perché non il bioetanolo?


Riflessioni energetico-alcoliche dopo la decisione del Parlamento europeo di arrivare a “emissioni zero” nel 2035. Le proposte di Assodistil


Il tema è cruciale e chi ha provato in questi mesi a “leggere fra le righe” lo ha compreso benissimo.


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Gli appassionati del mondo spirits talvolta si limitano all’assaggio edonistico ma ciò che sta attorno al calice deve stuzzicarci la voglia di andare oltre e di comprendere una realtà ben più ampia delle sensazioni organolettiche di un distillato appena versato.


L’economia circolare e delle bioenergie sono cardini su cui le distillerie (soprattutto quelle di grandi dimensioni) dibattono da tempo per il proprio business e la propria sopravvivenza.


foto: Pineapple22

Nuovi spunti di riflessione, con dichiarazioni annesse, sono emersi anche dopo l’approvazione che il Parlamento europeo ha dato alle proposte sulla riduzione delle emissioni di CO2 per le autovetture e veicoli commerciali leggeri di nuova produzione per arrivare all’emissioni zero del 2035.



I media hanno dato voce in questi giorni alle figure politiche, istituzionali e opinion leader che hanno espresso il loro pensiero prevalentemente sul tema ambiente e sull’industria automotive ma le novità investono in realtà una fetta imprenditoriale ben più grande che, pensate, può arrivare fino alle pagine di spiritoitaliano.net.


foto: Iris Bock Cramer

Troviamo pregnanti e comprensibili le parole di Assodistil che concentra l’attenzione sui biocarburanti, fonti di energia sostenibile su cui da tempo è virata parte della produzione delle distillerie e che potrebbe vedere spegnersi lentamente una fiamma già accesa e promettente.


Queste le dichiarazioni del Direttore Sandro Cobror che vi facciamo leggere tutte d’un fiato: «La decisione definitiva del Parlamento è in linea con la strategia unionale di arrivare all’obiettivo 2050 di un continente ad emissioni zero. Tuttavia, allo scopo di rendere raggiungibile questo sfidante obiettivo, dovranno essere considerate tutte le soluzioni disponibili, nessuna esclusa.

Per questo, AssoDistil, in rappresentanza dei produttori italiani di bioetanolo sostenibile, chiede che non vengano esclusi a priori i biocarburanti, come appunto il bioetanolo, che dimostrino di generare zero emissioni attraverso una seria e completa valutazione di Life cycle, così da evitare la messa al bando insensata dei motori a combustione interna.



Questi ultimi potrebbero invece affiancare, anche dopo il 2035, la diffusione dei motori elettrici consentendo una più facile e veloce transizione verso modalità di trasporto a zero emissioni.

Già oggi il bioetanolo sostenibile consente una riduzione di emissioni rispetto alla benzina del 75%. I produttori nazionali sono pronti a rifornire il mercato domestico nella speranza che nei prossimi anni la quota di bioetanolo da miscelare alla benzina, oggi solo dello 0,5%, possa aumentare significativamente per permettere effettive riduzioni di emissione nel settore trasporti e contribuire a raggiungere gli obiettivi ambientali 2030 e 2050».


foto: Stefan Schweihofer

Potrebbe essere una proposta da non sottovalutare, no? Provate sempre ad andare oltre il calice…




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fonte: Assodistil
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