
dazi usa confermati a francia e germania
La revisione dei dazi USA per gennaio 2021 salva ancora l’Italia ma non i distillati di vino francesi e tedeschi
Pubblicato a fine 2020 il nuovo documento ufficiale di United States Trade Representive (USTR), l’organo preposto alla revisione periodica dei dazi USA verso l’Europa dopo la sentenza WTO sugli aiuti di stato ad Airbus.
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Dopo le ultime sanzioni dell’autunno scorso, i più ottimisti si attendevano qualche novità dopo la vittoria di Biden alle elezioni ma, oggettivamente (e i recentissimi e tristi fatti di cronaca sono a dimostrarlo), il passaggio di consegne ufficiale è anche l’atto con cui poi si avviano realmente le nuove strategie e politiche economiche.

Come riportato anche dal nostro riferimento nazionale Federvini, l’Italia continua fortunatamente a scampare ulteriori sanzioni USA che probabilmente leggono nell’atteggiamento europeo una maggiore responsabilità francese e tedesca.
Non è comunque un bel segnale, l’auspicio è quello che qualcosa possa cambiare già dalla prossima primavera.
Compaiono quindi, sul Federal Register, gli aggiornamenti sui dazi a partire dal 12 gennaio 2021 da cui non scampano anche le acquaviti vitivinicole di Francia e Germania con tariffe che arrivano anche al 25%.
Leggi le nuove tariffe applicate dal 12/01/2021

Il Distilled Spirits Council of the United States ha espresso le sue perplessità per le nuove tariffe e il loro impatto sul settore dell’ospitalità già in difficoltà affermando in una dichiarazione: “Queste tariffe non solo danneggiano i produttori di alcolici dell’UE, ma interrompono e incidono negativamente sull’intera catena di fornitura dell’industria dell’ospitalità statunitense.
Le aziende di ospitalità e i nostri consumatori, così come i produttori, i grossisti e gli importatori di alcolici distillati subiscono i danni collaterali in una controversia del tutto estranea al business delle bevande. Queste tariffe continuano ad avere un impatto devastante sulle nostre attività, che stanno anche soffrendo a causa della chiusura di ristoranti, bar e sale di degustazione delle distillerie a causa della pandemia Covid-19″.

Il Discus ha aggiunto: “Continuiamo a sollecitare l’Ue e gli Stati Uniti a negoziare un accordo che metterà fine alle tariffe eccessive e ingiustificate sugli alcolici distillati senza ulteriori ritardi”.
L’ente commerciale Spirits Europe si è detto deluso dalla decisione poiché i distillatori “stanno già lottando a causa delle tariffe esistenti e degli effetti persistenti della crisi del Covid-19”.

Il direttore generale di Spirits Europe, Ulrich Adam, ha chiesto la “rimozione rapida” di tutte le tariffe sugli alcolici. “Continuare a trascinare in questa controversia settori estranei sta solo creando ulteriori danni economici. Deve finire.
Entrambe le parti devono trovare senza indugio una soluzione negoziata che assicuri che settori non correlati smettano di pagare il prezzo di una disputa che è completamente al di fuori del loro controllo e che consentirà effettivamente a settori come il nostro di contribuire pienamente a una ripresa economica nel 2021″.

