
distillo: molto buona la prima
La prima edizione di Distillo lascia anche a noi un segno estremamente positivo: molto buona la prima
Scattanti, vulcanici, sempre sul pezzo. Esperienza trentennale nel mondo della distillazione europea e americana, viaggi, studi, strette relazioni con le realtà più importanti, docenze e consulenze.
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Claudio Riva e Davide Terziotti nei giorni scorsi hanno messo in scena la prima manifestazione italiana dedicata alla microdistillazione, corredandola di interessanti convegni a latere e chiamando in adunata i produttori di alambicchi e tutto il mondo che gira intorno agli spiriti.

E il mondo ha risposto. L’affluenza è stata importante, l’interesse evidente. Quello della microdistillazione è un trend in crescita che sembra voler riproporre il successo dei microbirrifici.
Negli USA, dove ormai si tratta di una realtà consolidata, di recente sono state aperte oltre duemila nuove distillerie, in Inghilterra il numero di alambicchi in attività ha superato quello della Scozia, patria del whisky, e tutta la Francia è in fibrillazione.

In Italia ad oggi sono state aperte 20 nuove distillerie ma il numero è in crescita. Queste distillerie non lavoreranno vinacce e quindi non produrranno grappa, la bevanda spiritosa nazionale. Colpa del gin.
Sembra il titolo di una canzonetta estiva e invece le cose stanno proprio così. La vendita del gin nel 2020 è aumentata del 33,5% in valore e del 24,8% in volume e così le nuove distillerie in Italia saranno dedicate perlopiù al white spirit del momento, più easy nella produzione e largamente utilizzato in mixology.

Ma non di solo gin si nutre questo trend perché nell’ultimo decennio in Italia sono state aperte anche due distillerie di whisky, nicchie per intenditori e appassionati.
La manifestazione si è svolta all’interno dello storico complesso delle ex Officine Aeronautiche Caproni di Taliedo, protagoniste di importanti mutazioni culturali, sociali ed economiche del XX secolo nella città di Milano.
In pole position al piano terra iStill (Paesi Bassi), l’azienda main sponsor della manifestazione che progetta apparecchiature esteticamente molto belle, high-tech e rivoluzionarie.

Poco più in là la storica Frilli “il Made in Italy delle cose fatte bene”, come recita lo slogan aziendale, presente con un alambicco in rame a fuoco diretto. Ho scoperto che sono stati loro a fornire l’apparecchio di distillazione a un paio di amici pugliesi… pertanto foto di rito da inviare tramite Whatsapp!
Intanto, Vittorio Capovilla sta illustrando a un gruppo di inglesi come funziona un alambicco Muller, di matrice tedesca, realizzato a mano con grande dedizione… ecco, mi fermo a fissarlo per qualche secondo… forse di più… tant’è che se ne accorge e mi sorride.
Incontrare Vittorio Capovilla resta sempre una folgorazione. Quanta complicità deve esistere tra la mano del distillatore e il suo alambicco per ottenere la goccia perfetta? Gli sorrido anch’io. Tra gli appassionati di spiriti a diversi livelli ci si riconosce, siamo quelli che amano la leggerezza e l’effimero, che tagliano il superfluo e ciò che può nuocere e trattengono gelosamente il cuore. In ogni situazione.
Mi fermo davanti ai vari stand (le altre aziende produttrici di alambicchi presenti all’evento sono le italiane Barison Industry, Buchi, Cadalpe, la tedesca Carl e la serba Des-do), al primo piano vibra lo spazio dedicato a tutto ciò che gira intorno al mondo della microdistillazione: attrezzature, materie prime, packaging, servizi.

Nella gremita sala conferenze il grande Bruno Pilzer, presidente dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino ha preso la parola e si destreggia con consumata disinvoltura tra profumi e difetti dei distillati.
Le conferenze in programma sono state numerose e con un denominatore comune: quello di essere veramente utili a chi voglia intraprendere la strada della distillazione affrontando temi specifici come le analisi di laboratorio, la gestione della materia prima, la distillazione e senza dimenticare gli aspetti commerciali e strettamente fiscali.

A vigilare su tutto, gli occhi attenti di Claudio Riva e Davide Terziotti, sempre a fianco di chi intenda cimentarsi con una esperienza nuova ed esaltante come aprire una microdistilleria.

Eleonora Greco, la più giovane degustatrice di grappa della delegazione pugliese ANAG Assaggiatori Grappa e Acquaviti, mi accompagna in questo percorso esplorativo attratta dal metallo forgiato, dal rame tirato a lucido. Si ferma a chiedere spiegazioni sulle caldaiette e sulla strada del ritorno mi dice: «avevo in mente di acquistare un’auto… vorrei tanto dirottare la spesa su un altro ferro».
Ah questi Spiriti! Sempre più coinvolgenti e contagiosi.
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