heaven is a place on earth


I divini vigneti di Ornellaia: dove l’arte si unisce al frutto


Come immaginate il Paradiso? Avete mai un po’ fantasticato su questo? Io l’ho sempre pensato con lussureggianti coltivazioni, un clima piacevole, magari il mare in lontananza e denso di sensazioni di benessere sprigionate da richiami di bellezza artistica in un continuo rimando di piacevolezza ed armonia.


[si legge (più o meno) in: 5 minuti]


Che nessuno si risenta o pensi alla banalizzazione se racconto di un luogo che per un attimo ha reso istintivamente materici e concreti quegli spazi immaginari.


foto: SF ©

Oggi sono ospite di Ornellaia, famiglia Frescobaldi, nella meravigliosa area di Bolgheri sotto un cielo azzurro intenso, una luce calda e forte che a metà luglio accende i già vivaci colori dell’estate.


Dentro la cornice naturale, accanto a me, c’è Elena Oprea, communication manager dell’azienda, come un angelo custode che mi guida lungo questo viaggio multisensoriale e, stando a occhi socchiusi, ormai già a metà fra il terreno e l’etereo.


foto: SF ©

Stamani l’ho presa così… quel lampo mentale in apertura mi condiziona e io decido, sarà la luce o sarà la suggestione, di lasciarmi totalmente infatuare.


Vigneti di Cabernet sauvignon, Petit verdot e Merlot che diventeranno Ornellaia, Le Serre Nuove, Masseto, pare mi salutino benevoli mentre tutto continua a delineare un cerchio ancora appena accennato, di armonia perfetta.


foto: SF ©

Mentre mi avvicino alle linee architettoniche moderne della cantina, mi lascio colpire dai disegni sull’erba dei prati. Vere e proprie opere d’arte circondate da altre realizzazioni in pietra e poi ancora erba tagliata e composta a formare frasi allegoriche.


foto: SF ©

Un viaggio di piccole scoperte che si evolve varcando l’ingresso e scoprendo installazioni e bottiglie firmate da artisti. Il riferimento artistico alla produzione del vino si evince al volo ma il nesso logico sfugge di primo impatto se si ignora che ogni annata di Ornellaia viene immortalata e definita secondo il tipo di vendemmia e del vino ottenuto.


foto: SF ©

La Vendemmia d’Artista è il progetto che celebra il carattere esclusivo di ogni annata di Ornellaia. Un’affascinante iniziativa che dal 2006 vede un artista contemporaneo di fama mondiale, ogni anno diverso, firmare un’opera d’arte e delle etichette in edizione limitata ispirandosi alle caratteristiche dell’annata secondo quanto identificato dall’enologo.


Bottiglie preziosissime che vengono poi battute all’asta con incassi devoluti in beneficienza alla Fondazione Solomon R. Guggenheim.



La filosofia di questo progetto incanta: ciò che si vuole sottolineare è il nuovo racconto che esprime ogni vendemmia, con il suo sole, i suoi venti, le sue piogge, la sua luce, che definiscono il carattere di ogni annata, con il suo stile e le sue peculiarità.


Il direttore della tenuta, Axel Heinz, ogni anno racchiude in una parola la personalità del vino prodotto in ciascuna vendemmia, parola che ispirerà l’artista nella realizzazione della sua opera.


foto: SF ©

Esuberanza fu la prima parola chiave per Ornellaia 2006, che svelò così l’andamento di una stagione climatica che elargì calore e struttura.



Altre dodici edizioni di Vendemmia d’Artista sono seguite con Ornellaia che negli anni è stato identificato con: Armonia, Energia, Equilibrio, Celebrazione, Infinito, Incanto, Eleganza, Essenza, Carisma, Tensione, Solare e Grazia.


foto: SF ©

Altre ancora ne seguiranno, mentre le aspetteremo con immaginazione, speranza e devozione.


La suggestione ambientale è il grande valore aggiunto dell’esperienza nell’Eden, la degustazione è una degna conclusione che può essere ripetuta in ogni luogo seppur, dico francamente, le “pareti di casa” aggiungano quel magnetismo che amplia la mia ricettività multisensoriale.


foto: SF ©

Partiamo con Poggio alle Gazze 2019, una sorpresa molto gradita: un Toscana bianco IGT da sauvignon blanc, vermentino e verdicchio, che pervade con una nota piacevolissima di fiori bianchi freschi, salvia e pesca. Un profilo aromatico ben distinto, raggiunto anche grazie all’altezza dei vigneti e dalla conseguente escursione termica.

Le Volte 2019, Toscana rosso IGT, si mostra in tutta la sua freschezza con un piacevole rosso porpora ed un tannino presente ma non aggressivo.


foto: SF ©

Le Serre Nuove 2018, il Bolgheri DOC, ha una veste rubino intrigante, con spiccata frutta rossa al naso avvolta in soffi di vaniglia e macchia mediterranea; in bocca è setoso e piuttosto lungo.


Ornellaia 2018, Bolgheri superiore, ha un manto rubino denso e luminoso che risalta da dentro il calice. Un’intensità odorosa che d’impatto schiude profumi di amarena, ribes nero, agrumi, liquirizia, vaniglia, cioccolato, note erbacee di macchia mediterranea. La sua ampiezza mi affascina ma è il sorso intenso, avvolgente e lungo, con percettibile tannino ben distribuito e di chiusura finemente sapida, che di fatto è il sogno voluttuoso che si avvera.


foto: SF ©

La bellezza è certamente il filo rosso conduttore di questa esperienza, un insieme di natura e paesaggio che, con il lavoro dell’uomo, si mostra ai miei occhi tra opere d’arte e prodotti di eccellenza indiscussa, confermando e superando le mie aspettative.


Delicatezza, grazia, persistenza, incanto, piacevolezza dei sensi, raggiunti anche grazie alle persone che “sono l’azienda”, il vero valore aggiunto alle sapienti mani, ormai ben istruite e capaci, che lavorano e custodiscono i divini vigneti.


Il cerchio iniziale si sta chiudendo con una perfezione di mano giottesca, il saluto ad Elena ed alle mie spalle si chiude l’ultimo tratto circolare della più completa ed affascinate armonia.



Stefania Fava – Spirito Italiano writing staff



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foto: Stefania Fava ©
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Anima e cuore romano che la caratterizzano nella totalità di emozioni e approccio alla vita, Stefania Fava Meozzi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne ma la sua professionalità si è sviluppata grazie all’esperienza ultraventennale nel settore Marketing e Comunicazione di Alitalia a cavallo del nuovo millennio. Per amore vero ha sopportato la durissima prova di lasciare la sua Roma nel 2006 per la Toscana, decidendo poi di approfondire la sua conoscenza sul vino. Un sentimento reale ereditato dal padre grande appassionato e proprietario negli anni ’60 di un “Vino ed Olii” di storica memoria. Oggi è sommelier e degustatore ufficiale AIS. La sua capacità è di arrivare alla conoscenza profonda dei personaggi del vino, di chi lo produce e di chi ne fa la storia.