la veste della regina, collezione ’22


Antropologia, terroir e nuove etichette in anteprima. La nuova veste della “regina bionda” di Toscana e la nostra selezione “Super-22” Vernaccia di San Gimignano


La settimana delle Anteprime toscane ha fatto tappa anche a San Gimignano come da tradizione.


[si legge (più o meno) in: 7 minuti]


Una XVII^ edizione che si è svolta in continuità con quanto visto in questi ultimi anni, almeno nella sostanza, con gli assaggi in anteprima per la stampa di settore nazionale e internazionale al Museo de Grada e l’approfondimento culturale nella Sala Dante del Comune.


foto: PB ©

Le condizioni meteo fantastiche, forse come mai (sarà anche che siamo a fine marzo), invitavano fortemente a godersi questo ulteriore avvicinamento alla normalità e, se ricordate, maggio fu la “finestra limite” lo scorso anno per proporre le nuove etichette in commercio contestualizzate nell’anno dantesco.


Prima di vedere la nostra selezione Super-22 delle Vernaccia di San Gimignano che più ci hanno impressionato, è doveroso riportare qualche informazione e dichiarazione di un Consorzio oggettivamente felice. Felice doppiamente sia per il risultato che per il proprio compleanno “tondo tondo” perché nato nel 1972.


courtesy: Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

La presidente Irina Strozzi è partita proprio da qui: «Si tratta di un anno storico per la Vernaccia – in cui cade la ricorrenza dei 50 anni dalla fondazione del Consorzio, voluto da produttori lungimiranti che hanno iniziato a tracciare un percorso di qualità e innovazione – di un anno simbolico per noi e di ripartenza per tutto il mondo del vino. E come Consorzio lo dedicheremo ai nostri produttori, i paladini della Regina Bianca».


I dati, aggiungiamo noi, stanno confortando l’impegno dei vignaioli della città delle torri. La Vernaccia fa sapere che, nonostante il periodo, ha chiuso il 2021 con un +16% di ettolitri, un +13% di immissioni sul mercato che significa 5 milioni di bottiglie prodotte e, come precisato dalla Presidente: «una crescita della denominazione legata soprattutto alla capacità dei produttori di lavorare, di declinare e interpretare un territorio come quello di San Gimignano, che è tutt’uno con la Vernaccia».


courtesy: Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano


Il legame inscindibile vino-territorio è sempre stato giustamente un “chiodo fisso” della comunicazione sangimignanese. Così come negli ultimi anni si è puntato molto a elevare la Vernaccia a vino da medio-lungo invecchiamento.


Quest’ultima è una strategia che per me (e me ne assumo la responsabilità da amante sincero) necessita ancora di tempo e lavoro per essere avvalorata dai fatti.


Non che non esistano le Vernaccia riserva da apprezzare a lungo, vedrete sotto che ne ho selezionate parecchie, ma certe peculiarità non sono ancora così distribuite ovunque. Serve tempo, forse un nuovo approccio al vigneto e alla cantina, una volontà ancor più condivisa di non snaturare la tradizione ma di fare un ulteriore passo in avanti tutti insieme con il confronto.


foto: PB ©

Anche sulle etichette “annata”, variabile terreno a parte (e comunque determinante), mi pare ancora leggermente troppo frastagliata quella linea che dovrebbe essere il diretto trait-d’union di riconoscibilità comune senza ovviamente scendere mai nella piatta uniformità e nel conformismo.



Ma di qualità ce n’è tanta, di progressi ne sono stati fatti eccome. La “Regina bionda” fa bene a “vaneggiarsi” un po’ davanti al mondo e fa bene a confrontarsi con altre realtà sempre con lo spirito di chi vuole sempre migliorarsi col raffronto.


Antropologia e terroir” era il tema appassionante che in sala Dante è stato affrontato con l’esimio contributo del prof. Attilio Scienza.


courtesy: Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

Si è raccontato di come la conoscenza della storia, dei percorsi e delle scelte effettuate da uomini e donne nei secoli non siano distinte dalla storia dei vitigni e dei vini, ma anzi profondamente legati. Questa visione antropologica vasta ma approfondita consente di inquadrare, collocare e interpretare i vini nei loro territori.


