
albania e moldova protagoniste in oiv
All’Assemblea Generale OIV ha esordito come nuovo membro l’Albania. la Moldova ospiterà il Congresso mondiale OIV 2025.
Parliamo ancora di Organisation Internationale de la Vigne et du Vin dopo il recente articolo sui premi alle pubblicazioni più belle che ha riscosso molto successo fra nostri i lettori.
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OIV prosegue la sua apertura al mondo come dimostrato nella sua ultima Assemblea Generale svolta a Digione. Agli incontri ha infatti partecipato per la prima volta anche il rappresentante dell’ultimo Stato ammesso a membro dell’Organizzazione: l’Albania.
La terra di Skenderbeu (a cui noi dedichiamo spazio da mesi) è il 50° membro ammesso dopo l’arrivo dell’Ucraina nel 2022.

Per capire l’evoluzione albanese, citiamo quanto riportato dall’OIV sul suo canale:
La superficie vitata è passata dai 2.776 ettari nel 2010 ai 7.442,3 nel 2021, dei quali 5.954,8 destinati alla produzione di vino. Alcuni piccoli produttori si sono trasformati in vere e proprie aziende capaci di rispondere alle esigenze attuali non solo in termini quantitativi, ma anche dal punto di vista della qualità. Delle settanta case vinicole registrate in Albania, oltre venti sono aziende di grandi dimensioni.
La pratica vinicola ebbe origine nel territorio albanese oltre duemila anni fa: esistono testimonianze della coltivazione e della produzione vitivinicola risalenti all’epoca degli Illiri. Si tratta di una tradizione che non ha conosciuto interruzioni nel corso della storia, tenuta viva durante l’Impero romano e bizantino e sotto la dominazione ottomana, e sopravvissuta, in epoche più recenti, alla Seconda guerra mondiale e al regime comunista; capace di giungere, in un’altalena di difficoltà e successi, fino ai giorni nostri.
Esistono aziende che si dedicano esclusivamente alla vinificazione di vitigni autoctoni, quali Kallmet, Shesh (a bacca bianca e nera), Serine, Debinë (a bacca bianca e nera), Puls, Cërrujë e Vlosh. Queste uve stanno lentamente acquisendo popolarità e sono diventate il punto di forza dei produttori albanesi e motivo di attrazione per appassionati e professionisti.

La 22^ Assemblea di Digione ha rappresentato un appuntamento speciale anche per un altro Stato: la Moldova.
E’ stato il primo dei Paesi ex-URSS ad aderire all’OIV nel 1992 e nella sua “Giornata nazionale del vino” la Moldova ha presentato la sua candidatura a ospitare nel 2025 il 46° Congresso mondiale OIV, proposta accettata dal Comitato Esecutivo e dall’Assemblea Generale in occasione del “Vine and Wine World Trade Forum”.

Ha una superficie vitata di oltre 128mila ettari su una superficie totale di 33.843 km quadrati, cosa che lo rende il Paese con la più alta densità di vigneti al mondo. Produce una ricca varietà di vini rossi, bianchi e da dessert con vitigni internazionali, caucasici (Saperavi e Rcasitele) e autoctoni (Rara Neagra, Feteasca Neagra, Feteasca Regala, Feteasca Alba). Nel 2022 la produzione totale si è attestata a circa 1,4 milioni di ettolitri, di cui circa l’80% è stato esportato.
E’ stato il Ministero dell’Agricoltura a dare la notizia con enfasi, per quella che rappresenterà una reale opportunità di crescita, promozione e sviluppo: «…un onore straordinario, ma anche una responsabilità e un’eccellente opportunità per riflettere la dedizione e la passione della Moldova per la viticoltura».
Il 46° Congresso 2025 in Moldova seguirà quello del centenario dell’Organizzazione in programma per il 2024 in Borgogna.
fonte: OIV
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