
l’amarone 2018 non delude
Gli obiettivi del consorzio e i nostri SUPER-10 assaggi Amarone della Valpolicella 2018. La Gran Guardia torna a tingersi di rosso intenso.
Molto emozionato di tornare nella città scaligera dopo qualche tempo e tanto più in una giornata speciale come quella di sabato 4 febbraio scorso, posso già anticiparvi che le pur grandi aspettative non sono andate deluse.
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Grande partecipazione di pubblico nella mattina della prima giornata di Amarone Opera Prima presso l’Auditorium Gran Guardia che è all’insegna della conferenza stampa inaugurale densa di temi importanti. Sono stati essenzialmente quattro i pilastri del talk della mattinata.
In pole position la candidatura della tecnica secolare della messa a riposo delle uve della Valpolicella a patrimonio immateriale dell’Unesco, giunta nell’ultima fase dopo oltre un decennio di azione di ricognizione sul territorio, come spiegato dal professore e direttore della cattedra Unesco sui Patrimoni culturali immateriali dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, Pier Luigi Petrillo, e da Elisabetta Moro, professoressa ordinaria di Antropologia culturale dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Il processo è ancora molto lungo, ma a prescindere dal risultato, resta l’importanza della “fermentazione culturale” innescata, del lungo percorso di consapevolezza culturale svolto a livello locale.

Intervengono a sottolineare l’importanza e le ripercussioni dell’eventuale riconoscimento Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, il Sottosegretario al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e il Sindaco di Verona, Damiano Tommasi.

Il Presidente del Consorzio vini Valpolicella Christian Marchesini ci spiega che “il 2022 chiude ancora positivo per quanto riguarda la denominazione con una crescita generale del 7%, gli USA crescono del 24% mentre la Germania cala del 15%, calano i volumi ma sicuramente sono cresciuti i valori e questo ci fa molto piacere. Anche la Cina chiude con una crescita del 7%…”.
Subito dopo accenna al secondo tema importante della giornata: «Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto una crescita del 100% delle aziende under 40 e per questo motivo abbiamo deciso di costituire il primo Gruppo giovani di un Consorzio vitivinicolo italiano.
L’abbiamo fatto anche nell’ottica di costituire la governance del futuro del Consorzio… Nel 2010 abbiamo iniziato inoltre un percorso di sostenibilità che ci ha dato dei risultati molto positivi».
Altro tema fondamentale infatti e indissolubilmente legato a quello delle nuove generazioni, è il trend verde della Valpolicella, che vede nell’ultimo decennio un impressionante balzo del 30% delle imprese biologiche o certificate SQNPI.

Infine il professore associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università di Verona, Giambattista Tornielli, ci anticipa quello che sarà il focus del pomeriggio con la descrizione dell’annata 2018. “Un Amarone che promette molto bene”, figlio di un millesimo “normale”, con piovosità e temperature lievemente superiori alla media, in cui la maturazione risulta solo parzialmente anticipata, con una buona dotazione di zuccheri e antociani.
Come anche negli anni precedenti l’appassimento è stato piuttosto rapido e senza problemi relativi alla sanità delle uve.

Lasciato alle nostre spalle l’Auditorium, una maestosa scalinata ci porta ai piani nobili per la degustazione seduta dedicata alla stampa e per quella itinerante presso i banchi dei produttori, aperta dalle 16:30 in poi e per l’intera giornata della domenica anche a operatori e wine-lover.

Gli Amarone in degustazione, tutti rigorosamente dell’annata 2018, sono ben 67, vini morbidi e ricchi d’alcol per tipologia ma di carattere, estratti al punto giusto e mai sopra alla righe.
Emergono stili diversi, alcuni ricercano la concentrazione, altri l’agilità di beva, tra gli uni e gli altri si stagliano alcune vere e proprie opere d’arte liquida e di questi 10 mi sono letteralmente innamorato.

Per i parametri solitamente applicati su spiritoitaliano.net sono tutte etichette valutabili con 5 stelle. Ho voluto spingermi un pochino oltre e assegnare un punteggio aggiuntivo, certo di andare incontro maggiormente (almeno in questo caso) alle aspettative del lettore.
Selezione SUPER-10 Amarone della Valpolicella DOCG 2018

*95 – San Cassiano – Amarone della Valpolicella (non ancora in commercio)
Colorazione vivace. Frutta rossa matura, grafite e caramella mou. Una regale spalla fresco-sapida armonizzata egregiamente da morbidezza e alcol.

*94 – Ca’ dei Frati – Amarone della Valpolicella Pietro Dal Cero (campione da botte)
Luminoso e profondo alla vista. Esprime note di cioccolato e ciliegia sotto spirito. Ingresso rotondo, i tannini riemergono al centro bocca, conducendo a un lungo finale dai ritorni balsamici.

*94 – Secondo Marco – Amarone della Valpolicella Classico (campione da botte)
Rubino trasparente e luminoso. Stile aereo. Naso su frutta rossa matura, zenzero, sottobosco e cacao. Snello, sapido e lungo.

*94 – Salvaterra – Amarone della Valpolicella Classico Save the Land
Lampi tra rubino e porpora. Esprime eleganti note di ciliegia in confettura, prugna e menta. Un vero fuoriclasse, ricco e materico ma mai stucchevole, dato il positivo apporto fresco-sapido.

*94 – Terre Di Leone – Amarone della Valpolicella Classico Il Re Pazzo (campione da botte)
Ottima vivacità nel calice. Purpureo di media trasparenza. Marasca croccante, macchia mediterranea e delicata speziatura. Snello e decisamente verticale.

*93 – Cantine Riondo – Amarone della Valpolicella Casalforte
Concentrazione di colore e aromi. Sottobosco, boero ed erbe officinali. Gusto pieno e saporito con nota piacevolmente amaricante in chiusura.

*93 – Mizzon – Amarone della Valpolicella (campione da botte)
Carminio vivace e impenetrabile. Intrigante di amarena sotto spirito e pepe nero. Maestoso in bocca, la morbidezza è ravvivata da un grip tannico energico e deciso.

*93 – Monte Del Frà – Amarone delle Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo
Concentratissimo sia alla vista che al naso. Mora in confettura, tapenade di oliva nera, liquirizia. La vitalità è data dalla componente sapido-acida che allunga il percorso su una notevole persistenza.

*92 – Cantine Giacomo Montresor – Amarone delle Valpolicella Satinato
Rubino compatto dalla sfumatura granato. Riduzione di lampone, tabacco dolce e pan di spezie. Al sorso la giusta concentrazione alcolica si fonde con i tannini vellutati a creare armonia.

*92 – Cà La Bionda – Amarone delle Valpolicella Classico Ravazzòl
Tinge il calice di lampi porpora, esprimendosi con frutta rossa sotto spirito, pepe di Sichuan e cenni iodati. L’ingresso morbido cede il passo a una beva agile e dal tannino in fase di integrazione. Finale sapido.

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