A seguire, (altamente emozionale [ndr]), la degustazione guidata dallo scrittore e degustatore Andrea Zanfi con l’assaggio comparato di 6 vini Vernaccia di diverse annate e di 6 vini italiani ospiti, presenti i produttori coinvolti dove si è cercato di evidenziare l’attitudine della Vernaccia di San Gimignano di reggere e migliorare nell’invecchiamento dando risultati di notevole interesse. I vini:


  1. Ottin 2020 – Valle d’Aosta Doc Petite Arvine
  2. Favaro Benito, Le Chiusure 2020 – Erbaluce di Caluso Docg
  3. Castello di Luzzano, Tasto di Seta 2020 – Colli Piacentini Doc Malvasia
  4. Tenuta di Aljano, Brezza di Luna 2020 – Colli di Scandiano e Canossa Doc Spergola
  5. Cantine Lunae, Etichetta Nera 2021 – Colli di Luni Doc Vermentino
  6. Vigneti Massa, Derthona 2019 – Derthona Timorasso
  7. Il Colombaio di Santa Chiara, Selvabianca 2020 – Vernaccia di San Gimignano Docg
  8. Fattoria San Donato 2020 – Vernaccia di San Gimignano Docg
  9. Tenuta La Vigna 2018 – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva
  10. Signano, La Ginestra 2017 – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva
  11. Casa Lucii, Mareterra 2016 – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva
  12. Panizzi 2012 – Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva


courtesy: Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

Da aggiungere un merito all’iniziativa di far avvicinare i produttori alla stampa in cena e pranzo distribuiti nei ristoranti del paese… bene! C’è voglia di incontrarsi, c’è voglia di raccontare e c’è voglia di ascoltare e conoscere.


Eccoci alla Super-22 dell’Anteprima Vernaccia ’22 dovre troverete come sempre una selezione di etichette ben distribuita fra le varie tipologie e annate.


foto: PB ©

Dalla 2021 siamo andati a scovare etichette a ritroso fino alla 2018 perché aveva senso, perché il vino (riserva) era buono e davvero promettente.



Come sempre non abbiamo la pretesa di segnalare i migliori, sicuramente abbiamo la certezza che siano vini super di cui vi consigliamo l’assaggio e che meriterebbero una recensione ben più valorizzante rispetto alla sintesi che, per esigenze di immediatezza informativa, ho proposto.


E come sempre c’è un solo rappresentante per azienda, in molti casi ho dovuto selezionare fra le eccellenze dello stesso produttore così come non è stato semplice scegliere solo 22 vini.


foto: PB ©

Volendo “giocare” a fare un ipotetico podio, quest’anno per me la Vernaccia di San Gimignano ‘Isola Bianca’ 2021 di Teruzzi mi è parso il vino più emozionante. Un ventaglio di aromi freschi, fragranti e oggettivamente appaganti che si sono riproposti in un assaggio entusiasmante, lungo e ben svolto dall’inizio alla fine con grande ritmo.


Lo so, non scopro niente di nuovo se metto nell’Olimpo la Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Sanice’ di Cesani. C’è però poco da discutere: il terreno, la posizione, la capacità delle mani evidentemente fanno la differenza. Ma attenzione, perché con la 2019 mi è parsa tornare al vertice qualitativo assoluto, molto meglio delle ultimissime sorelle maggiori: ginestra, zagara, pepe bianco e mango maturo si svolgono in progressivo abbraccio sensoriale. Pulitissima alle papille linguali, espressiva, lunga… basta così?

No, non basta così almeno per Cesani, perché grazie alla bontà della loro Vernaccia 2021 e all’eccellenza peculiare di Clamys 2020 (forse un pochino meno rispetto al passato), quest’anno mi è parsa l’azienda con la miglior gamma (valutato tutto) succedendo a San Benedetto (nel 2021) e a Il Colombaio di Santa Chiara (2020).



