
transizione non è integralismo
Assodistil spinge la politica italiana al tavolo TMCV per l’uso dei biocarburanti sostenibili nella revisione RED III
Capita che gli appassionati del mondo spirits – niente di male, ci mancherebbe… – si limitino alla semplice valutazione sensoriale di un prodotto, cercando di assaggiarlo con attenzione fermandosi però alla mera degustazione senza stimolo a comprendere cosa vi “ruoti” attorno.
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Quello della sostenibilità ecologica è un tema più che mai attuale, inflazionato a parole ma nei fatti ancora da sviluppare completamente. L’Europa da anni lo ha messo al centro della sua politica e con la legislazione “in progress”, gli attori coinvolti sono molteplici anche in settori che, apparentemente, non sembrerebbero così direttamente interessati.
L’economia circolare e delle bioenergie sono invece cardini su cui le distillerie (soprattutto quelle di grandi dimensioni) dibattono da tempo per il proprio business e la propria sopravvivenza.
Il tema è assolutamente cruciale e su queste pagine abbiamo più volte cercare di farlo capire anche a coloro per cui una grappa è solo un distillato da assaggiare, magari consapevolmente ma rimanendo comunque un semplice spirito nazionale e niente più.

Non sappiamo se vi è passata inosservata la questione legata ai biocarburanti, all’energia pulita e agli accordi presi sulla sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili.
Siamo alle porte di un rinnovamento dell’Europarlamento e di una situazione socio-economica che potrebbe obbligare a rivedere in parte alcune decisioni prese in passato.
Fra qualche giorno, la Technical Committee on Motor Vehicles (TMCV) discuterà la proposta della Commissione UE di revisione del c.d. Regolamento Euro 6 (approvazione della nuova Direttiva RED III per il settore delle energie rinnovabili, decisa il 12 settembre)
Per l’Italia, fra i combustibili CO2 neutri dovrebbero essere inclusi anche tutti i carburanti rinnovabili definiti nella RED II (compresi i biocarburanti sostenibili e il biogas) se raggiungono una soglia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 70% e soddisfano i criteri di sostenibilità richiesti nell’art. 29 della RED II.
Una decisione importante per una partita importante come testimoniano le parole del Direttore Sandro Cobror in un comunicato Assodistil: «Come AssoDistil, l’associazione che rappresenta i produttori di bioetanolo (nonché di biometano da residui della distillazione), vogliamo sottolineare l’indispensabilità di includere anche i biocarburanti sostenibili tra i vettori energetici in grado di contribuire alla decarbonizzazione del settore trasporti in UE.
Puntare solo su elettrico ed eFuels, oltre che rappresentare un inutile rischio di ridurre le componenti del mix energetico del futuro, puntando su tecnologie immature o non ancora completamente diffuse sul territorio, rischia anche di vanificare gli investimenti fatti e in via di definizione in biocarburanti sempre più sostenibili e in grado, come il bioetanolo e il biometano, di ridurre le emissioni anche fino a oltre il 90% rispetto alla benzina.
Plaudiamo alla posizione espressa dal Governo italiano a sostegno dei biocarburanti e speriamo che altri Stati vogliano seguire l’esempio italiano di responsabilità e buon senso».

Se ieri abbiamo visto quanto si lavori dietro le quinte per salvaguardare il mondo del vino, altrettanto speriamo possa essere fatto per tutelare le nostre distillerie. Interpreti e accordi non sempre sono gli stessi ma i tavoli sono sempre quelli fra Strasburgo e Bruxelles, fra interessi e diplomazia. Vi terremo ovviamente aggiornati.
fonte: Assodistil
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