and it grows up!


Cresce la vitivinicoltura inglese. La 2022 sarà un’altra annata di piccole e significative soddisfazioni


Vino: ultima frontiera. L’Inghilterra in questi anni si sta avvicinando sempre più al mondo enologico.


[si legge (più o meno) in: 4 minuti]


Non è una novità l’interesse crescente dei britannici per il vino, ma sappiamo bene di quanto recentemente stiano aumentando gli ettari vitati nell’area meridionale dell’isola.


Prendiamo a spunto e rilanciamo un articolo uscito pochissimi giorni fa su Decanter che fa un punto, molto interessante, sulla vendemmia inglese 2022 attraverso la voce dei produttori.


foto: Stefan Schweihofer

Complessivamente c’è grande soddisfazione nel Regno Unito per l’andamento ottimale di un’annata che comunque sarà valutata dal tempo.


Per il Met Office, in Inghilterra la 2022 è stata la quarta estate più calda (media di 15.7°) dal 1884 a 0,1°C – niente – dal record della 2008. Poca pioggia rispetto al solito (che da loro ha un significato diverso dal nostro) e più del doppio di ore di sole registrate rispetto alle medie degli ultimi anni.


Sebbene le ondate di caldo e un po’ di siccità non facciano mai bene anche da loro, le cantine del Regno Unito sono concordi nell’affermare che una lunga e calda stagione di crescita come questa, abbia ampiamente favorito la qualità del vino annata 2022.



La voce delle aziende…


«Finora la qualità è stata eccellente – ha dichiarato Simon Roberts, Head Winemaker di Ridgeview nel Sussex – e potrebbe essere uno dei più grandi raccolti di sempre per Ridgeview, forse anche meglio della 2018, un’annata record.

Il frutto ha un sapore eccezionale e sembra un’annata favolosa soprattutto per lo Chardonnay che è comunque maturato un po’ troppo precocemente a causa delle condizioni climatiche».



La Gusbourne Estate, con sede nel Kent, che ha anche vigneti nel West Sussex, ha iniziato per la prima volta a vendemmiare chardonnay nel 2018. La vendemmia è quest’anno iniziata il 19 settembre ed è stata quasi del tutto completata.


«Le rese sono buone, gli zuccheri e gli acidi sembrano buoni, quindi siamo molto entusiasti del potenziale. – ha detto Charlie Holland, il principale enologo di Gusbourne – La 2022 sembra essere un’annata ideale per far esprimere i differenti caratteri dei singoli vitigni

Eravamo un po’ inizialmente preoccupati per il calo dei livelli di acidità, ma poi è andata bene.

La 2022 potrebbe essere collocata qualitativamente fra la 2018 e la 2016 in cui avemmo alti livelli di zuccheri e di acidi. In buona parte delle nostre tenute anche quest’anno pare andata così: con pienezza e maturità di sapore ma al tempo stesso con bella freschezza. Mi immagino vini dal grande potenziale»


foto: Micromoth

Nei vigneti di White Castle di Abergavenny, contea meridionale gallese Monmouthshire (Gwent), si erano raccolte circa il 60% delle uve a metà della scorsa settimana.


«La diminuzione dell’acidità è stato l’aspetto più difficile da gestire – ha detto Robb Merchant, co-titolare assieme alla moglie di White Castle – la vendemmia è iniziata due settimane prima del normale, i volumi sembrano inferiori ma sono entusiasta ed eccitato dai risultati».


White Castle è stata la prima cantina del Galles a vincere l’oro ai Decanter World Wine Awards e produce in media circa 10.000 bottiglie all’anno.


Sull’andamento meteo stagionale Merchant ha aggiunto: «Abbiamo avuto solo 180 ml di pioggia dalla seconda settimana di gennaio, in una zona dove ce ne aspetteremmo 1.600 ml all’anno, è quasi follia. Speravamo in un po’ di neve invernale per ricostituire la falda freatica, per fortuna che sui nostri suoli di arenaria si conserva sempre un po’ di umidità».



foto: Roman Grac

A Lyme Bay Winery, con sede nel Devon ma che lavora con i coltivatori in tutto il paese, il Managing Director e enologo James Lambert ha detto: «Il raccolto 2022 si preannuncia essere uno di altissima qualità e maturazione ma non ovunque è stato così precoce rispetto agli anni passati.

Sicuramente in Essex è accaduto per l’uva chardonnay (vini fermi) , raccolta circa due settimane prima con un’alta maturità fisiologica raggiunta davvero presto.

Per la pinot Nero (vini fermi) ci sono già degli zuccheri molto alti, ma sentiamo di aver bisogno di una settimana o due in più per raggiungere il giusto equilibrio.

Sta andando bene anche per altri vitigni come il Bacchus che ha davvero ripreso in termini di rese e qualità dopo il 2021 terribile per la peronospora».


Lambert ha aggiunto: «Vedremo livelli potenziali di alcol molto elevati per i rossi per chi tenta di massimizzare il tempo di attesa per la maturazione fenolica. La qualità sembra eccezionale, ma serve pazienza».


foto: Piers O’ Neill

Langham Wine Estate, nel Dorset (sud-ovest inglese), ha previsto un raccolto eccezionale, iniziato proprio in questi giorni.


«Puntiamo alle 90 tonnellate complessive, simile al leggendario raccolto del 2018 – ha detto il proprietario Justin Langham – Quasi il doppio del volume totale del 2021».

Il capo enologo della tenuta, Tommy Grimshaw, ha aggiunto: «Quest’anno a Langham Wine Estate abbiamo raggiunto incredibili livelli di maturazione fenolica, il frutto sembra avere un carattere meraviglioso».


foto: Gary Stearman

La vendemmia 2022 è stata conclusa nelle tenute a West Chiltington (west Sussex) di Nyetimber, il principale produttore di spumanti.

Un totale di 325 ettari che, per Nyetimber, dovrà portare a produrre 2 milioni di bottiglie all’anno entro il 2026.


L’azienda ha fatto sapere che: «Nonostante le condizioni climatiche estreme durante l’estate con calore intenso e mancanza di precipitazioni, ci aspettiamo un altro anno di alta qualità con un volume record di raccolto che ci consentirà di andare oltre un milione di bottiglie di spumante».



Concludendo


Da questo interessantissimo “giro di viti” ne viene fuori una scena altamente promettente per il futuro dei vignaioli inglesi.

Certo, molte risposte sono quasi “di rito” – non ridiamo, pensiamo anche alle nostre – ed è difficile attendersi dichiarazioni diverse da chi oggi produce una milionata di bottiglie di spumante inglese che – ne siamo strasicuri – sara davvero raddoppiata nell’arco di poco tempo.


Fatto sta che la vitivinicoltura in Inghilterra sta crescendo rapidamente, le vendite di vini inglesi e gallesi sono aumentate, secondo WineGB, del 31% nel 2021 e recenti ricerche dicono chiaramente che ci saranno presto nuove aree nel Regno Unito che diventeranno adatte alla vigna grazie al cambiamento climatico.


La sperimentazione delle cantine prosegue, e nuovi imprenditori cresceranno, c’è da scommetterci.





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fonte: Decanter
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