A proposito del “Colombaio”, sul podio ci metto la loro Selvabianca 2021 che, a parere mio, incarna (ma si dice per un vino?) quella che dovrebbe essere la Vernaccia del futuro: bevibilità, freschezza pimpante di pompelmo, menta e ortica con ricordi pietrosi e in bocca niente per scontato con solidità tradizionale ma senza pesantezza.



Il mio personale “premio della critica” va a Tollena per la loro Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Signorina Vittoria’ 2018 senza paura di essere tacciato di incoerenza con quanto detto sopra sul potenziale di invecchiamento dell’uva Vernaccia.

Il vino mi ha divertito, certo ha un finale un po’ “ammandorlato”(…) ma a 4 anni dalla vendemmia colpisce per le note di bergamotto e passion-fruit che poi scivolano verso un percorso di assaggio succoso e vivace. Non sarà stato l’assaggio migliore ma sicuramente è stato sia da “top” che il più sorprendente.


courtesy: Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

Bene, ci siamo…
descrizioni forzatamente sintetiche (se volete contattatemi che ne parliamo a parte con comodo) ecco la nostra Super-22 #anteprimavernaccia2022 che, ricordate, non è la Bibbia del vino (come del resto non lo sono anche le altre guide e recensioni che trovate in giro, indipendentemente da come “ve la vendono”).




Anteprima Vernaccia 2022
Super-22 Vernaccia di San Gimignano DOCG



Vernaccia di San Gimignano ‘Isola Bianca’ 2021
Teruzzi



Completo, parte di mela golden e con note mentolate introduce lime e mughetto. Svolgimento espressivo e infinito sul sapore, nel gotha
Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Sanice’ 2019
Cesani



Didascalico, emerito bilanciamento di profumi che intersecano mango a fiori gialli con pepe bianco. Ma è la bocca che lo esalta: pulito e completo con finale sapido e ritorni speziati
Vernaccia di San Gimignano ‘Selvabianca’ 2021
Il Colombaio di Santa Chiara



Mentuccia, ortica e un tocco di pompelmo durante la solita rincorsa succosa e lunga del loro stile. Una garanzia qualitativa

foto: PB ©


Vernaccia di San Gimignano ‘Ab Vinea Doni’ 2019
Casale Falchini



Albicocca e pietra bagnata al naso poi regala sostanzioso estratto gustoso. Pochi salamelecchi e tanto spessore sapido: concreto
Vernaccia di San Gimignano ‘Da Fugnano’ 2021
Fattoria di Fugnano



Quanti ricordi di limone e timo! Brioso, ha verve; non particolarmente dinamico ma diretto e da provare su primi al ragù bianco
Vernaccia di San Gimignano ‘Angelica’ 2019
Fattoria San Donato


Vaniglia, papaya su ricordi di pappa reale. L’elevamento non inficia il frutto, è affabile ma alla prova di bocca è generoso e di buona tenuta
Vernaccia di San Gimignano ‘Villa Cusona’ 2021
Guicciardini Strozzi



Vernaccia di sostanza che esce dagli schemi: più carnosa con tratti di agrume maturo e salmastro: se avete bisogno di abbinare una frittura fatta bene… fermatevi qui
Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Ori’ 2020
Il Palagione



Albicocca, ginestra e cera d’api: c’è contenuto gustoso e morbido per chi ama sostanza sapida da abbinare a formaggio semistagionato
Vernaccia di San Gimignano 2021
La Lastra



Tocchi di origano su centro floreale bianco fragrante. Polposo e lungo, da soddisfazione vera
Vernaccia di San Gimignano riserva 2018
Panizzi



Burro di arachidi, cioccolato bianco e minerale. Anche in bocca il suo stile non inganna: pieno equilibrio evolutivo e complessità gustativa che finisce salina
Vernaccia di San Gimignano riserva 2019
San Benedetto


