
produzione del vino 2022 nel mondo
OIV fa una stima sulla produzione mondiale del vino 2022. Nessuno raggiunge i 50,3 milioni di ettolitri dell’Italia
Arrivano le prime stime di Organisation Internationale de la Vigne et du Vin sulla nuova produzione mondiale di vino, presentate lunedì in conferenza stampa.
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OIV ha cercato di analizzare la produzione dividendo il mondo vitivinicolo in 3 zone: Europa, Emisfero boreale extra-UE ed Emisfero australe.

sintesi
In sintesi, per i 27 Paesi dell’Unione Europea, si prevede un volume in linea con quello dello scorso anno. Un leggerissimo aumento di circa 3 milioni di ettolitri rispetto al 2021 con crescita in Italia, Francia, e Germania che hanno compensato il calo di Spagna e Grecia, particolarmente colpite dall’ondata di caldo durante l’estate.
Situazione pressoché stazionaria anche nell’emisfero nord con gli Stati Uniti dai volumi leggerissimamente in calo del 4% e un sensibile aumento della Svizzera (ma su quantità complessive ridotte).
Nell’emisfero australe, dopo il record 2021, sono rimasti nella media degli ultimi anni. Unica eccezione la Nuova Zelanda che, grazie a condizioni climatiche favorevoli, registra la più grande produzione di sempre.

Complessivamente, sulla base delle informazioni raccolte da 29 Paesi (oltre il 90% della produzione mondiale), la produzione di vino 2022 (esclusi succhi e mosti) è stimata tra 257,5 e 262,3 milioni di hl, con una stima di fascia media a 259,9.

qualche dettaglio

In Europa, sui circa 157 milioni di hl di vino previsti, almeno 50 saranno italiani. La nostra nazione si confermerebbe primo produttore, sebbene la Francia, dopo il forte calo del 2021, potrebbe incrementare la sua produzione del 17% arrivando a 44,2 milioni di ettolitri.

Poi come sempre ci sarà la Spagna (con calo del 6% per motivi sopra riportati) e poi gli altri Paesi ampiamente sotto il 10% fra cui spicca in negativo la Grecia che potrebbe perdere il 29% del suo vino, scendendo da 2,4 a 1,7 milioni di hl per questo 2022.
Nei Paesi principali dell’emisfero boreale extra UE (e tolte Cina e Russia perché i dati non sono arrivati), gli Stati Uniti sono ampiamente consolidati come quarto produttore a livello mondiale, ma in calo del 4% per un totale di circa 23,1 mil hl.
Una diminuzione attribuibile ai danni causati dal gelo precoce, alle condizioni di siccità in estate e alla conseguente mancanza di approvvigionamento idrico in alcune regioni vinicole.

Il caldo pare invece aver fatto bene alla produzione svizzera tornata sui livelli del 2019 e decisamente sopra quelli dello scorso anno.
Per l’emisfero australe i dati sono più verosimili perché le vendemmie sono terminate da diversi mesi. Dopo un 2020 caratterizzato da condizioni meteorologiche avverse e un 2021 da primato, la produzione 2022 potrebbe attestarsi sui 55 milioni di ettolitri, un -7% rispetto allo scorso anno.
Cile, Argentina, Australia e Sudafrica sono tutte aree nazionali che oscillano da anni fra i 10 e i 14 milioni di ettolitri annui.

Seppur in calo del 7%, il Cile potrebbe quest’anno fare più vino dell’Australia (-18% sul 2021, peggior variazione dell’area). Come detto all’inizio, la Nuova Zelanda sorprende ancora: nel 2021 fu l’unico grande paese dell’emisfero sud ad avere una vendemmia inferiore alla media, nel 2022 ha registrato una produzione record, raggiungendo per la prima volta nella sua storia 3,8 milioni di hl (+44% ).

Qui la relazione dettagliata OIV
fonte: OIV
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