cultura e futuro di una tradizione


Cultura, riconoscimenti e nuove opportunità per il futuro della grappa, ANAG ha dato voce e valore alle distillerie. Il video della tavola rotonda di Asti.


Quanta strada ha idealmente percorso la grappa in questo ultimo decennio per migliorare la sua qualità? E quanto è stata accompagnata da una parallela strategia per la conoscenza e la divulgazione?


[si legge (più o meno) in: 5 minuti]


Se guardiamo al vino, pensiamo a una bevanda che ormai entra nelle case con una tale scioltezza da far sembrare “epoca glaciale” quella della rinascita negli ’80, preistoria il secolo scorso e già lontanissimi i primi anni di eventi culturali e di assaggio serio organizzati da istituzioni e associazioni lungimiranti.


Il distillato, come ben sappiamo, è qualcosa di più riservato, di più “circoscritto” per natura. Il processo che sta facendo convogliare i due storici ambiti estremi del suo consumo (per intendersi: quello “elitario” e quello “grossolano”) verso una giusta, razionale e consapevole via mediana di assaggio è probabilmente in moto reale da poco più di un decennio sostenuto da una qualità crescente dei prodotti di fascia media.

La domanda però sorge istintiva: «A che punto siamo, quanta strada è stata percorsa e quanto manca affinché si possa affermare di aver raggiunto obiettivi appaganti sulla via del giusto approccio e della conoscenza?».


foto: P Bini ©

Come in ogni settore del business si è assistito in quarant’anni al condizionamento da tendenza: dalle esclusività francesi, all’esplosione dei rum fino ad arrivare all’odierna consacrazione del gin con qualche promettente meteora – tipo tequila, calvados e mezcal – che nel tempo ha saputo solo incidere senza però spaccare i mercati.

E mentre si osserva un tentativo di rilancio del whisky internazionale, noi italiani non possiamo non porci la domanda sul cosa ancora manca per la definitiva legittimazione all’eccellenza del nostro distillato più rappresentativo: cosa può ancora mancare alla grappa per, almeno sul territorio nazionale, riscuotere quel successo troppe volte cercato altrove dai consumatori?


courtesy ANAG ©

    Un interessantissimo confronto è stato recentemente organizzato da ANAG, Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e acquaviti APS ETS, in occasione delle premiazioni ad Asti del 40° concorso nazionale Alambicco d’Oro.

    Una tavola rotonda come se ne vedono poche nel settore che, con il tema “La grappa è ancora il distillato più amato dagli italiani? L’evoluzione della grappa in questi 40 anni”, ha cercato in 90 minuti di sviluppare un confronto su più lati con la partecipazione di figure di alto rilievo (sotto il video da ANAG YT).


    Come illustrato in avvio dalla presidente nazionale ANAG, Paola Soldi, l’appuntamento è stato una «occasione per ripercorrere l’evoluzione della grappa negli ultimi 40 anni a partire dagli anni ’80, quando è nato il concorso nazionale Alambicco d’Oro e guardare al futuro fra nuovi trend e obiettivi per valorizzare il distillato italiano e promuoverne l’eccellenza».

    Dopo il saluto istituzionale della città di Asti Maurizio Rasero e dell’Assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte, molto apprezzato è stato l’intervento del presidente del Centro Studi Assaggiatori Luigi Odello che ha portato la propria esperienza nella comprensione di come si sia evoluta la grappa sotto il profilo dell’analisi sensoriale.


    courtesy ANAG ©

      La grande esperienza di Alessandro Revel Chion, distillatore e vicepresidente del Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, è stata invece illuminante per ripercorrere le trasformazioni che hanno interessato le tecniche di distillazione negli anni.

      Toccante Antonella Bocchino, introdotta dalla coordinatrice delle Donne della Grappa ANAG Anna Maria De Luca, che ha coinvolto il pubblico con una narrazione emozionale sul suo rapporto con il mondo della grappa e sul profondo legame sensoriale che lega l’universo femminile al pianeta grappa.

      Di alto pregio, ancora, il contributo di Sebastiano Caffo sull’evoluzione della legislazione in materia e il ruolo del neonato Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa di cui è attuale presidente e in cui sono riposte grandi aspettative da parte di tutto il movimento nazionale dell’arte distillatoria che vede in questo sodalizio la strada principale per avere la giusta salvaguardia della qualità crescente.

      Alessandro Marzadro, giovane presidente dell’Istituto di Tutela Grappa Trentina, è stato colui che, più di ogni altro, ha stimolato a guardare oltre. Non è passato inosservato il suo deciso invito ad affrontare due sfide: unire le forze per conquistare nuovi consumatori partendo dai giovani, e promuovere la grappa sul mercato internazionale puntando sempre di più sulla mixology come nuovo modo di apprezzare i prodotti delle distillerie italiane.


      Video ufficiale ANAG YT


      Un incontro che ci auguriamo possa essere replicato, in altre sedi, anche da altri soggetti ma con questa stessa pregnanza perché la grappa deve emergere – non può non uscire sui livelli che merita – cavalcando scie come quelle del concorso Alambicco d’Oro che da ben 40 anni mette in vetrina le nostre eccellenze e la cui evoluzione è stata ripercorsa in chiusura da Marirosa Gioda, referente ANAG Piemonte.


      La tavola rotonda (più sopra il video ufficiale) ha fatto da apertura a una giornata davvero valorizzante che ha poi reso omaggio ai vincitori del 40° concorso nazionale Alambicco d’Oro ANAG (questi gli 87 premi assegnati a grappe, acquaviti d’uva e brandy italiani) e a quelle distillerie che da sempre hanno creduto nel concorso (“Attestati di Fedeltà” con targa ricordo dedicata a Giovanni Borello).


      courtesy ANAG©

      Nel pomeriggio l’iniziativa ANAG (inserita nel programma della Douja d’Or astigiana) è proseguita con due Masterclass guidate da una sommelier AIS Piemonte, dedicate all’uva moscato e alla sua declinazione nel calice attraverso vino e grappa. Un approfondimento davvero interessante – c’eravamo… [nda] – organizzato in collaborazione con il Consorzio per la Tutela dell’Asti alla presenza di Antonella Bocchino e di Carlo Beccaris, presidente del Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo.


      courtesy ANAG©

      La strada è quella giusta, la qualità raggiunta dai prodotti merita ulteriori esclusivi palcoscenici e una continua e corretta divulgazione e ANAG, su questo, sta oggettivamente contribuendo non poco.

      Spiritoitaliano.net proseguirà convinta, da queste pagine, a fare con estremo piacere la sua parte per la diffusione della cultura, dell’assaggio consapevole e di quelle iniziative che le sanno convogliare con la giusta e onesta premura.




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      fonte: Uff stampa ANAG
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