Arancia bionda e ginestra salgono d’impatto e poi in bocca non tradisce. Tanta fresca spigliatezza che prolunga i suoi aromi davvero resistenti. Polivalente in abbinamento
Vernaccia di San Gimignano ‘Etichetta verde’ 2021
Tenuta La Vigna



Fiori di biancospino e finale di mela granny smith. Nel mezzo grande verticalità e vivace fino in fondo, ganzo!
Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Signorina Vittoria’ 2018
Tollena



La “signorina” ha 4 anni ma una briosa voglia di stupire che colpisce. Esuberanza di bergamotto con ricordi di passion fruit e scia succosa dalle note retro-olfattive di noce. Evviva!

foto: PB ©


Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Crocus’ 2019
Casa alle vacche



Nocciola e rosmarino con gocce di miele d’acacia. Tocca i sensi per bilanciamento e un finale piccante di giusta lunghezza
Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Mareterra’ 2017
Casa Lucii



Polposo, di susina golden che sta indorandosi. Finale davvero salino, con qualche secondo in più sarebbe fantastico
Vernaccia di San Gimignano riserva ‘Le Mandorle’ 2019
Fattoria Poggio Alloro



Dall’oro liquido escono cocco e sbuffi balsamici con gelatina di limone. In bocca però avanza severo e di carattere
Vernaccia di San Gimignano ‘Tradizionale’ 2020
Montenidoli



Nomen omen: dorato e polposo, mela matura con fiori di tiglio e sambuco su cui si inserisce la nocciola. Da secondo di carne bianca
Vernaccia di San Gimignano ‘Ostrea’ 2020
Mormoraia



Intriga i sensi perché passa da gioviali profumi di pesca e lychees a sostanza gustativa severa dal finale di mandorla con buona persistenza
Vernaccia di San Gimignano ‘Santa Chiara’ 2021
Palagetto



Apre di nocciola, poi libera scorza di cedro, e fiori di campo con semplicità e piacevole lunghezza
Vernaccia di San Gimignano 2021
Poderi Arcangelo



Dalla pera al finocchietto selvatico e muschio. Gustoso sulle papille, finisce su ricordi di camomilla un po’ prosciugante
Vernaccia di San Gimignano 2021
San Quirico



Esaltazione mentolata e di limone. Sprizza energia e al sorso ha contenuto di tutto rispetto. Chiude con rimandi di erbe aromatiche
Vernaccia di San Gimignano ‘Poggiarelli’ 2021
Signano



Altro vino di sostanza, #nonsolosnelli perché la tavola chiama e questo va goduto su pasta fatta in casa ripiena di ricotta. Tosto



Premio qualità globale vini: Cesani

Premio della critica personale: Tollena


foto: PB ©

Ah, il Consorzio fa sapere che i prossimi 2 weekend saranno dedicati a “Degusta le nuove annate” per operatori e wine lover presso la Rocca di Montestaffoli, occasione di riassaggio o incontro per un pubblico più vasto con la Regina Bianca di Toscana, “unica, nobile, ribelle” a cui… mi sono permesso, da eterno monello, di alzare il vestito in anteprima.

Le curve sono sinuose… è anche bella e buona, confermo! LOL.




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fonte: Ufficio Stampa Consorzio del vino vernaccia di San Gimignano

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Paolo Bini è giornalista iscritto all’Albo Pubblicisti; si è laureato in Informatica all’Università degli Studi di Firenze, città dove è nato nel 1971. L’amore per la storia, il gusto e la cultura enoica toscana lo portarono, a fine anni ʼ90, a intraprendere percorsi verso la conoscenza del vino. Oggi è sommelier professionista, degustatore ufficiale e relatore per Associazione Italiana Sommelier per cui svolge docenza ai corsi toscani e fuori regione per la formazione dei futuri sommelier AIS. Scrive e collabora per riviste generaliste e di settore, è anche chocolate taster per Compagnia del Cioccolato, assaggiatore e relatore per ANAG, l’associazione italiana vicina al mondo dei distillati. Curatore editoriale per spiritoitaliano.net.