, ad attrarre operatori e appassionati internazionali.
[si legge (più o meno) in: 3 minuti]
I primi che si sono mossi (sinceramente con grande coraggio) sono stati quelli di Vinexpo Paris.

Tre giorni di assaggi e opportunità per gli addetti ai lavori e appassionati, lo confessiamo: eravamo trepidanti di vedere come sarebbe andata.
Per noi a Parigi c’era Pamela Bicchi, una professionista che ci auguriamo possa proseguire anche in futuro la collaborazione con spiritoitaliano.net avviata oggi.

Volevamo capire, in poche parole, senza tediarvi e indipendentemente dai comunicati (…), se la manifestazione era riuscita nei suoi intenti, se fosse stato realmente un successo, un fallimento o altro ancora.
L’organizzazione brinda a posteriori, sottolinenando i 2.864 espositori ma soprattutto gli oltre 25.000 operatori commerciali presenti a Porte de Versailles, di cui oltre 7.000 provenienti da 109 nazioni estere. E tutto svolto in una fase, oggettivamente, ancora delicatissima.

A pochissimi giorni dalla conclusione, ecco però “fresco fresco” il pensiero diretto e sincero di Pamela che ci permettiamo di ritenere maggiormente attendibile…
Come sarà realmente andata Vinexpo – Wine Paris 2022?
Le coup de théâtre
Non sembrava vero, eppure è successo. Con un vero e proprio “coup de théâtre”, i francesi sono riusciti in un’impresa che, solo un mese fa, sembrava impossibile: riuscire a garantire, nelle date prefissate del 14-16 febbraio, il primo salone internazionale del vino post-pandemia (facendo i doverosi scongiuri e considerando ormai archiviati, i forzati e prolungati stop).
Troppo ghiotta l’occasione per i francesi: si poteva dimostrare di essere ancora una volta in anticipo su tutti, pronti ad accogliere centinaia di buyer ed aziende vinicole da tutto il mondo.

In qualità di Export manager e quindi da dietro i “desk” del padiglione Ice Italia – eccellente la loro organizzazione – posso dire con assoluta certezza che, come al solito, hanno vinto la loro scommessa.
Confesso che eravamo tutti partiti con molti dubbi e siamo tornati con molte certezze.
Sarebbe comunque potuta non bastare la nostra e la loro troppa voglia di tornare a degustare in presenza, di confrontarsi con gli operatori del settore e con i produttori.

La voglia di ricominciare e ritornare alla normalità si è invece tradotta in una grande spinta propulsiva di positività, nonostante i pass, le mascherine e l’assenza quasi totale dei buyer provenienti dal mondo asiatico, costretti a rinunciare vista l’ impossibilità a lunghi spostamenti dovuti ai blocchi o alle quarantene.
Un’edizione che ritengo si debba valutare non tanto sulla quantità ma sulla qualità dei presenti: una forte presenza da tutta Europa, dalla fascia mediterranea, dagli Stati Uniti e dal Sud America.

Buyer dalla grande motivazione, concentrati sul business e con le idee chiare, mai di fretta – questa si che è una novità! – ma disposti a spendere il loro tempo ad ascoltare e degustare.
Nessuna frenesia, calca o presenza (consentitemi) poco motivata al business, e questo ha certamente ovviato alla minore affluenza al padiglione Italia rispetto alle regioni vinicole “mostri” sacri della Francia quali Champagne, Borgogna e Bordeaux.
Torniamo tutti certamente più ricchi di esperienze, di buoni contatti, di rinnovato vigore e di positività, pronti ad affrontare le nuove sfide che ci aspettano, di fronte ad un mondo certamente cambiato così come è cambiato, e non poteva essere altrimenti, il settore del vino.
Tutto questo segna certamente un passaggio importante e azzarderei rassicurante, in vista del prossimo Vinitaly e soprattutto del Prowein di Düsseldorf previsto in via del tutto eccezionale, il prossimo maggio.

Insomma, ancora una volta la “ville Lumiere” ha stregato e stupito tutti, ed ha reso certamente, tutto più “magico”. E poi, come per ogni fiera che si rispetti, se son rose fioriranno.
![]() | Pamela Bicchi – Spirito Italiano writing staff “Il mio viaggiare è stato tutto un restare qua, dove non fui mai” (G. Caproni) |
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