
mwf riparte da bio&dynamica
Bio&dynamica è il fiore all’occhiello di Helmut Köcher. Sarà la vetrina iniziale di Merano Wine Festival 2023, dal 3 novembre.
La 32^ edizione di Merano Wine Festival è alle porte e, come al solito, saranno molti i temi che verranno affrontati nella “kermesse” di Helmuth Köcher dal 3 al 7 novembre.
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Abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per la sezione che MWF ha da qualche anno specificatamente dedicato all’ambiente e alle novità e quindi, prima ancora di riportarvi tutto il programma dell’edizione 2023 nei prossimi giorni, ci concentriamo oggi su bio&dynamica che di fatto sarà poi l’appuntamento di apertura del Festival (come in origine).
Il programma completo del 31° Merano Wine Festival e le modalità di accesso, sono disponibili sul sito web MWF

Venerdì 3 novembre, nelle sale del Kurhaus, saranno così protagonisti i vini biologici, biodinamici, naturali, orange, PIWI e vini da agricoltura integrata.
Grazie alla crescente diffusione di questo segmento del mercato, quest’anno il Merano WineFestival vedrà in esposizione ben 160 produttori e più di 300 etichette bio&dynamica, il che significa un +50% rispetto al 2019 quando anche noi la seguimmo con particolare attenzione.

Vini biodinamici e, soprattutto, quelli da varietà PIWI – queste controverse e divisive tipologie… [nda] -, Köcher ha spiegato: «Puntare su vitigni resistenti e sostenibili significa intraprendere la strada migliore e più efficace per una reale viticoltura sostenibile. Infatti è nota la loro naturale resistenza alle malattie fungine grazie alla quale è possibile ridurre drasticamente il numero dei trattamenti, in questo modo aumentando di molto la tutela dell’ambiente, dei territori e delle persone.
Ho visitato decine tra le aziende presenti nella rassegna bio&dinamica, alcune di queste trasformate anche in fattorie didattiche o fattorie sociali. Ho toccato con mano come la drastica riduzione dei trattamenti in queste aziende coincida con un minor consumo energetico e il compattamento del suolo, oltre all’abbattimento delle emissioni di CO2. Aziende capaci di produrre eccellenze sostenibili, spesso anticipando quello che dovrà essere il solco della viticoltura di domani».

Un tema oggettivamente interessantissimo, come altamente stimolanti alla riflessione sono i dati che ci arrivano da MWF e dallo studio scientifico nato da un’idea di Resistenti Nicola Biasi e condotto presso l’azienda friulana Albafiorita in collaborazione con “Climate Partners“: i numeri ci dicono che la gestione dei vitigni resistenti produce il 37,98% di CO2 in meno rispetto a quella dei vitigni tradizionali.
Lo studio ha tenuto in considerazione tutti gli aspetti globali della produzione, dal vigneto alla commercializzazione, mettendo in luce l’importanza delle scelte imprenditoriali in tema di impatto ambientale e coinvolgendo anche il packaging e la chiusura.
Vista come è poi andata l’annata 2023 – però aggiungiamo: fatte salve le DOP storiche su cui, secondo noi, non dovremmo transigere – per alcune aree produttive non sarebbe male pensare alla forte resistenza dei PIWI per ridurre sensibilmente i trattamenti in vigna, moderare l’uso di antiparassitari e risparmiare i consumi di acqua.

Sostenibilità e rispetto del territorio… Merano Wine Festival è anche tanto altro ma bio&dynamica è certamente una “medaglia” virtuale appuntata sul petto di un Kocher che giustamnte fa benissimo a mostrare orgoglioso.
fonte: ufficio stampa MWF
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